Dopo il bacio ce ne siamo subito andati, non ci eravamo neanche resi conto dell'ora che avevamo fatto, stavo così bene con lui, ma dovevamo andare via, a casa ci aspettavano tutti, dovevamo pranzare da loro.
Non è stato un pranzo particolare, o meglio, era solamente un semplice pranzo per conoscerci meglio, tutti molto simpatici, ma quello che c'era tra me è Billie era semplicemente silenzio, non ci siamo parlati tutto il giorno, ed è così ancora, non ci siamo ancora parlati, c'è qualcosa di sbagliato,ma tutti i costi, non può essere per altri motivi.
Non ho tornito tutta la notte, ora è il mio pensiero fisso, non ho altro in testa se non lui.
Oh cielo, ma cosa ho fatto?
Sono le 4:00 del pomeriggio e sono ancora distesa sul letto tra le coperte, non ho voglia di alzarmi, non ce la faccio, preferisco stare qui ad oziare pensando e pensando a ciò che è accaduto, alle conseguenze.
Dal salotto si sentono i gridolini di Lisa, evidentemente sta scherzando con Luke, sono proprio la coppia più bizzarra di questo mondo; lei, dolce e acida allo stesso tempo, così fragile, bisognosa di qualcuno che le stia vicino e le voglia bene veramente, che la consoli e la faccia ridere quando è triste, Luke invece, lui è così particolare, non il classico ragazzo stronzo o cosa, no, è gentile, ma vive la vita a modo suo, non pensando alle conseguenze delle sue azioni sugli altri, è un pò come qua do fumi una sigaretta: te la fumi e se sei da solo, questa danneggia solo te stesso, ma se sei in compagnia questa danneggia sia te sia chi ti sta intorno, lui è così, un pò egoista, più volte infatti si è comportato come non avrebbe dovuto.
Io però gli voglio bene, e lo accetto così come è.
Squilla il telefono, rispondo quindi.
-Pronto?-
-Ivette.-
-Babbo, dimmi, che è successo?-
-Cosa ti avevo detto riguardo ad Armstrong?-
-Babbo ma cosa? Ma lo vuoi capire che non succederà nulla? E poi, perché dovrebbe tanto preoccuparti il fatto che io veda Billie?-
-Ivette, per favore, non entriamo in questo argomento, non è il caso.-
A mio padre non è mai andato a genio il fatto che un giorno potessi incontrare i Green Day, ma non tanto per il fatto di non poter incontrare loro, ma non so come, a lui non è mai piaciuto Billie, spesso mi ripeteva che non gli sembrava una persona apposto, e sana, quindi quando gli dissi che avevo vinto il concorso e che li avrei incontrati, si è arrabbiato così tanto che me ne sono andata di casa, sono scappata da Lisa.
Per questo sono molto arrabbiata con lui, e lui lo è con me.
-Sei te, che sei voluto entrare in questo discorso, non io, perché io, ero tranquilla, con la persona che te ritieni "problematica", babbo, Billie è una brava persona, e il fatto che si sia drogato non ti da il diritto di giudicarlo, soprattutto a te, con non sei stato diverso da lui!-
Dico sputando fuori tutta la rabbia.
-Te non sai, Ivette, non sai cosa ha fatto quell'uomo, non ne hai la minima idea!-
-E allora dimmelo, dimmi cosa ha fatto, avanti!-
-Perché non te lo fai dire da lui?-
-Ciao babbo, buona giornata.-
Dico infine riattaccando la chiamata.
Ripenso a quello che mi disse la prima volta Billie, di come avrei reagito se mi avessero detto una verità che fa male, magari era proprio quello che dice mio padre? Ma come fa lui a sapere cosa ha fatto Billie? Si conoscono?------
Eccolo, scusatemi, scusatemi tantissimo, sia per il fatto di aver pubblicato tardi e sia per il fatto che il capitolo è corto e abbastanza bruttino, ma non avevo idee, quindi ho fatto un pò un pasticcio.
Cercherò di aggiornare il prima possibile, solo che ultimamente devo studiare molto, quindi vi chiedo scusa in anticipo se non aggiornerò presto.Ora vado, buona notte.
Giulia.💕
STAI LEGGENDO
Let yourself go.
Fanfiction«Non sapevo, ed era meglio se tutto fosse rimasto occulto.»