37. Truth Hurts

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Jack's pov

Da ormai 3 giorni sono tornato a New York per il lavoro e finalmente, stasera rivedrò Finn. C'è una festa, in un posto qui vicino, e stiamo andando tutti, tranne Jaeden che è alle Hawaii mannaggia a lui, e Millie, che vuole passare il capodanno in famiglia, avendo lavorato per le due settimane prima.

Al bar oggi non c'è molta affluenza, probabilmente perché tutti sono a casa per le vacanze, ed oltre ad alcuni college, non ci sono abitazioni qui nei dintorni.

«Jack» urla Penny entrando nel locale «Ho bisogno del tuo aiuto, subito»

«Oh ciao Penny, anche io sono contento di vederti! Sei già tornata qui in città? Credevo arrivassi stasera» rispondo io, creando una conversazione immaginaria.

«Sisi, ora seguimi» dice, uscendo.

Nel panico, prendo le chiavi dal retro e la segui, chiudendo il bar. «Se mi licenziano, sarà colpa tua» le dico, affiancandola «Ora mi spieghi dove stiamo andando?»

«Devo trovare un vestito» risponde

«E perché? Non volevi metterti i Jeans?» chiedi confuso

«Si, ma questo prima di sapere che alla festa c'è anche l'amico di finn» risponde

«Chi Wyatt? Sta con Jaeden credevo lo sap-» mi interrompe

«No, non quello riccio, quello con i capelli marroni lisci, gli occhi marroni, bellissimo...» dice sognante.

«Ti piace Noah?!» urlo

«Si ma non facciamolo sapere anche alla Cina, parla più piano» risponde nervosa «Quindi devi aiutarmi a trovare un vestito. Forza, siamo quasi arrivati»

Il resto del pomeriggio lo passiamo cercando un vestito per Penny, che non riesce a farsene andare bene uno. È l'antifemminilità in persona.

Infine, se ne prova uno poco sopra il ginocchio, rosso, stretto sopra con una scollatura a cuore e due spalline strette a reggere il tutto. Il vestito si completa con una gonna a ruota.

«Stai da dio» dico io

«Sicuro?»

«Sicurissimo. E se lo dico io che sono gay» rispondo, facendola ridere

«Ok ok lo prendo, ma mi metto le converse bianche» dice lei

«uffa, te lo concedo»

Lei sorride, tornando nel camerino per cambiarsi, una volta pagato, Penny mi costringe a cercare una camicia da mettere stasera, definendo il mio maglione “adatto al dopoguerra”.

Che poi che vuol dire?!

«Queste?» mi chiede, mostrandomi due camicie

«Penny, sono uguali» dico io

Lei le guarda «Lo so...» mente «volevo vedere se lo notavi tu» annuisco ridendo e prendendola in giro «Provatela dai» conclude passandomene una e spingendomi verso il camerino.

Poco dopo, esco con addosso quella camicia «Ho dei gusti fantastici» dice Penny «Prendila su»

«Non mi fai provare l'altra?» dico prendendola in giro, e guadagnandomi degli schiaffetti, accompagnati però da una risata.

Raga mi devo sbrigare a finire la storia perché state iniziando a fare teorie e tra un po ci arrivate. Shit. Vabbè in questa settimana senza scuola scriverò tantissimo quindi preparateviiii
manca poco alla fine (più o meno)
Boh byeee

𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐏𝐑𝐎𝐎𝐅 2 [𝐅𝐚𝐜𝐤]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora