CAPITOLO 2.

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Il viaggio è stato lunghissimo, sono stanchissima, e appena metto piede fuori dall'aero l'aria calda di Miami avvolge il mio corpo.
Miami, una città da film. Mai avrei pensato di poter vivere in un posto del genere. L'idea un po' mi attira, facendomi distrarre dai miei pensieri tristi per un attimo. Chissà cosa sta facendo Jason.
Ritiriamo i bagagli e ci dirigiamo verso il taxi, che ci accompagnerà nella nostra nuova casa.
Arrivati a casa resto sbalordita dall'immensità di questo posto. C'è un giardino enorme, pieno di alberi e fiori, è bellissimo. La casa è gigante. Si entra in un salone, che affaccia sulla cucina, anch'essa enorme. Al piano di sotto c'è un piccolo bagno e una stanza da letto. Poi c'è il piano di sopra, in cui ci sono due bagni, tre stanze e una quarta che non ho idea di cosa possa essere. Apro la porta e accendo la luce, trovando una biblioteca gigantesca, piena zeppa di libri, di vecchia e nuova data. Penso che passerò qui la maggior parte del mio tempo.
Scendo di nuovo al piano di sotto dove trovo già mia madre intenta a chiamare un fattorino per ordinare delle pizze. Adesso che ci penso ho una fame da lupi. Prendo le mie valigie e salgo di nuovo al piano di sopra scegliendo una delle tre stanze disponibili, rimanendo sorpresa quando scopro che in quella che ho scelto c'è anche il bagno in camera.
Inizio a sistemare le mie cose, riempiendo in solo mezz'ora la stanza di foto che ritraggono me e Jason nei nostri momenti più belli e spensierati.
Mia madre mi chiama dalla cucina per avvisarmi che è arrivata la pizza, e io mi catapulto giu dalle scale, perché quasi non ci vedo più dalla fame.
Divoro la mia pizza in un secondo, e torno in camera a sistemare i miei vestiti. Quando finisco mi butto sul letto e mando un messaggio a Jason e a Ray per avvisarli che sono arrivata. Faccio partire la mia playlist preferita e mi addormento.
Quando mi sveglio è già notte, cavolo ma che ore sono? Le 20:00. Ma quanto ho dormito? Controllo il cellulare. 7 messaggi da Jason, tre da Ray e cinque chiamate perse. Chiamo il mio ragazzo e parliamo per circa un'ora. Mi manca veramente tanto. Mi ha detto che non vede l'ora di venire a trovarmi per vedere la mia nuova meravigliosa casa, e io spero che questo giorno arrivi in fretta. Mi alzo finalmente dal letto e vado a fare una doccia veloce. Indosso un semplice leggins con una canotta, dato il caldo di questo posto. Scendo giù ed esco un po' in giardino. Noto con mio grande piacere che nel giardino sul retro c'è un'enorme piscina. Mio padre non smette mai di stupirmi. Mi siedo sul bordo e metto i piedi nell'acqua. Dondolo i piedi nell'acqua lasciando che questa mi accarezzi le gambe, rilassandomi.
Lunedì comincerà la scuola. Non so se sono psicologicamente pronta per affrontare questa situazione. Mi sento fragile e instabile in questo momento della mia vita. Penso che ci voglia veramente poco per farmi crollare.
Salgo di nuovo su in camera e mi stendo sul letto, nella speranza che lunedì arrivi quanto più tardi possibile.

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