Rachel Heart, dopo una lunga relazione, viene lasciata dal fidanzato. Per una donna gentile come lei questo è un duro colpo, tanto da arrivare a chiudersi in se stessa ed alzare delle barriere verso tutti. Ma l'incontro inaspettato con Gabriel, uomo...
Gabriel stava riaccompagnando Rachel a casa nel silenzio più totale, guidava con gli occhi fissi sulla strada. La ragazza era consapevole di ciò che aveva fatto, da una mattinata di risate erano finiti ad un silenzio ed una tensione palpabile. Chissà perché Gabriel era in quei rapporti con la sua famiglia. Credeva che nulla potesse turbare il suo essere solare, ma si sbagliava. C'erano ancora tante cose che non sapeva su di lui. Sospirò sconsolata e Gabriel se ne accorse. <<Tutto bene?>> Malgrado la situazione, il suo tono era dolce. <<Sei arrabbiato?>> <<Perché mai?>> chiese stupito. <<Mi sono intromessa in una situazione che non è affare mio, sono stata impulsiva e avventata. Ma il fatto è che...quando tua sorella mi ha sorriso in quel modo...>> <<Lily è fatta così, il suo carattere è talmente dolce che farebbe sciogliere anche il più glaciale dei cuori. Prima o poi, comunque, sarei andato da loro>> le disse sorridendo. Quel sorriso fece svanire la tensione e Rachel si sistemò meglio sul sedile. <<Quindi andremo a casa dei tuoi genitori>> <<Esatto>> <<Come amici>> <<Come amici>> ripeté sorridendo. Quando Lily li aveva scambiati per una coppia, Rachel era andata nel pallone. Per questo aveva specificato amici. Non erano più solo semplici conoscenti. <<Posso farti una domanda?>> domandò titubante. <<Dimmi pure>> <<Come mai Lily è su una sedia a rotelle?>> Gabriel non rispose, inizialmente. Il suo sguardo era triste e Rachel si diede mentalmente della stupida, non voleva turbarlo in quel modo. <<Gabriel, puoi non rispondermi se vuoi. Io...>> <<Incidente d'auto. Tre anni fa, un pazzo ha tagliato la strada ad alta velocità>> <<Oh, mi...mi dispiace. Immagino che per lei sia stato un incubo>> disse mortificata. <<Inizialmente lo è stato, ma Lily si è rivelata la più tosta di tutti nella nostra famiglia. Non ha mai perso il sorriso>> Rachel decise di non scavare più in profondità, lo vedeva benissimo quanto facesse male a Gabriel parlare di questa storia. <<Quindi, che tipo di regali piacciono a tua madre? Non possiamo andare a mani vuote>> Gabriel sorrise. <<Al regalo ci penso io, tranquilla>> <<Ma vorrei contribuire anche io>> L'uomo la guardò. <<Le piacciono le rose rosse>> <<Okay, rose rosse>> Aveva in mente di farle un bel mazzo di rose, quelle rosse gliele regalava spesso Kevin. Chissà se era per i sensi di colpa. Da quanto la tradiva? Ecco, stava ripensando a lui. Rachel scosse la testa. <<Le rose hanno un ricordo negativo per te?>> Fissò Gabriel stupita, era come se le leggesse dentro. Davvero era così facile da capire? Oppure era una qualità che gli apparteneva? <<No, solo che le ricevevo spesso>> <<Mia madre adora anche quelle blu, non necessariamente rosse. E le piacciono anche le orchidee viola>> Era così premuroso con lei. Rachel respirò piano, si sentiva bene con lui, allegra e felice. Gabriel Flyners la stava pian piano guarendo, e lei ancora non se ne stava rendendo conto.
La mattina per Madison era iniziata come sempre, sveglia alle sette, corsa, doccia e lezione di yoga. Adorava tenersi in forma, ancora di più distendere i nervi ed i muscoli. Yoga e pilates erano le sue attività preferite. Mentre rientrava a casa, luminosa e lussuosa, ascoltò un messaggio rilasciato alla segreteria. Stava preparando un frullato di frutta quando sentì una voce familiare nel messaggio. Ciao Madison, volevo sapere come stavi. È da un po' che non ci sentiamo ed io...mi dispiace. Mi dispiace per tutto. Mi manchi tantissimo e so che le cose non possono tornare come prima, ma voglio provarci... Madison cancellò il messaggio, non voleva nemmeno ascoltare il resto. Era stupita nel risentire la voce di Kelly, sua sorella minore, dopo tre anni. Voleva sistemare le cose? Bene, lei no. Non ne aveva ancora intenzione, nemmeno di vederla e sentirla. Per questo si teneva il più lontano possibile. Non le importava se questo comportamento poteva risultare infantile, ma ognuno affrontava le cose come meglio credeva. Ecco, ora le stava ritornando la tensione che si era distesa con lo yoga. Doveva comprare un sacco da boxe, prima o poi. Sbuffò e prese le chiavi della macchina, lasciando il frullato perfettamente intatto sul bancone della cucina.
Liam era da poco tornato da lavoro quando bussarono alla sua porta e fu stupito di trovare Madison. Una Madison con gli occhi lucidi. <<Madison, è successo qualcosa?>> domandò preoccupato. <<Posso entrare?>> Liam si spostò, facendola passare. Madison giocherellava con il ciondolo della sua collana. Perché era andata da lui? Perché non da Rachel? No, non poteva tormentare Rachel con la sua storia. Non ora che sembrava stare finalmente meglio. <<Madison...>> La donna si voltò verso di lui con le lacrime agli occhi. <<Io stava benissimo. Per tre anni sono stata...mi sono ripresa da sola, con le mie forze. Io capisco Rachel, ho subito un tradimento orribile. Non solo da parte del mio ex, ma anche di mia sorella. Sono stati insieme, capisci? Li ho beccati io stessa. Ho sofferto e pianto, ma ne sono uscita da sola. Ed ora lei mi chiama, dopo tre maledettissimi anni, e mi dice che vuole sistemare le cose? No, assolutamente no>> disse nascondendosi il viso tra le mani. Liam la fissava sconvolto. Aveva capito che Madison nascondeva altro dietro quella facciata festaiola, ma mai immaginava questo. Le allontanò le mani dal viso delicatamente e si guardarono negli occhi. <<Madison, chiedere aiuto non è un segno di debolezza. Capito? Tu non sei affatto debole e lo hai dimostrato>> disse abbracciandola dolcemente. Madison si rilassò tra le sue braccia, era da tanto che non veniva stretta così gentilmente. <<Io ci sono per te>> le disse Liam. Madison non pensò più a nulla e lo baciò.
<<Allora ci vediamo direttamente alla cena?>> <<Se ti va, possiamo vederci domani>> disse l'uomo. <<Domani lavoro tutta la giornata>> Gabriel e Rachel erano ancora in macchina, vicino al condominio della ragazza. <<Quindi potrò venire a fare colazione?>> domandò con un sopracciglio alzato ed un mezzo sorriso. <<Lo Sweet Joanna è aperto a tutti>> rispose alzando le spalle. <<Non farmi cadere altro succo>> Rachel gli pizzico' il braccio. <<Ahi>> <<Lo meriti>> <<Davvero?>> La ragazza alzò gli occhi al cielo, ma sorrise. <<Ci vediamo, Gabriel>> <<A domani>> Gabriel le baciò la guancia e Rachel arrossì. Siamo solo amici, si continuò a dire. Solamente amici. Continuava a ripeterlo anche mentre tornava a casa.
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Amici lettori, in questo capitolo abbiamo scoperto cosa si cela dietro l'aria festaiola della nostra Madison. Malgrado il carattere forte, nasconde le sue fragilità e Liam lo ha capito subito ^^. Volevo dire una cosa che non riguarda i capitoli, per una volta. Siamo in una situazione complicata. Nel mio piccolo cerco di aiutare come posso per far distrarre, almeno un poco, con la lettura. Vi ringrazio di cuore per seguire la storia, votarla e commentarla. Usciremo anche da questa storia, più forti di prima. Rispettiamo le norme, non solo per noi, ma anche per i nostri cari in particolar modo.Vi mando un grosso abbraccio. Appuntamento a Venerdì.