Giorno 4

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Caro Harry,

Mi sono svegliata in lacrime, con i polmoni affamati di aria ma allo stesso tempo talmente pieni da urlare il tuo nome.
È stato un orribile incubo: cercavi il suicidio, ed io ne ero testimone.
Cercai di fermarti, ci riuscii, ma tu avevi una pistola puntata alla tempia. Le tue dita tremavano e le mie erano troppo paralizzate per cercare di fermarti prima che tu toccassi il grilletto. L'impotenza nei tuoi occhi è l'unica cosa che vidi.
Caddi sulle mie ginocchia, pensando ci fosse ancora un briciolo di vita in te. Respiro. Ti prego, dimmi che era solo un sogno.

Non ho toccato cibo da quando ha lasciato la porta.
Questa mattina trovai finalmente la forza di fare colazione: latte, waffles e uova su di un toast, il suo preferito. Feci un casino in cucina e so bene quanto lui possa odiare tutto ciò che non trova ordine.

Nello scarso tentavo di ripulire il sudicio bancone, un bicchiere di spremuta si frantumò sul pavimento, facendo sì che ci scivolassi sopra.
E per la prima volta da quando se ne è andato, risi:
era da un po' che non risentivo l'eco della mia risata.

Più rimanevo seduta sulle mattonelle fredde, più la mia risata si silenziava: avrei dovuto essere più felice al suo fianco, ma la depressione si è mangiata una gran porzione della mia vita, e lui è sempre riuscito a tollerare la mia costante tristezza ed irritabilità.
Ma nella ultime settimane passate insieme, tutto ciò che facevamo era litigare. E forse sono proprio in questi ultimi giorni in cui dovrei trovare la risposta.

Dear Harry ||H.S. [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora