CAPITOLO 1.

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Il forte suono della sveglia rimbomba nella mia stanza e mi costringe ad aprire gli occhi. Un raggio di sole mi colpisce così da farmi girare dall'altro lato. Guardo la sveglia, sono le 7:00.
"Allison!" strilla mia madre dal piano di sotto, "sei sveglia?" mi domanda.
Credo che oggi sia il giorno più triste della mia vita, il giorno in cui cambierà per sempre qualcosa, e non ho per niente voglia di scoprirlo. Al terzo richiamo di mia madre mi alzo dal letto.
"Si mamma sono sveglia, faccio una doccia veloce" spiego. "Fa presto" risponde.
Lascio che l'acqua scivoli delicata sulla mia pelle, cercando di portare via anche la tristezza che invade i miei pensieri. Uno sforzo totalmente invano, aggiungerei, dato che quando esco dalla doccia è ancora peggio.
Lasciare questa città, la mia città, significa molto per me; significa mettere un enorme punto nella mia vita, per aprirne un altro capitolo. Indosso una tuta comoda nera, asciugo i capelli e li lego in una coda disordinata. Non mi trucco, già so che piangerò come una fontana. Si, lasciare questo posto significa anche, tra tutte le altre cose, lasciare la mia metà, l'amore più grande della mia vita, Jason. Jason è il mio ragazzo, il mio migliore amico, il mio confidente, e pensare di andare via senza di lui mi toglie il respiro.
"Allison sei pronta?" la voce di mia madre mi distoglie dai pensieri. Asciugo una lacrima dalla mia guancia e rispondo a mia madre che prendo le ultime cose e scendo di sotto. Cuffie, caricatore, telefono.. beh, tutto pronto. Tranne me. Prendo la borsa, ci infilo queste ultime cose dentro e scendo di sotto, dove trovo la mia sorellina Arya che corre ad abbracciarmi. Ricambio l'abbraccio e sforzo un sorriso.
"Buongiorno" saluto mia madre, mio padre e mio fratello James.
"Finalmente, è ora di andare, si è già fatto tardi, rischiamo di perdere l'aereo" mi rimprovera mia madre. Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso la porta. Sulla soglia mi volto verso l'interno, e non posso far altro che ripercorrere tutti i ricordi che ho vissuto in questa casa. Mi costringo ad uscire quando mio fratello mi da uno spintone.
"Oi" replico al suo gesto.
"Dai Ally, è un brutto momento per tutti, forza, ce la faremo, insieme!" mi incoraggia mio fratello, il mio primo amore. Il nostro rapporto è sempre stato morboso, abbiamo sempre vissuto in simbiosi.
Ci avviamo insieme verso il taxi che ci sta aspettando da chissà quanto tempo, e, dopo essere saliti tutti, parte verso l'aeroporto. Guardo fuori dal finestrino la città che scorre davanti ai miei occhi, il mio mondo, la mia gente, la mia aria. Chiudo gli occhi per cercare di non piangere, ma non ci riesco. Quando mi è stata data la notizia del trasferimento mi è crollato il mondo addosso. Proprio nel momento più bello della mia vita, in cui ero felice a trecentosessanta gradi, in cui mi stavo godendo a pieno i miei diciassette anni.
Arriviamo all'aeroporto, scendiamo dall'auto e mio padre ringrazia gentilmente il tassista, che ci aiuta a prendere i bagagli. Appena scendo incrocio il suo sguardo. È lui, il mio Jason, è qui davvero. Ma che scema, come ho fatto a pensare che non sarebbe venuto a salutarmi. Gli corro incontro e gli salto addosso, affondando in un abbraccio che vorrei potesse non finire mai. Con lui c'è anche Ray, il mio migliore amico. Abbraccio fortissimo anche lui, che ricambia il mio abbraccio stringendo più forte.
"Ci mancherai tantissimo Ally" mi rivela il mio amico. Sto piangendo come una matta, non ho nemmeno la forza di rispondergli.
"Questo è per te, sono due piccole cose che ti faranno ricordare di noi per molto tempo" dice sforzando una risata, e mi porge una scatolina. La apro e dentro ci trovo un braccialetto con le nostre iniziali AJR, e una foto, noi tre, io e Jason che ci baciamo e Ray che ci guarda con una faccia schifata. Ripenso al momento in cui è stata scattata quella foto, era il giorno di San Valentino, e, come potevamo lasciare solo il nostro piccolo amico proprio nel giorno di San Valentino? Il ricordo mi strappa un sorriso.
È arrivato il momento che speravo non arrivasse mai, il momento di salutarci. Abbraccio di nuovo il mio ragazzo, che mi sussurra all'orecchio che la distanza non riuscirà mai a distruggere il nostro amore, ed io ne sono convinta. Saluto poi Ray, il mio piccolo dolce Ray, come farà senza di me! Li lascio la, e mi avvio verso l'aeroporto. Mi volto un'ultima volta, poi mi costringo a non farlo più per il resto del tragitto verso l'interno, con le lacrime che continuano a rigare le mie guance.
Sono seduta al mio posto in aereo quando la voce robotica comincia a dare le informazioni del volo, e tutte le dritte necessarie per poter viaggiare in sicurezza.
Saranno le sei ore più lunghe della mia vita.

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Spazio autrice:

Ciao a tutti, sono Roberta!
Come state? Spero stiate affrontando al meglio questo brutto periodo.
Ci vorrà un po' di tempo, ma quando passerà tutto questo e tutti ritorneremo alle nostre vite sarà stupendo.
È la prima volta che scrivo una storia e, proprio per questo, spero di riuscire a trasmettervi qualcosa.
Fin qui che ve ne pare?
A presto con un nuovo capitolo! ❤️

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