Elèna

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Durante il tragitto di ritorno dal parco, continuo a pensare alla mamma, questa è già la terza sera che non torna a casa, non faccio altro che sentirmi in colpa per questo.

Tante volte vorrei che mio padre non se ne fosse andato via, quando lui era a casa e aveva i suoi momenti di lucidità contribuiva al mantenimento mio e di mia madre, lei non doveva lavorare così tanto e la sera cenavamo tutti insieme come una famiglia quasi normale.

Però poi penso a cosa ci ha fatto quello "stronzo" e allora lo preferisco lontano da noi e dalla nostra vita.

Ora basta pensare a lui, devo distrarmi, mi serve della musica.

Metto angel by the wings di Sia e procedo in silenzio fino alla casa di Ana, lei si è addormentata, meglio così perché non ho molta voglia di chiacchierare in questo momento.

Siamo arrivate, sveglio Ana delicatamente:

-Nana, svegliati, siamo arrivate

Lei si svegliandosi di colpo esclama:

-Oddio, scusami Ele, mi sono addormentata...

Scendo dall'auto dicendole che non è successo nulla, prendo Spugna e seguiamo Anastasia lungo il viottolo, fermandoci per un paio di volte perché Spugna deve esplorare il nuovo territorio.

Entrando in casa un ondata di calore, famiglia e amore mi invade il corpo.

Il mio umore migliora all'istante, questa casa mi ha sempre fatto sentire meglio, questa famiglia mi ama come se ne facessi parte, sono così grata di aver conosciuto Ana, lo sarò per sempre.

Spugna è agitato e felice, annusa dappertutto cerca di capire se questo posto gli piaccia oppure no, lo lascio libero, e lui si dirige direttamente in cucina, è sempre il solito!

Intanto io e Ana ci togliamo le scarpe e le riponiamo nella scarpiera all'entrata, ogni cosa in questa casa mi porta alla mente un ricordo felice...

Quando eravamo bambine rubavamo di nascosto le scarpe della mamma di Nana da questa scarpiera, ci divertivamo un modo, far finta di essre delle adulte indossando un paio di tacchi, immaginando quando saremo state grandi...
vorrei tornare indietro, dire alla me bambina che era meglio giocare tutto il giorno e guardare i cartoni animati.

Quella si che era una bella vita, diventare grandi in fondo non è poi così tanto divertente!

La voce della signora C mi riporta al presente,

- Anaaa! Sei tu?

Ana gli risponde gridando:

- Si Mamma! Siamo noi!

Entrando in cucina, un odore di pollo alle mandorle invade le mie narici e intanto il mio stomaco brontola.

Non ci posso credere, la signora C ha cucinato il mio piatto preferito!

Non avevo mai assaggiato questa pietanza, la prima volta è stata proprio qui e da allora me ne sono proprio innamorata.

La mamma di Ana, vive perennemente in cucina, lei lo chiama il suo regno, ed è proprio così, potrebbe praticamente cucinare per 24 ore consecutive, guardarla a volte è uno spettacolo!

Le vado in contro entusiasta:

- 'sera signora C, c'è un buonissimo profumo nell'aria!

Lei mi sorride radiosa:

- ciao Ele, ho fatto il pollo alle mandorle, so che ti piace tanto, quindi ho pensato di preparartelo.
Certo è un po' arrangiato, perché sono stata avvisata all'ultimo, spero sia buono!
In ogni caso, ho infornato una crostata al cioccolato, ci consoliamo con quella.

Il giorno più bello della mia vita (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora