CAPITOLO 5.

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Suona la sveglia e già comincio ad odiare questa terribile melodia. Decido di alzarmi e non perdere altro tempo. Vado in bagno a fare la solita doccia mattutina, che mi da la carica per affrontare la giornata.
Esco dalla doccia e ovviamente non so cosa indossare, perciò scelgo un jeans di quelli che ho comprato ieri e una t-shirt nera.
Lavo i denti e scendo in cucina.
"Buongiorno" saluto il resto della famiglia, che ricambia senza aggiungere altro.
Prendo una mela dalla cesta sul tavolo e la addento. "Siete pronti voi due?" chiede mio padre, ormai impaziente di aspettare ancora.
"Si si, arrivo" dice mio fratello dalle scale. Andiamo in macchina e arrivati a scuola, salutiamo nostro padre e scendiamo.
Entriamo nel lungo corridoio e vado verso il mio armadietto, da cui prendo i libri che mi serviranno per la lezione di letteratura inglese. Mentre mi avvio verso la classe, vedo Corinne in lontananza. Le faccio un cenno con la mano e lei mi raggiunge. "Buongiorno" sorride.
"Cosa hai alla prima ora?" mi chiede.
"Letteratura, tu?" rispondo cortesemente.
"Anch'io, che bello, almeno un viso conosciuto, nella classe di letteratura hanno tutti brutte facce, vedrai" mi spiega e ride. La imito e ci dirigiamo verso la classe.
Quando siamo al completo il professor Smith comincia la lezione. Ci presenta tutto il programma da svolgere durante l'anno, e beh, che dire, che noia! Corinne aveva ragione, qui hanno tutti facce da saputelli, credo siano tutti bambinoni viziati.
Finalmente finisce l'ora e a ricreazione Corinne mi costringe letteralmente a conoscere i suoi amici, cosa che avrei sinceramente evitato, a dir la verità. Non ho proprio voglia di conoscere nuove persone.
"Ciao ragazzi, lei è Allison, la mia nuova compagna di corsi e di banco" dice sorridente.
"Piacere, Allison" rispondo ricambiando il sorriso. I ragazzi del gruppo, Abigail, Carter, Louis e Nash, sono tutti molto accoglienti e devo dire che mi sento veramente a mio agio con loro.
"Carter, hai sentito l'ultima notizia? A breve ci saranno le audizioni per far parte della squadra di nuoto della scuola. Non dirmi che non partecipi!" dice Nash a Carter.
"Nuoto?" chiedo curiosa.
"Si, la scuola ha una squadra di football e una di nuoto, ma le audizioni sono davvero difficili" mi spiega.
"Anche tu nuoti?" mi chiede Carter.
"Oh, a dire il vero nuotavo. Ho fatto nuoto per diversi anni, mi piacerebbe partecipare alle audizioni, ma penso non faccia per me..." aggiungo forse troppo ad altra voce.
"Ma che dici, dovresti provare, andiamo ad iscriverci insieme dai" dice.
"No, davvero, meglio di no.." dico con un filo di tristezza nella voce.
Nuotare è una delle cose che più mi piace fare. Mi sento libera e la sensazione dell'acqua che accarezza la mia pelle nuda è ineguagliabile da qualsiasi altra cosa bella esista. Devo dire però che non nuoto da un bel po di tempo. I miei genitori non erano d'accordo per il fatto che togliessi tempo allo studio per andare agli allenamenti. Mi costrinsero a smettere.
Sto pensando troppo e me ne accorgo quando la voce di Carter mi riporta sulla Terra.
"No,tu verrai a fare le audizioni con me e non si discute, il caso è chiuso." impone. Faccio una risatina ma poi acconsento, chi cavolo se ne frega. È ciò che amo fare e non mi farò fermare di nuovo da ciò che i miei genitori pensano sia giusto per me.
Suona la campanella e torniamo in classe per altre due lunghissime ore di storia.
All'uscita incontro Cheryl che mi corre incontro per venirmi a salutare.
"Amica mia!" mi saluta calorosamente e io di risposta l'abbraccio.
"Venerdì c'è una festa a casa di un amico, e tu, che sei mia amica, sei ufficialmente invitata. Vestiti carina, mi raccomando" mi dice emozionata.
"No, Cheryl, davvero, grazie per l'invito ma non credo di esserci" cerco di essere il più gentile possibile. Non posso proprio andare ad una festa, non ora almeno.
"Non dire cavolate, ti vengo a prendere alle 19:00, ora so dove abiti" mi fa l'occhiolino e si allontana. Bene, mi occuperò di lei più in là.
Incontro mio fratello e andiamo verso l'auto di papà. Ci avviamo verso casa e durante il tragitto nessuno dice una parola.
Arriviamo a casa e dopo mangiato vado a stendermi sul letto, cadendo in un sonno profondo.
Al mio risveglio prendo il telefono e controllo i messaggi. Ce n'è solo uno di Jason.
"Buona giornata amore mio, baci" sorrido. Sento la sua mancanza invadermi i pensieri, così lo chiamo.
"Amore" risponde quasi subito.
"Ciao amore" dico e mi scende una lacrima.
"Come va? Com'è la scuola? Hai fatto amicizia con qualcuno?" mi fa il terzo grado. Sorrido. Mi mancano le sue preoccupazioni.
"Tutto bene, la scuola è bellissima, enorme, ho rischiato di perdermi già circa una decina di volte" rido. "I ragazzi sono a posto, ho fatto amicizia con Corinne, Erica e indovina?!" dico felice.
"Cosa?" chiede più euforico di me.
"Ho incontrato Cheryl, Cheryl Davies. Ricordi?"
"Cheryl quella Cheryl?" chiede, sta sicuramente sorridendo.
"Proprio lei" sorrido pensando alla sua espressione.
Passano più o meno due ore così a parlare del più e del meno, poi mia madre chiama per mangiare e saluto Jason. Più tardi manderò un messaggio a Ray.
Scendo le scale ed entro in un silenzio tombale.
"Buon appetito" dico quando mi siedo a tavola. Nessuna risposta, come mi aspettavo.
Chissà che gli prende ora. Finisco di mangiare e torno in camera.
Mi stendo sul letto e scrivo a Ray.
"Hey amico, come va la vita?" chiedo come farebbe lui. "Hey amica, ho vissuto giorni migliori, e tu?" chiede qualche secondo dopo.
E io?

BEFORE YOU.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora