Capitolo 4 : " Eclipse of the Heart"

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Era mattina inoltrata, Peter si svegliò insolitamente riposato. Come non succedeva probabilmente da anni. Jerry dormiva beatamente al suo fianco e con un braccio lo teneva il più vicino possibile a se. Era crollato per la stanchezza e per la confusione crescente che aveva in testa.

Il giovane si soffermò a guardarlo; Probabilmente aveva l'espressione più ebete possibile, ma non gliene fregava assolutamente.

Si erano confessati dei segreti a vicenda, ed insolitamente il suo istinto gli diceva che poteva tranquillamente fidarsi, che non lo doveva allontanare o temere. E solitamente non sbagliava mai.

Aveva acconsentito a rimanere, voleva che restasse. D' improvviso gli era parso più sopportabile quel peso che si portava, come se fosse riuscito in qualche maniera a liberarsi e forse sapere che anche qualcun' altro aveva passato quello che stava passando lui lo confortava.

Non era solo come pensava. Non aveva la benchè minima idea del perchè proprio uno come lui si interessasse. Dopotutto si erano odiati per anni, avevano tentato più di una volta in maniere reciproche di uccidersi, ma la vendetta non li aveva portati a nulla se non a soffrire inutilmente.

Non riusciva a capacitarsi di cosa era successo, erano nello stesso letto, si erano baciati. Si erano confessati le loro paure reciproche e avevano condiviso le loro debolezze.

Peter sospirò toccandosi le labbra, quelle del vampiro che aveva di fianco non erano per nulla male. Erano morbide, profumavano di erba appena tagliata, erano dolci.

Era qualcosa di bello, quasi al limite dell'abbagliante. In apparenza sembrava così umano, ma sapeva bene cosa era.

Immortale, eternamente bello, e probabilmente anche solo. Quegli sguardi feriti della notte precedente non li aveva scordati. Gli era parso svuotato, quasi perso. Forse l'arroganza era un modo per nascondere quanto fosse fragile. Quanto oltre il mostro che aveva sempre visto ci fosse un uomo, ferito e solo.

Più lo guardava e più se lo mangiava con gli occhi, era così sexy, per lui un sogno proibito.

Non era stato un caso se più di una volta aveva sognato di fare del sesso con lui. Alla luce di quello che era accaduto tra loro, ora non gli pareva più una brutta idea.

I capelli spettinati gli ricadevano sul viso nascondendogli i tratti del volto, a quanto pareva non era l'unico che amava dormire; In più era giorno quindi, in teoria, i vampiri preferivano di gran lunga riposare.

Tentò di muoversi, ma fu stretto quasi in una morsa, un bacio sulla nuca gli fece intendere che l'altro era sveglio.

"Da quanto eri sveglio?" Peter si era girato di tre quarti per poterlo vedere, Jerry si lasciò scappare un risolino.

"Almeno 20 minuti, volevo vedere la tua reazione" aveva cominciato ad accarezzargli le spalle e le braccia. La sua pelle era così invitante. Voleva mangiarselo, ricoprire quella deliziosa distesa con le sue labbra.

Il suo desiderio più grande era quello di farlo suo, tenerlo con sè, fare in modo che quella bellezza che aveva davanti non sfiorisse mai, in modo che il tempo non potesse fare dei danni addosso a lui.

Dei tenui sospiri uscivano dalla bocca dello scozzese, nessuno a propria memoria lo aveva mai vezzeggiato e accarezzato in quella maniera.

Erano sempre stati rapporti sterili e vuoti, nessuno voleva conoscere ciò che si trovava dietro.

Jerry, invece, era totalmente diverso, forse il tempo in cui avevano condiviso lo stesso corpo gli aveva mostrato quanto potesse essere fragile.

"Il tuo profumo è qualcosa di superbo, di unico e di irreplicabile" gli sussurrò all'orecchio. Peter si stava eccitando nel sentire la sua voce. Era dannatamente erotico.

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