Cap.03

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La mattina successiva si presentò tetra come quelle precedenti, un velo grigio, creato dall'umidità della pioggia, che scendeva incessante ormai da giorni, si era steso sulla città rendendo poco visibile il panorama esterno.

Sam distolse lo sguardo dal monitor del suo portatile e lanciò uno sguardo fugace a suo fratello, il quale se ne stava appoggiato al muro con una spalla e guardava fuori dalla finestra. Cosa sarebbe successo d'ora in avanti?
Tutto quello che sapeva era che lui, Dean, e Castiel sarebbero andati a cercare l'uomo del suo sogno per fermarlo, ma non sapevano nemmeno di chi si trattasse o come poterlo sconfiggere. Avevano un angelo dalla loro parte, ma Sam non sapeva se quel pensiero gli era di conforto, o semplicemente era una nuova fonte di angoscia. Davvero la sua presenza giocava a loro favore? Se gli fosse capitato qualcosa? Se fosse morto, proprio come nel suo sogno? Più pensava e più la paura cresceva. Tirò un respiro profondo e riportò lo sguardo sul pc, continuando la ricerca del luogo che aveva sognato la notte precedente.

Dopo pochi secondi comparve Castiel che, dopo aver sorriso a Sam, raggiunse Dean accanto alla finestra. Quest'ultimo si irrigidì e lo guardò dritto negli occhi.

«Dici di conoscerlo, chi è secondo te l'uomo che ha sognato Sammy?», chiese senza staccare gli occhi dal volto dell'angelo. Bellissimo ed esausto. Solo in quel momento, Dean, si accorse che l'altro aveva un aspetto terribile, cereo e stanco. Il volto era contornato da profonde occhiaie e negli occhi non brillava più nessuna luce, quella luce che lo caratterizzava, si erano come spenti; Castiel si era come spento. Quest'ultimo pensiero gli fece venire i brividi.

«Non ne sono sicuro, credo si tratti di Caino» mormorò guardando fuori.

Il più piccolo lo guardò allibito, con gli occhi lievemente sgranati. «Caino e Abele? Quel Caino?» Dean non era sicuro di voler sentire la risposta.

Sam smise di premere tasti sul suo pc per un solo istante, il tempo di metabolizzare quello che aveva detto l'angelo. Si trattava davvero di Caino? Non gli rimaneva che continuare a cercare, almeno adesso aveva una pista...più o meno.

Castiel sospirò e spostò lo sguardo su quello dell'amico, guardandolo con la sua solita pacatezza. Indugiò qualche secondo in più, perdendosi nei meravigliosi occhi verdi dell'altro, e per un momento sentì una fitta al cuore. Distolse lo sguardo, tornando a guardare fuori; era perfettamente consapevole del fatto di provare qualcosa per Dean che andava ben oltre l'amicizia, ma non era del tutto pronto a fare i conti con i propri sentimenti, ad affrontare quella parte umana, che solo grazie ai due fratelli Winchester aveva scoperto di avere. Tirò un respiro profondo e poggiò la fronte contro il vetro della finestra, sentì un brivido di freddo corrergli lungo il corpo e curvò le labbra in un amaro sorriso. Non aveva ancora trovato la sua grazia e cominciava a perdere i vantaggi legati all'essere un angelo: spesso aveva fame o sentiva freddo; gli era capitato perfino di addormentarsi. Doveva ritrovarla o sarebbe presto morto per averne rubata un'altra che non era la sua

All'improvviso sentì una mano posarsi sulla sua spalla, un tocco forte che lo riportò alla realtà.

«Castiel» Dean scrutò il profilo dell'angelo, sentendosi saltare un battito e temendo che stesse male. «Cass stai bene?» gli domandò cercando di celare il turbamento che gli procurava la vicinanza dell'angelo.

«Cass...rispondimi»

Castiel si accorse di quanto Dean fosse vicino a lui vedendolo dal riflesso nella vetrata, ma non si mosse. Strinse i denti e deglutì nervoso quando la sua schiena sfiorò il petto dell'altro facendogli correre lungo la schiena un brivido di piacere mai provato prima.

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