Capitolo 2 "Creepy surprise"

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Era passata una settimana dall'esorcismo. Peter si aspettava che Jerry saltasse fuori prima o poi, era sempre all'erta. Dormiva con le orecchie aperte al minimo fruscio. Poteva essere lui che tentava di ucciderlo. Aveva sempre un paletto a portata di mano. Non dormiva per nulla tranquillo, ma aveva già da tempo sperimentato quella sensazione e ci era abituato.

Ma non avrebbe mai potuto immaginarsi ciò che il vampiro aveva davvero in mente.

Erano quasi le due di mattina, quando rincasò a casa e si trovò l'incomodo seduto sul divano. Non poteva crederci, aveva recuperato anche il suo corpo! Come non voleva neanche immaginarselo.

Lo scozzese digrignò i denti per la rabbia, perchè non la smetteva di tormentarlo?

Per il dannatissimo inferno! Fumava dall'ira e dal nervoso.

"Bene, dopo che mi hai posseduto per quasi sette mesi, ora che cosa vuoi?!"

L'altro rimase indifferente a quella velata minaccia nella voce. Sarebbe andato in fondo al suo proposito.

Soprattutto dopo ciò che aveva visto e percepito quando era stato legato al cacciatore. Non si era immaginato l'inferno, che anche per colpa sua, si portava dentro.

Cose inconfessabili e desideri profondi, ma soprattutto dei grossi disagi interiori, lo aveva colpito quel senso di solitudine che si portava sempre appresso, quasi al limite della sopportazione umana. Ne era rimasto quasi schiacciato anche lui.

Le loro anime si erano legate in un modo indissolubile, avevano qualcosa l'uno dell'altro. Anche se non l' avevano né voluto né cercato.

Avrebbero continuato a cercarsi attratti, in uno sfidarsi infinito tra due personalità opposte, ma con tanto dolore dentro.

Jerry non era insensibile, come tutti avevano sempre detto. Un cuore lo aveva anche lui. Indurito dagli anni di solitudine e dalle sue abitudini. Ma Peter era diverso, lo aveva svegliato dal torpore, aveva atteso che un segnale arrivasse e quel segnale lo aveva davanti. Anche se si erano fatti la guerra per più di vent'anni. Non biasimava il suo comportamento diffidente e arrabbiato. Aveva tutto il diritto di esserlo, soprattutto con lui.

"Abbiamo un po' di cose da dirci, te l'avevo detto. Ho visto cose che neanche tu confessi a te stesso." Aveva un tono morbido, uno sguardo sottile ed indagatore e il più giovane si sentì a disagio. Un dubbio si fece spazio nella sua testa, aveva tentato di fargli il lavaggio del cervello? Non lo sapeva, ma era certo che qualunque cosa avesse tentato di fare gli era andata buca

"Hai tentato di giocare con la mia testa!?" Lo accusò deglutendo un bolo di saliva, levandosi la giacca "Davvero, non ti sei divertito a sufficienza? Cosa vuoi ancora da me?" era di spalle con lo sguardo rivolto alla strip sotto di lui. Il tono tradiva il nervosismo che si era tenuto dentro.

I pugni stretti, dare le spalle ad un tipo del genere significava sfidare la morte.

"Non mi sto divertendo, ho visto ciò che provi. E credimi so come ci si può sentire, anche io so cosa vuol dire."

Sapeva a cosa si riferisse, a quella sensazione che aveva dentro e che mese dopo mese ingoiava tutto fino a renderlo apatico. Da una piccola crepa era diventata qualcosa di ingestibile che anno dopo anno lo faceva sentire sempre più solo. Un enorme peso che cominciava davvero ad essere insostenibile.

Sentiva i suoi occhi neri piantati nella schiena, bruciavano come due tizzoni ardenti. Percepiva il suo sguardo senza vederlo, odiava sentirsi senza difese.

Si voltò e si osservarono a lungo senza parlare. Tentando capire reciprocamente le intenzioni.

"Non ho giocato con la tua testa, posso giurartelo. Non avrei tratto alcun beneficio da una cosa del genere. Quello che provi tu l'ho provato anche io." era sincero, non avrebbe avuto alcun senso fargli del male.

"Non è vero! Non è vero!" Peter era esasperato, il suo cuore stava per esplodere in miliardi di pezzi, si sentiva violato. Qualcuno aveva davvero potuto percepire ciò che davvero pensava. Ciò che nascondeva a tutti, a volte addirittura anche a se stesso. Pensieri che a volte poteva definire oscuri, a volte cattivi altre invece menefreghisti.

"Invece si, smettila di sviare il discorso! Non potrai rimandare per sempre! Ho visto cosa ti porti dentro. Non mi sorprende che tu abbia tentato di ammazzarti"

"Tu non sai cosa ho passato" Peter serrò le mascelle "Non tentare di farmi morali, proprio tu" una risata amara riecheggiò.

"Touchè, ma la tua anima ha lasciato il suo passaggio in me, come io l'ho lasciato dentro la tua. Ho visto i tuoi ricordi, ho sentito ciò che provi tutti i giorni. Quel senso di vuoto e di abbandono è quello che ho provato anche io per più di quattrocento anni."

Era calmo e posato, non aveva intenzioni bellicose. Non voleva fargli del male non era quello che desiderava. Forse un tempo, ma non era più ciò che gli premeva.

Voleva solo che Peter capisse cosa provasse. Che non rifiutasse i suoi sentimenti, che imparasse ad accettarsi. Non era sbagliato, ma nascondersi anche da se era solamente doloroso. Sapeva che cosa stesse passando, aveva lottato anche lui con se stesso per anni, desiderava solo aiutarlo. Voleva vederlo sereno.

Doveva metterlo davanti ad uno specchio e fargli confessare tutto. E lui era il suo specchio. L'altra metà della sua anima.
Avevano una lunga nottata davanti, e Jerry non avrebbe desistito tanto facilmente. Lo raggiunse, lo sovrastava in altezza. Gli accarezzò le braccia coperte solo dal tessuto leggero della maglietta.

Peter era teso e arrabbiato, ma non lo scacciò. Lo prese di peso, e inaspettatamente lo scozzese glielo lasciò fare, lo portò sul divano; tenendolo stretto contro di se. Solo in quel momento si rese conto che lo scozzese tremava convulsamente. Si faceva forza per non scoppiare in lacrime, anche se forse era meglio che lo facesse. Aveva solo il bisogno di avere qualcuno che lo ascoltasse che non lo giudicasse per ciò che era o che provava. Sapeva bene cosa voleva dire essere abbandonato da tutti, non voleva che anche lui provasse quel tipo di abbandono.

Era il momento di guardare in faccia la realtà ed affrontarla. Per entrambi.


Note Autrice!

Salve! Scusatemi per il giorno di ritardo, ma ho finito di sistemare il capitolo ieri sera molto tardi quindi non sono riuscita a pubblicare neppure a volere.

Sorry! Ma sono qui con il secondo capitolo, Tadann Jerry finalmente è saltato fuori... ora cosa vorrà dal nostro sexy illusionista??? 

Dovremo aspettare il prossimo capitolo per saperlo, rimanete sintonizzati per venerdì :)

A presto!

AlexVR

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