Ci aveva messo un po' a capire che qualcosa davvero non andava, poi si era accorto. Non erano sue suggestioni! Dopo mesi di vuoti e di buchi di memoria aveva capito che gli stava succedendo e non gli piaceva per nulla. Si svegliava spesso in posti sconosciuti o aveva sangue non suo sulle mani. Nessuna ferita, nessun livido o taglio. Era posseduto da qualcosa.
O meglio da qualcuno e forse sapeva anche da chi. Un arrogante, spocchioso bastardo. Alto, bruno, con un ghigno stronzo stampato perennemente in faccia.
Irlandese, il suo persecutore; quello che per venticinque anni gli aveva reso la vita un inferno.
Jerry era dentro di lui da mesi e se ne era accorto troppo tardi. Non sapeva cosa gli avesse fatto fare. Non ricordava nulla, aveva buchi di memoria. Gli mancavano dei pezzi, dei ricordi. Giocava a ping pong con il suo cervello, facendolo impazzire e anche incazzare. Nessuno aveva il diritto di violare la sua testa, nessuno. Tantomeno quel bastardo che lo aveva quasi ucciso. Si chiedeva come fosse riuscito a sopravvivere, ma ancora a quel quesito non trovava una risposta soddisfacente. Gli dava molto fastidio non sapere come avesse fatto ad infilarsi dentro di lui, ma prima o poi avrebbe capito come.
Aveva una sola possibilità: L'esorcismo. Non potendo, però, farlo da sè aveva deciso di affidarsi ad una strega di sua conoscenza. Non avrebbe lasciato campo libero a lui, piuttosto avrebbe preferito uccidersi. Non gli avrebbe dato il modo di usarlo come una marionetta, era una cosa che non accettava.
"Asia... Ti prego. So che è pericoloso, ma devi esorcizzarmi! Ieri mi sono ritrovato le mani sporche di sangue non mio, di nuovo! Non so più cosa mi succede! Sono troppo frequenti. Ho paura di quello che potrebbe farmi fare." Non sapeva cosa avesse fatto di preciso in tutti quei mesi, ma se lo immaginava e il solo provarci gli provocava turbamento. Più di una volta gli era capitato di avere sangue non suo sulle mani. E gli ripugnava sapere che poteva aver ucciso un innocente senza volerlo.
Si rifiutava anche solo di poterlo pensare. Il non ricordare nulla gli rendeva molto più difficile capire ciò che era successo fino a quel momento. Era diviso tra il voler recuperare i suoi ricordi e il non farlo. Non sapeva quanto potesse essere forte, non voleva mettere alla prova la sua psiche.
La strega davanti a lui era dubbiosa e preoccupata per lui, farsi esorcizzare era pericoloso. La sua anima rischiava di essere cancellata a favore dell' altra. Due anime in un corpo non potevano coesistere, alla fine una delle due avrebbe preso sopravvento sulla più debole. Peter era un caro amico e vederlo in quello stato pietoso la faceva sentire impotente. In qualche modo il suo sguardo gridava ed implorava aiuto, non poteva lasciarlo in balia di una possessione così pericolosa. Allo stesso tempo ciò che chiedeva era molto pericoloso. Non tutti erano in grado di sopportare fisicamente un esorcismo.
"Peter sei sicuro di ciò che mi chiedi? Può essere un'arma a doppio taglio! Non sai quanti rischi stai correndo. Se come dici quel Jerry sta condividendo la sua anima con la tua potrei non riuscire a separarvi! Una delle due anime potrebbe soccombere, e non voglio che sia la tua!"
Era irremovibile, ma lo scozzese la fulminò su due piedi. Non poteva condividere il suo corpo con un mostro. Che potenzialmente poteva manovrarlo come voleva a suo piacimento. Lei strinse le mani sui braccioli della poltrona su cui era seduta. Il nervosismo era quasi visibile nell' aria, c'era elettricità nell' ambiente.
Lui era cocciuto, determinato. Voleva ardentemente liberarsi dell'incomodo; Non importava come, l'avrebbe fatto anche a costo di soffrire. Non gli importava di nulla, neppure della sua incolumità.
"Asia, non avrei chiesto il tuo aiuto. So cosa sto rischiando, ti prego ho bisogno di aiuto, non posso vivere con questa sensazione perenne. Lui mi usa come una marionetta e non voglio finire per far del male a qualcuno! Lo so che sto giocando con il fuoco e c'è la possibilità di morire, ma è l'ultima carta che mi rimane da giocarmi" Fu convincente quel tono, poichè la giovane strega davanti a quegli occhi stanchi e confusi capitolò. Aveva davvero bisogno di aiuto, non poteva dirgli di no.
Lui sapeva i rischi e li accettava, a costo di soffrire.
"Dovrai lottare, altrimenti lui prenderà il controllo." lui annuì, sapeva ciò che doveva fare. Ne aveva visti diversi, ne aveva fatti un paio con esiti disastrosi. Sapeva quanto stava rischiando. Lo scenario peggiore? Jerry che prendeva definitivamente il controllo. Non ci stava, se voleva qualcosa doveva passare sul suo cadavere, o meglio sulla sua anima.
Lo fece stendere in un pentacolo. "Chiudi gli occhi e rilassati, ci vorrà un po'"
Lui chiuse gli occhi e quella vocina tornò ad assillarlo "Lo sai che non finisce qui... ora so."
Quella frase lo lasciò turbato e perplesso, cosa di preciso sapeva? Non ebbe il tempo di chiedersi di preciso cosa potesse davvero sapere.
La litania della strega gli riempì le orecchie e avvertì un brivido corrergli lungo la schiena. Era come se avesse lasciato il suo corpo. Si sentiva leggero.
"Peter, non mi provocare. Non ti conviene." La sua voce irritante gli giunse alle orecchie, quella frase sembrava una minaccia bella e buona.
"Dopotutto ci stai guadagnando, ora so. Non hai più difese." Si chiese nuovamente a cosa si riferisse.
"Sparisci, mi hai già male a sufficienza, non lascerò che tu mi usi come ti pare e piace. Il corpo è mio. Vattene" Era deciso e non ammetteva repliche, si era approfittato fin troppo di lui.
Percepì le due anime entrare in contrasto, strizzò gli occhi per il dolore, non lo avrebbe lasciato vincere. Il corpo era il suo, non aveva alcun diritto di fare quello che stava facendo! Lo avrebbe cacciato fuori, anche a costo di rimetterci entrambi la vita. Non poteva permettergli di fare del male alle persone a cui voleva bene.
Lottò con le unghie per riavere il proprio corpo e il controllo su se stesso e riuscì ad espellerlo dopo quasi mezzora.
Un' ultima frase gli riecheggiò nella testa "Non è che l'inizio..." e suonava come una minaccia. Spalancò gli occhi, era distrutto, ma era se stesso. Non lo sentiva più.
"Peter!? Come stai?" Asia era preoccupata. Lui le sorrise rassicurandola "Sono io, l'ho cacciato fuori" era provato. Si sentiva svenire, era fisicamente a pezzi, ma era sicuro che non ci fosse più.
Lo avrebbe affrontato nuovamente, non si sentiva per nulla spaventato! Era arcistufo di lui. Se lo aspettava in qualsiasi momento, in ogni luogo. Lo avrebbe battuto di nuovo. Non si era ancora reso conto che qualcosa era cambiato.
Ma non avrebbe tardato molto a scoprirlo.
Note autrice!
Eccoci con il primo capitolo vero e proprio della storia! Peter si è fatto letteralmente esorcizzare!
Ma si sa gli irlandesi non sono tipi che si arrendono facilmente, ve ne renderete conto nei prossimi capitoli ;)
Cosa ha in serbo Jerry per il nostro scozzese? Se volete scoprirlo non vi resta che rimanere sintonizzati da queste parti.
Gli aggiornamenti saranno regolari, dato che la storia è già completa, probabilmente 2 alla settimana.
Martedì e venerdì. Fatemi sapere se vi piacciono questi giorni ;)
Come sempre vi invito a lasciarmi un feedback, un commento o una stellina. Fatemi sapere se vi piace, accetto anche le critiche (ma solo se costruttive)
Al prossimo capitolo!
AlexVR
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Two Souls
Hayran KurguQuando due persone diverse in tutto condividono per mesi lo stesso corpo qualcosa nelle loro anime è destinata a cambiare radicalmente. Peter e Jerry sono agli antipodi, si odiano, sono completamente diversi. Uno è umano, fragile e solitario. L'altr...