CAPITOLO 7.

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Usciamo dalla grande casa e Cheryl sembra stia cercando un passaggio da un amico. Così ha detto.
"Fatto, dai vieni" dice senza guardarmi. Mi tira per la mano e inizio a camminare.
"Cheryl che succede?" Chiedo.
"Dopo" sussurra per non far sentire all'amico che ci deve riaccompagnare a casa. Faccio un cenno con la testa e non dico più nulla per tutto il tragitto, che sembra interminabile.
Arriviamo a casa e la mia amica toglie le scarpe sulla soglia della porta e le lascia lì, poi sale le scale e io la seguo.
"Allora?" Chiedo impaziente ormai di questa situazione così strana.
"Nulla. Alla festa.. ehm.. ho visto Nash che baciava una ragazza.." dice e diventa rossa come un peperone. Scoppio a ridere.
"Cheryl? Davvero hai fatto quella scenata perché Nash baciava una ragazza?" Continuo a ridere e ciò sembra infastidirla molto, perciò smetto.
"Ti piace?" Continuo.
"È una storia lunga" si siede sul letto.
"Non ho fretta" rispondo e mi siedo affianco a lei. Così mi racconta la storia fra lei e Nash.
"È iniziato tutto due anni fa, frequentavamo il corso di arte. Mi piaceva.. i suoi occhi, le sue labbra.. era bellissimo. Non ho mai fatto nulla, sono sempre rimasta a guardare, fin quando, un giorno non trovai un mio ritratto nell'armadietto. Mi chiesi per giorni chi potesse avermelo fatto e, quando avevo perso le speranze, si fece avanti. Ci siamo amati tanto, abbiamo sfidato i nostri terribili caratteri, mille ostacoli e tutto ciò che di brutto ci è capitato, ma è finita. Ci siamo arresi. I litigi, la rabbia, sono stati più forti dell'amore che provavamo l'uno per l'altra. Ci facevamo male, ci rendevamo persone peggiori. Nonostante siano passati diversi mesi vederlo mi fa sempre un certo effetto, sapere che ciò che prima era riservato solo a me adesso è per tutte le altre che verranno mi fa stare male, ma è così e così dev'essere" fissa il vuoto e mi racconta la sua storia, mentre le lacrime le rigano le guance. Mi avvicino e l'abbraccio.
Continuiamo a parlare per altri infiniti minuti, che poi diventano ore, fin quando non si fa mattina. Sono le sette quando finalmente chiudiamo gli occhi, ma per un tempo che sembra brevissimo.
Quando li riapro è mezzogiorno. Sembrava breve.
È tardissimo, devo assolutamente tornare a casa, mia madre sarà arrabbiatissima.
Salto giù dal letto e comincio ad indossare i vestiti che ho usato ieri per venire da Cheryl. Mi strucco e lego i capelli in uno chignon disordinato.
"Buongiorno" sento la voce assonnata di Cheryl.
"Buongiorno" le rispondo.
"Non resti per pranzo?" Mi invita, ma non posso accettare.
"Non posso. Ma davvero, grazie lo stesso, sarà per la prossima volta" spiego. Non sa nulla di quello che è successo alla festa e non deve assolutamente scoprirlo.
"Va bene, te la do buona" dice e scoppia a ridere. Rido a mia volta e prendo la borsa.
Quando sono vicino alla porta la voce di Cheryl mi ferma.
"Grazie" dice quasi in un sussurro. Mi volto, le sorrido e vado ad abbracciarla. Si stacca dall'abbraccio e quando esco di casa, dopo aver salutato sua madre, corro verso casa mia, che dista qualche isolato.
Arrivo affannata davanti il cancello di casa e decido che sia meglio calmarmi prima di entrare. Quando sono tornata in me entro e trovo mia madre sul divano a guardare la tv.
"Alla buon'ora!" Mi rimprovera.
"Ciao mamma, scusami, abbiamo fatto tardi ieri sera e non mi sono resa conto dell'orario" cerco di giustificarmi ma so che è inutile.
"Non mi frega dell'orario, sei un'irresponsabile. Ti ho chiamata ieri sera!" Strilla quasi. Prendo il telefono e trovo due chiamate di mia madre. Non me ne sono accorta.
"Non ho sentito il telefono, abbiamo guardato un film e ci siamo addormentate, tutto qui" dico e faccio spallucce. Non mi risponde. È arrabbiata.
Salgo in camera mia e mi addormento di nuovo. Quando mi sveglio sono le 18:00 e ricordo che in questa settimana non ho aperto nemmeno un libro. Così mi siedo all'enorme scrivania di camera mia e comincio a studiare qualcosa.
Dopo cena mi accorgo di avere il telefono spento, così lo accendo e ci trovo infiniti messaggi di Jason. Cavolo non gli ho detto nulla, è un po' che non lo sento.
Ho anche un paio di messaggi da Ray. Decido di chiamarlo.
"Amichetto del mio cuore!" Dico non appena risponde.
"Amica mia!" Dice entusiasta di sentirmi.
"Come te la passi?" Chiedo.
"Beh, è cominciata la scuola e mi sono già scocciato di andarci" dice e io scoppio a ridere. A Ray non è mai piaciuto andare a scuola.
"Ho conosciuto un ragazzo" mi dice poi.
"Davvero?!?!" Strillo.
"Calmati" ride, poi continua: "si, con lui sto davvero bene, sento di poter esprimere me stesso al cento per cento, ed è come se ci conoscessimo da tempo, ma credo che questa sia una storia impossibile.." dice con un velo di tristezza nella voce.
"Eh? Cosa dici?" Chiedo curiosa. Questo ragazzo si fa troppi problemi.
"Ray, sappiamo tutti che sei un tipo difficile. Adesso che credi di aver trovato la persona giusta dici che è impossibile?" Mi sto quasi arrabbiando e penso lo percepisca dalla voce.
"Non è questo.. è che... lascia stare, ti aggiornerò se dovesse succedere qualcosa" chiude la telefonata.
C'è qualcosa di strano. Chiamo il mio ragazzo subito dopo, che risponde subito.
"Ciao amore, scusami se.." inizia a parlare ma lo interrompo.
"Sai cosa è successo a Ray?" Chiedo.
"Ray?" Domanda perplesso.
"Ehm no, che succede?" Chiede poi.
"Nulla, mi ha confessato di aver conosciuto un ragazzo e sembrava davvero felice. Poi però ha detto che è una storia impossibile. Non so che gli prende" trascorrono attimo di silenzio imbarazzante.
"Che?!" Urla.
"Non mi ha detto niente!" Sembra aver cambiato tono.
"Non so, non dirgli che te ne ho parlato" dico. "Tranquilla tesoro, come va?" Chiede. Così passa il resto della serata.
Dopo aver parlato per ore con il mio ragazzo decido di staccare e di andare al piano di sotto, dove trovo mio fratello. Optiamo per guardare un film e ci accoccoliamo sul divano.
"Com'è andata alla festa?" chiede ad un tratto.
"Tutto bene, nulla di nuovo.. solite e noiose feste del liceo" dico e faccio una risatina.
"Immagino!" dice e scoppia a ridere.
Continuiamo a guardare il film e ci addormentiamo sul divano.
Mi sveglio di soprassalto e cerco di svegliare mio fratello per andare a letto, il che risulta letteralmente impossibile, così lo lascio sul divano e lo copro con la coperta.
Salgo in camera mia e mi sdraio sul letto, riflettendo sulla settimana appena passata e sulla mia nuova vita. Non è poi così male..

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