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Vi siete mai soffermati a pensare ai libri? A come delle semplici parole stampate su carta bianca possano rapirvi cosí tanto? A come quell'odore di carta vecchia o di pagine nuove, bianco latte e con quelle lettere di un nero pece, possano portarvi a cosí tanti ricordi? Spesso mi ritrovo a paragonare i libri ad una droga; sembra quasi un paradosso. Come può un libro, carta con sopra stampate parole messe assieme da qualche mente contorta, probabilmente morta, possa essere una droga? Una droga è una cosa brutta, no? No, non sempre. I libri sono qualcosa di cosí bello, ma allo stesso tempo cosí pericoloso e una volta che cominci a leggere, a ripetere nella tua mente quelle parole, non ne riesci più a smettere. Qualcuno potrebbe perdersi tra quelle parole, in quell'odore inebriante che appena apri le pagine odori subito. Quell'odore che sa di... di... casa. Casa? Come può' un libro, carta vecchia e ingiallita che ospita lettere di un nero ormai sbiadito messe assieme da qualche mente seria e piena di cose da dire, probabilmente ancora piena, sapere di casa? Essere una casa? Una casa è qualcosa che ti protegge, no? Esattamente. I libri ti proteggono, quando sei giù di morale ti rinchiudono in un mondo divertente facendoti sorridere con qualche commedia divertente, quando hai il cuore spezzato puoi confrontarti con quelle o quei protagonisti dal cuore spezzato, che sicuramente, saranno presi peggio di te. Le parole hanno la capacità di racchiuderti in te stesso o aiutarti a diventare più estroverso. Che cos'è un libro? Parole? Pagine? Ricordi? Una droga? Una casa? Tutto ciò e niente di tutto questo.
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