Capitolo 7

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In questo percorso a chi c'ho intorno ho dato un sorriso e mille incidenti
Ma mando avanti la ruota, lascio che giri da sé
Riesci a capirmi solo se hai sempre voluto qualcosa che non c'è
E adesso tirando le somme non sto vivendo come volevo
Ma posso essere fiero di portare avanti quello che credo
Da quando ero bambino, solo un obiettivo
Dalla parte degli ultimi, per sentirmi primo
("Sogni appesi", Ultimo)

Sono seduta sulla sedia accanto la scrivania della mia camera e controllo per la millesima volta in questi giorni la mia casella di posta elettronica, nessuna nuova email, ancora. Manuela è seduta sulla poltrona accanto a me intenta a messaggiare al cellulare. Alza lo sguardo e mi fissa, controllando cosa io stia facendo, per poi riabbassare la testa sullo schermo.

"Ancora nulla?" domanda indaffarata.

"Niente." Dico sospirando mentre volto la testa verso di lei. "Ma dovrebbe arrivare una comunicazione anche in caso di esito negativo."

"Ricordami dove ha sede questa compagnia..." mi invita senza alzare lo sguardo continuando a picchiettare le dita sul touchscreen velocemente. "E no, non avrai una risposta negativa." si affretta ad aggiungere annoiata dal ripetermi sempre la stessa frase.

"Londra." Affermo per poi alzare gli occhi sognanti verso il planisfero appeso al muro sopra la mia scrivania per individuare con lo sguardo la città inglese. Poso la testa sulla mia mano e rimango ferma a fissare quel punto mentre con la mente mi perdo nei miei pensieri. Sarebbe davvero fantastico se questa compagnia di danza accettasse la mia candidatura e potessi iniziare a vivere di quello che amo e a mantenermi da sola, ma sono solo sogni.

"Ed ecco fatto!" esclama Manu facendomi così tornare con i piedi per terra. Porto la mano al petto per riprendermi da quel piccolo spavento e mi giro verso di lei che sta applaudendo le mani soddisfatta. La guardo con uno sguardo interrogatorio, non capisco cosa stia succedendo.

"Ho organizzato una serata fantastica!" si alza dalla poltrona e corre verso il mio armadio per poi aprirlo e iniziare a cercare all'interno di esso.

"Fa' come se fossi a casa tua, eh." Mormoro ironica mentre la seguo con lo sguardo ma rimanendo sempre seduta sulla mia sedia. La guardo occupata a cercare dei vestiti che per lei siano decenti e sorrido, sono davvero felice di avere un'amica come lei che sia piena di vita e che mi dia la carica di cui ho bisogno nei momenti di necessità. Manuela è una ragazza che non si ferma davanti a nulla, sfacciata al punto giusto e super fashion. Lei e la sua regola del carpe diem sono capitate a fagiolo nella mia vita piena di dubbi e insicurezze.

"Pantaloncini e felpa?" chiedo corrugando la fronte mentre guardo cosa sta uscendo dall'armadio. Non è assolutamente il suo stile. "Ma che serata è?" le domando confusa.

"Falò in spiaggia!"

"Sai che non puoi appiccare incendi a tuo piacimento?"

"Ho parlato con il gestore dello stabilimento dove lavoriamo, tonta." Borbotta infastidita dalla mia mancanza di fiducia. "Il quale inviterà un sacco di gente ed io ho invitato il nostro fantastico gruppo di amiconi... e te." Mi guarda pronunciando l'ultima parola e poi torna a frugare tra la mia roba.

"Non avevo capito che ci fossi anche io sulla lista degli invitati." Esclamo fingendomi stupita per poi ridacchiare.

La rossa rotea gli occhi, posa le mani sui suoi fianchi e mi guarda fingendosi arrabbiata. "Quindi cosa indosserai?"

Mi mordo il labbro inferiore e analizzo tutti i vestiti che sono in giro per la mia stanza quasi come se stessi facendo una scansione a raggi x. Mi alzo dalla sedia per poi afferrare un paio di pantaloncini di jeans chiari e la felpa nera di Niccolò che è poggiata sulla poltrona come sempre. Mostro a Manu la mia scelta soddisfatta.

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