Capitolo 8

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Scopano dentro una macchina
Due bicchieri in plastica
Pieni di poesie di frasi scelte a caso da un bel film
Fingere di avere una teoria
Sull'amore
("Giovani", Irama)

"...e poi quando ci siamo allontanati dal falò mi ha cantato una canzone, una canzone che ha scritto lui, e l'ha scritta pensando a me e ad una conversazione che avevamo avuto qualche giorno prima. Credimi Manu, è stato fantastico... c'era lui con la sua chitarra e il mare ed io mi sentivo completa. Dopo abbiamo passato tutta la serata a guardare le stelle e a parlare di noi. A lui piace cantare e il suo sogno è quello di far conoscere la sua musica alla gente, scrive un sacco di canzoni e mi ha promesso che un giorno le ascolterò tutte..." parlo a raffica, senza neanche riflettere sulle parole che escono dalla mia bocca, mentre sistemo la postazione del dj insieme a Manuela e Carlo. Sono quasi le nove, il sole risplende già alto sulla nostra testa e noi siamo pronti ad iniziare una nuova giornata lavorativa.

"Avete finito di parlare di Niccolò?" borbotta Carlo accendendo il computer che ha appena collegato al mixer.

"Sssh!" lo ammonisce Manu portando l'indice davanti alla bocca per farlo stare zitto. "Non la interrompere." Lo fulmina con lo sguardo e poi volta nuovamente la testa verso di me, troppo curiosa della mia vita. Carlo rotea gli occhi e continua a lavorare come se nulla fosse.

"Sei super geloso!" esclamo per poi scoppiare a ridere e dare una leggera gomitata al mio amico.

"Sei troppo presa e lui abita in un posto dove tu puoi arrivare solo prendendo un aereo."

"Per andare ovunque fuori quest'isola dobbiamo prendere un aereo..." precisa Manuela incrociando le braccia al petto.

"Io sto solo avvisando sulla realtà dei fatti a te..." dice serio alzando lo sguardo dal pc per poi indicarmi, "...e a te che la incoraggi." aggiunge puntando l'indice dritto davanti a lui in direzione della mia amica. Manu apre le braccia, fa una smorfia e poi riprende a lavorare, allontanandosi per andare a prendere altro materiale nel ripostiglio.

Rifletto sulle parole del ragazzo accanto a me e capisco che il suo ragionamento è stato fatto solo per proteggermi, ma non ce n'è bisogno: non sono dipendente da Niccolò. È solo una storia estiva e so che finirà molto presto. Lui tornerà a Roma e io continuerò con la mia vita lasciando solo un affettuoso ricordo nel mio cuore di quest'estate, nulla di più e nulla di meno. So controllare le mie emozioni, racconto tutto ai miei amici perché mi piace condividere la mia vita con loro e perché mi fido.

Mi chino su Carlo che è seduto al pc e gli avvolgo le braccia attorno al collo. "Grazie." Affermo prima di lasciargli un bacio sulla guancia. Cosa farei senza il mio migliore amico? Lui sorride compiaciuto e annuisce per poi far partire la musica che si diffonde velocemente per tutto lo stabilimento balneare.

Dopo pochi minuti Manuela torna con il materiale di cui abbiamo bisogno ma noto subito i suoi occhi sgranati verso di me.

"Abbiamo un problema." Afferma agitata.

"Quale?" mi affretto a dire avvicinandomi a lei per aiutarla a sistemare le ultime cose.

Non risponde e si volta verso l'ingresso dello stabilimento facendomi un cenno con la testa in quella direzione. Spalanco gli occhi e la bocca, non ci posso credere. "Cazzo." Mormoro appena riconosco la figura del mio ex ragazzo. Sta pagando il biglietto giornaliero d'ingresso all'entrata del lido.

"Che succede?" chiede Carlo vedendoci entrambe in quelle condizioni.

"C'è Roberto." Mi limito a dire sapendo già che questa frase secca riesce a riassumere tutta la situazione. Roberto è il mio ex fidanzato e tutti e tre sappiamo quanto possa essere assillante e manipolatore nei miei confronti. Da quando abbiamo rotto la nostra relazione, è ogni volta la stessa storia quando ci incontriamo: lui cerca in tutti i modi di darmi fastidio e i miei nervi non riescono mai a reggere, così finiamo a litigare in maniera brusca e il più delle volte davanti a un sacco di gente. Non mi va di farlo qui mentre lavoro, penso portandomi una mano sulla fronte.

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