Entra qualcuno in cucina,così distolgo subito li sguardo.
- Hai bisogno di qualcosa? - mi giro,e vedo Derek con in mano una scatola bianca e lucida - No - stacco il ghiaccio dalla guancia,e me la massaggio.
- Non ti conviene fare la stronza con il re degli stronzi sai?E poi si vede benissimo che non ti reggi in piedi. Quindi te lo richiedo:hai bisogno di qualcosa? - incrocio solo per un secondo i suoi occhi azzurro/grigio,e mi viene un idea.- Ho bisogno di un po' d'aria. Uscire mi farà bene - faccio per incamminarsi verso la porta,ma mi si mette di fronte,sovrastandomi con la sua bell'altezza di 1.90 - E dove vorresti andare? - esito a rispondere - Da una mia amica - sospira - Va bene,ma prima mangia qualcosa - si sposta,e fa per andarsene,come se la conversazione fosse finita - Vado da lei a mangiare - non mi risponde,ma mi fa il pollice in alto mentre se ne va.
Perfetto,devo solo aggiustarmi.
Esco dalla cucina con il ghiaccio in mano,e vado in bagno.
Devo lavarmi,pettinarmi,e truccarmi.
Ci vorrà mezz'ora,in teoria,ma meglio non perdere tempo.Come avevo previsto,mezz'ora dopo sono pronta per uscire.
Vado dalla porta d'ingresso,ed esco fuori:fa caldo,e il sole batte come non so cosa.
Cammino il più velocemente possibile,ma dopo un po' mi devo fermare per riprendere fiato.
Mi stanno bruciando le gambe e i polmoni.
Cerco un posto all'ombra,e mi ricordo di un bar qui vicino,dove ci sono andata una sola volta.Potrei approfittarne per mangiare qualcosa.
Cerco di essere ancora più veloce di prima,per arrivare velocemente.
Svolto l'angolo,e vedo l'insegna "Before".
Fortunatamente è aperto.
Quando apro la porta,mi arriva l'aria condizionata in faccia,ed è davvero piacevole.
Rimarrei all'infinito qui sotto,ma il mio stomaco dice il contrario.Apro gli occhi,e cerco un tavolo libero:perfetto,infondo al locale c'è un tavolino libero,così decido di sedermi.
Vedo delle briciole sul tavolo,ma non ci faccio caso,e penso che magari non è stato ancora pulito.Il bar è praticamente deserto,a parte qualche anziano signore con una bottiglia di birra e un giornale in mano.
Mi tolgo la borsa e la giacca,e le appoggio allo schienale della sedia.
Aspetto che qualche cameriere venga a chiedermi cosa voglia ordinare ma non arriva nessuno.Aspetto ancora 5 minuti,e finalmente dietro di me sento dei passi.
Non mi volto,pensando sia un cameriere - Questo è il mio posto - sobbalzo,e mi giro,rossa come un peperone - Chiedo scusa,è che non c'erano cose sul tavolo - non guardo lo sconosciuto negli occhi,ma gli osservo attentamente le scarpe - Va tutto bene Eve - all'improvviso sommo le scarpe e la voce:Matt.Alzo la testa - Ciao Matt,non ti avevo riconosciuto - ingoio la saliva - Neanche io in realtà - l'atmosfera è colma d'imbarazzo.
- Comunque...ti fermi qui a mangiare qualcosa? - mi riprendo la borsa e la giacca dalla sedia - Bhe si,quella era la mia intenzione - faccio per girarmi,ma mi prende delicatamente per il polso - E se mangiassimo insieme?Ho ancora un po' di fame - cerco di non cadere nei suoi occhi,anche se la tentazione di guardarlo è forte.- Tanto ci saremmo dovuti vedere comunque,no? - rimetto le cose sulla sedia,e mi accomodo insieme a Matt.
- Allora...di cosa vuoi parlare? - lo fisso in maniera inquietante - Del perché hai litigato con i miei fratelli - sorride in modo malizioso - Quella più tardi,adesso ci siamo solo noi due,senza i tuoi fratelli,o altro - mi acciglio - E di cosa vuoi parlare adesso? - si appoggia con i gomiti al tavolino,e si sporge verso di me,guardandomi dritta negli occhi - Puoi farmi tutte le domande personali che vuoi - alzo le sopracciglia,e penso.Devo trovare una domanda che lo metta in difficoltà - Perché hai deciso che volevi conoscermi? - si rimette seduto normalmente - Quando ti ho vista nel negozio di animali,mi hai attratto - mi compare un'espressione scettica - In che senso "ti attraggo"? - sospira e si passa una mano nei capelli - Non sono mai stato tanto a disagio con una ragazza - ridacchia - Nel senso che mi piaci - dice queste parole rilassato,come se fosse tutto calcolato.
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The Sister Eve
Random- COMPLETA - La paura era l'unica emozione che Eve aveva il permesso di provare. I suoi 4 fratelli,la trattavano come una prigioniera,a tal punto da farle tentare il suicidio. Non morì, ma è come se lo fosse:era diventata taciturna,triste,e persa. ...