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Vorrei poter dare una risposta alla mia domanda, ma non riesco a capire.
Rimetto la foto sulla scrivania, indecisa su cosa fare.
Dopo vari minuti, prendo uno dei tanti libri che ho nel mobile tra la finestra, e l'armadio.

Non faccio caso a quale volume io abbia preso, ma lo riconosco subito dalla copertina stropicciata, e rovinata: il libro delle favole che mi leggeva mamma da bambina.
Anche se lo conosco a memoria, mi piace tanto, sia per le vecchie favole, sia per i ricordi che ha.
Mi siedo sul letto a gambe incrociate, e inizio a sfogliare le pagine ingiallite della mia infanzia.

Leggo tutte le favole con attenzione, immaginandomi tutte le situazioni.
Solo il rumore della porta di casa sbattuta, mi fa ritornare in me.
Chiudo velocemente il libro, e mi alzo in piedi, andando a metterlo a posto.
Sbattere la porta, non è certo un bel segno...cosa sarà successo di tanto grave?

Sento dei discorsi, e poi delle urla - IO LO AMMAZZO QUEL PEZZO DI MERDA! - intuisco che Derek è decisamente arrabbiato.
Stringo forte gli occhi, pregando di non essere nei pensieri di uno di loro, in questo momento (probabilmente si sfogherebbero con me) .
Ma la sfortuna, ovviamente, non mi molla mai.

Dei passi pesanti salgono le scale: mi sembra di riconoscerli.
Faccio respiri profondi,cercando di sembrare il più normale possibile, quando entrerà.
Ma diversamente da come avevo previsto, sento bussare - Si? - rispondo, ingoiando la saliva - Eve, sono Lucas, posso entrare? - lui è il più calmo della famiglia, su cui (a volte) posso contare - Certo, entra pure - mi avvicino alla porta, sorridendo - Ciao Eve. Com'è stato stare a casa da sola con Zack? - lo faccio entrare, e chiudo la porta - In realtà pensavo peggio...e a voi com'è andata a calcio? - chiedo - Bhe, da come avrai sentito, Derek è incazzato: abbiamo perso una partita, e uno negli spogliatoi gli ha fatto una brutta battuta, così è diventato una bestia, per questo ce ne siamo andati via un po' prima - Derek non perderebbe mai la calma solo per una battuta, anche perché risponderebbe a tono.

- Hai sentito la battuta? - la curiosità ha la meglio - Ho sentito "tua sorella" - vado in fibrillazione - Dici che gli ha dato fastidio perché era volgare o cose simili,o perché era su di me? - sorrido come una scema al pensiero che si sia arrabbiato con qualcuno che potrebbe avermi mancato di rispetto - Ti  ho detto che non ho sentito - ribadisce alzandosi e sbuffando - Vado a farmi una doccia. Ah, e comunque sta sera vengono dei miei amici - mi guarda un'ultima volta,prima di uscire dalla stanza.

Sta dicendo che mi devo vestire bene perché vengono dei suoi amici a casa?
Che pizza.
Prendo dei classici pantaloni della tuta grigi, una maglietta nera, una felpa viola, e l'intimo, per poi decidere di andare nel bagno in fondo al corridoio, visto che quello di camera ha solo la vasca.

Sto per aprire la porta, quando arriva Derek, che mi guarda dall'alto al basso, con superiorità - C...ciao Derek - cerco di essere il più normale possibile, ma il mio sorriso nervoso mi tradisce - Ma che vestiti sono? - mi domanda aspro, mentre li guarda con disgusto.
Perché?
- Gira il culo, e vai a prenderne altri: sta sera non ti metterai questi vestiti, visto che vengono ospiti dopo cena - non gli rispondo, e con il labbro tremante, filo in camera.
Non ho parole...apro violentemente l'armadio, e prendo i miei bei jeans aderenti che mi sono comprata una delle poche volte che sono uscita, una maglietta a maniche corte, nera e aderente, e la mia felpa di jeans.

Esco dalla camera più determinata che mai, pronta moralmente in caso Derek criticasse nuovamente i miei vestiti.
Sono così presa dai miei pensieri e la moda, che per poco entro nel bagno che sta usando Lucas.
Mi fermo giusto in tempo, imprecando sottovoce - Il bagno di camera mia è libero - dice la voce di Cristian alle mie spalle.
Mi giro - N...non fa niente, a...aspetterò un po' - mi guarda con uno strano luccichio negli occhi, cosa che mi fa venire la pelle d'oca.
Rimane fermo, a fissarmi in modo strano (decisamente inquietante) , e all'improvviso avanza verso di me.

The Sister EveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora