Incontro segreto... forse

146 8 5
                                    

Levi's Pov

Passate le prime tre ore di scuola, suona la campanella che annuncia l'inizio dell'intervallo, e come sempre, le mandrie di studenti si precipitano fuori dalle classi come i pesci saltano fuori dall'acqua per raccogliere l'ossigeno e subito dopo immergersi nuovamente. Tutti si dirigono in corridoio ma io preferisco rimanere nella mia aula e godermi il leggero silenzio che combinato al lieve vociare lontano degli studenti crea un'atmosfera rilassante. Mi alzo dalla sedia del mio banco e prendo il romanzo che sto leggendo di recente, appoggiandomi appena alla parete vicino alla finestra per usufruire della tiepida aria che ha la mattina in primavera. Apro il libro alla pagina segnata dal piccolo angolo piegato nella parte in alto a destra, lo spiego delicatamente ed entro nel mio mondo parallelo: la lettura.

Dopo alcuni minuti di totale immersione nelle vicende del libro, sento la porta della classe aprirsi

strano, non è ancora finito l'intervallo... non entra mai nessuno prima del suono della campanella...

Mi trovo in un angolo della stanza abbastanza nascosto dall'armadio appoggiato alla parete, e questo mi permette di non farmi vedere dal nuovo soggetto entrato, ma posso guardare, senza essere scoperto, ciò che accade. Così preso dalla curiosità mi sporgo leggermente per osservare meglio il ragazzo che è entrato e mi accorgo che è...

Eren's Pov

Sto correndo verso la classe di Levi, voglio scusarmi, quindi ho deciso di scrivergli un piccolo bigliettino nel quale gli chiedo di incontrarci nella vecchia biblioteca per poter parlare. Glielo infilerò nel diario non appena sarà uscito dall'aula all'intervallo. Spero che non mi veda, sarebbe verameeeeeente imbarazzante e non credo di poter reggere una simile figura di merda.

Raggiungo la stanza, e lentamente apro la porta cercando di rimanere lontano da occhi spioni e di fare più silenziosamente possibile.
Entro e mi guardo in torno cercando il banco di Levi. Mi avvicino e inizio a cercare un posto nel suo zaino dove mettere il biglietto.
Poi una voce familiare...

Levi's Pov

- Eren? Ma che cazzo stai facendo?!
Esco dal mio angolino nascosto fissando il castano con aria severa e di rimprovero.

-NULLA LEVI !
Mi risponde quasi urlando.

Mi avvicino a lui cercando di mantenere uno sguardo intimidatorio cercando di sovrastarlo. Cosa che non mi riesce del tutto a causa della miaaa... come dire... compattezza... sigh...

Eren arrossisce di colpo.
Dio quanto è bello quando lo fa.
Nonostante l'imbarazzo non distoglie lo sguardo e dopo alcuni secondi inizia a balbettare qualcosa.

- L-Levi i-io... non è quello che pensi!

- E cosa devo pensare moccioso?
Sibilo di rimando.

Tende la sua mano tremante verso di me, porgendomi un piccolo foglio di carta ripiegato malamente in quattro parti.
Afferro la carta tenendola delicatamente tra le dita della mia mano mentre guardo il castano con un sopracciglio alzato e un aria interrogativa dipinta sul volto. Sfilando il bigliettino dalla presa flebile di Eren le mia dita sfiorano lievemente le sue lunghe e affusolate. Un tocco lene, un contatto inaspettato ma piacevolmente gradito.
Ancora connesso ai miei occhi, arrossisce ancora di più e stacca fuggevole la mano dalla mia facendo scivolare i suoi soffici polpastrelli lungo il dorso delle mie dita.

Poi apro il foglio di carta e velocemente ne leggo il contenuto rimanendo spiazzato.

~ Vediamoci in biblioteca oggi pomeriggio, ho bisogno di parlarti

Eren ~

Ovviamente non do a vedere la mia confusione e la mia sorpresa nel aver compreso che forse questo stupido moccioso ha uno scopo diverso rispetto alle altre persone nel voler continuare a vedermi. Così decido di provocarlo ulteriormente.

- volemi vedermi?
Gli sussurro nell'orecchio avvicinandomi facendo combaciare la superficie dei nostri petti. Lui indietreggia fino a scontrarsi con il mio banco.

- volevi dirmi qualcosa?
Gli afferro lateralmente le cosce e con una piccola spinta lo appoggio facendolo sedere sulla superfucie del tavolo.

Ma che cazzo sto facendo... io odio il contatto fisico. Eppure. Lui emana un tepore che a contatto con la mia pelle gelida mi imprigiona in una dipendenza che non riesco ad evitare. I suoi occhi mi trasmettono pace ma allo stesso tempo sprigionano una tale energia da inebriarmi. Il suo profumo invade le mie narici e questo mi costringe ad inspirare più profondamente desiderando di averne sempre di più.

Aspetta

Mi sto...

E-eccitando?

-volevi qualcosa da me?
Avvicino istintivamente il mio viso al suo facendo sfiorare la pelle sensibile delle nostre labbra. Poi, stringendo ancora le mie mani sotto le gambe del castano, mi avvicino maggiormente entrando con il busto fra le sue coscie.

Ci fissiamo negli occhi. Le mie pupille nelle sue iridi e le sue nella mia. È uno sguardo che ha uno spessore. Quasi è pesante. Non lo reggo più. Non posso evitarlo. È una forza che non dipende da me quella che mi sta spingendo contro il viso di Eren. Lui non si scansa, ma annulla definitivamente la distanza quasi impercettibile che ci separava anche se sembrava fosse enorme.

I primi movimenti delle nostre labbra sono lenti e con lo scopo di assaggiarne il sapore. Le estremità semi aperte si incrociano e si incastrano facendo percepire la morbidezza e il calore che trasmettono. Poi il ritmo diventa sempre più incalzante, il contatto più bramoso. Le nostre lingue si raggiungono. Lecco delicatamente l'esterno della bocca del castano, sulle labbra, facendo subito ritorno nella sua bocca dove, questa volta, sono proprio quelle labbra ad afferrare la mia lingua fino ad introdurla completamente nella sua apertura. Inizia una specie di danza, fatta di carezze delicate ma allo stesso momento di ingordigia. La mia bocca nell sua, la sua nella mia.
I respiri sono affannati e le palpebre coprono i nostri occhi per godere a pieno il momento.

Ci stacchiamo per respirare.
Dalla sua bocca pende un sottile filo di saliva che si ricollega alle mie labbra. Ha le guance calde e gli occhi lucidi.

Questa volta sono io a ricominciare l'intenso contatto e avvicinandomi, afferro il suo collo dalla pelle dorata con le dita, cercando di allargare le mie mani per poter afferrare quanto più possibile. Lui mette una mano fra i miei capelli. Un tocco inizialmente flebile che finisce per diventate deciso e desideroso, spingendomi il capo verso di sé per far combaciare le nostre bocche trasportate dall'eccitazione. Labbra familche. Labbra vergini che per la prima volta si sentono appagate di qualcosa mai voluto fino ad allora.

Sono gonfie...





OSSEQUI BELLE PERSONE DEL MIO CUORE
Uuuuuuu spero proprio di farmi perdknare questo ritardo. In questi giorni non riuscivo proprio a trovare l'ispirazione
COMUNQUE
Vi è piaciutooo???? *sguardo pervy*
Spero proprio dj di sì

Mi raccomando ☆ e COMMENTATE per qualche richiesta o critica

Vivoilgoeneb
MEMY ♡

SAY MY NAME AGAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora