La biblioteca

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Eren Pov

Durante l'ultima ora di lezione a scuola non riuscì per niente a rimanere concentrato su ciò che stava spiegandi il professore di filosofia. Non sono uno studente modello e non ho nemmeno un quoziente intellettivo particolarmente elevato, ma a scuola me la cavo. Sono nella media. Mentre il tempo nell'aula, disegnavo scarabocchi sul banco ripensando continuamente a quell'espressione glaciale e colma di indifferenza che poco prima mi aveva letteralmente fermato il respiro. In quell'attimo il mio cuore batteva più forte del solito e i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quella figura mascolina. I muscoli perfettamente definiti su tutto il corpo. Le grandi mani con le dita lunghe e affusolate. La pelle candida e delicata di un biancore soffice ed etereo. Il profumo, quella fragranza avvolgente e delicata che emanava... non so... mi faceva sentire protetto e... in qualche modo al sicuro.
La campanella d'un tratto inizia a strillare e malamente mi distoglie dai miei pensieri e, confuso, rimetto i libri nello zaino e spaesato esco dalla classe.

- Hey Jager, prestami dei soldi.
Dice Jean prendendomi da una spalla.

- Non posso mi servono per comprare la spesa a mia madre.
Rispondo in un filo di voce timoroso delle conseguenze di quell'affermazione.

- Eren! Ti ho detto di darmi i soldi.
Ribatte lui abbassando il tono di voce, rendendolo calmo ma allo stesso tempo incutendo terrore.

- Si...
Sussurro prendendo la banconota da 20 euro dal portafoglio.

- Bravo il mio ragazzo, sei un vero amico!
Risponde tirandomi una potente pacca sulla spalla facendomi quasi rigurgitare il miei polmoni. Poi prese i soldi e saltellando verso l'uscita mi lasciò solo. Lo odio. Con tutto il mio cuore. Ma se disobbedissi ai suoi "ordini" potrebbe non essere più mio amico, potrebbe lasciarmi da solo o persino umiliarmi davanti a tutta la scuola.
In fondo è mio amico e gli amici si aiutano, quindi, io farò sempre quello che mi chiede.

Ho troppa paura delle conseguenze.

Prendo un lungo respiro e mi incammino verso l'uscita. Passando per il corridoio, mi accorgo della strana stanza nella quale ero stato trascinato dal ragazzo corvino. Timidamente ma troppo curioso per rimanere fermo, mi avvicino alla porta e, abbassando la maniglia cigolante, la apro. Entro. L'atmosfera è calma e rilassante, non è molto luminoso ma i raggi dorati del sole che passano attraverso le persiane rendono l'aria della stanza di un leggero arancione. Inizio a guardarmi intorno, girando per la stanza. Non è molto grande, e il mobilio non è moderno ma un po' antiquato, però, non c'è un filo di polvere o sporcizia in questo posto che sembra dimenticato da tutti. Sembrava quasi che qualcuno avesse passato pochi minuti prima dell'amuchina, soprattutto sul lungo tavolo in mezzo alla stanza. (Chissà chi è stato xd)
Dopo aver appoggiato il mio zaino sul tavolo e dopo aver controllato che non ci sia nessuno, sposto tutta la mia attenzione su ciò che caratterizza la stanza. Quattro librerie a parete, alte quasi come il soffitto, ricoprono tutti i lati della sala. I libri, come il resto della stanza, sembrano essere abbastanza vecchi. A scuola abbiamo già un'altra biblioteca, e quindi non sapevo l'esistenza di questo posto. Amo leggere, ho sempre amato farlo fin da piccolo, così affascinato da questa misteriosa libreria, mi avvicino ad uno degli scaffali. Con la punta del dito faccio scorrere la mano sulla copertina dei libri che si trovano all'altezza dei miei occhi leggendo i titoli di ognuno di essi. Poi ne afferro uno e portandomelo sotto gli occhi lo apro delicatamente. Mi immergo interessato nelle pagine scoprendo i vari capitoli quando sento una voce profonda soffiarmi sul collo. Sentii un brivido percorrermi lungo tutta la sciena e un ondata di calore mi pervase.

- Ehi moccioso, cosa credi di fare?

Mi voltai spaventato da quella specie di attacco totalmente inaspettato. E lentamente spostai lo sguardo su chi mi avesse provocato quella gradevole quanto terribile sensazione.
Quegli occhi. Quelle iridi così glaciali da sembrare prive di ogni sentimento ma con un alone di mistero.

- n,n,nulla s,stavo solo dando un'occhiata...
Ridposi inpanicato pensando che mi avrebbe ucciso da un mkmento all'altro.
Mi prese il libro dalle mani e lesse il titolo.

- interpretazione di sogni he?
Disse con un leggero ghigno sulle labbra.

- si, è interessante...
Sussurrai

- c,come ti chiami?
Domandai cercando di sviare l'argomento.

- Ackerman, Levi Ackerman.

- piacere sono Eren Jaeger !
Risposi con la voce squillante e porgendo energicamente una mano verso il ragazzo.

- piacere...
Mi rispose lui guardando la mia mano in modo un po' schifato.
Poi distogliendo lo sguardo da me, appoggiò lo zaino sul tavolo centrale e dopo essersi sistemato iniziò a studiare. Dopo pochi minuti, che mi sembraro essere millenni, il corvino alzò la testa dal libro.

- Allora, che fai? Non ti siedi?

Sgranai di poco gli occhi, ma decisi di sedermi con Levi. Presi i libri e mi misi di fianco a lui. Mi misi a leggere il mio libro, ma sentivo che il silenzio che si era creato fra di noi era troppo pesante. Così decisi di prendere la parola.

- Levi, che classe fai?

- la quinta

- A, io la terza.

Silenzio.

- Eren,

- (Levi e Eren contemporaneamente)
Dopo ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa ?

Silenzio.

L'imbarazzo si celò nella stanza.
Io arrossii di poco mentre il corvino rimase impassibile.

Levi pov

Ma che cazzo mi è saltato in mente!?
Perché ho detto quella cosa?!
Devo assolutamente ricompormi, quel ragazzo non lo conosco neanche e per di più sta invadendo il mio spazio vitale!
È seduto troppo vicino a me ed io ODIO il contatto fisico, soprattuto degli sconosciuti.
Levi sbrigati, fai qualcosa prima che questo moccioso si monti la testa per nulla!

Mi alzai di colpo dalla sedia, presi frettolosamente le mie cose dalla scrivania e corsi verso la porta.

- hey aspetta! Dove vai?

La voce del ragazzo mi fece aumentare i battiti cardiaci velocemente.
Appena uscii dalla biblioteca chiusi la porta dietro di me, in modo da non farmi raggiungere dal castano. Poi a passo deciso e quasi isterico mi diressi verso casa mia, dove arrivato mi precipitai in camera. Chiusi la porta e mi accasciai lungo essa.



Buongiorno o buonanotte( visto che sto pubblicando all'una e mezza lol)
Mie cari lettori... che dire, per voi un capitolo di ben mille parole!!!!

*applausi *

Come sempre perdonatemi eventuali errori e anzi vi prego di farmeli notare.
Vi ringrazio per stare seguendo la storia e .... spero di non deludervi 😂

☆se è piaciutooo

Ps oggi 28 marzo è il compleanno di Jackson Wang ❤❤❤❤❤❤❤❤❤






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