Cap.11

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Dean si sporse in avanti staccandosi dallo schienale della sedia e poggiò entrambi i gomiti sul tavolo, coprendosi poi il viso con le mani. Ancora un sospiro, l'ennesimo da quando erano tornati dall'inferno. L'atmosfera che si respirava all'interno della cucina non era per nulla piacevole e la tensione cominciava a diventare insopportabile.

«Castiel, perché non ci hai detto niente?» disse all'improvviso Sam, rompendo il silenzio, e suo fratello lo ringraziò mentalmente per aver aperto la conversazione.

«Perché troverò Metatron e sistemerò le cose.» dichiarò l'angelo, con tono esausto.

«Certo, immagino tu abbia la situazione sotto controllo, come sempre.» disse Dean, drizzando la schiena e finendo la birra con un lungo sorso. Castiel assottigliò lo sguardo. «Sì Dean. Ho la situazione sotto controllo.» ripeté con tono duro; l'altro non riuscì a trattenere uno sbuffo.

Sam tirò un respiro profondo e guardando i due ragazzi, si alzò dalla sedia; poi diede a Castiel una pacca amichevole sulla spalla in segno d'incoraggiamento e uscì dalla stanza, mantenendosi però nei paraggi.

Dean passò entrambe le mani tra i capelli tirandoli indietro, alzandosi e posizionandosi davanti al mini frigo. Tirò fuori una bottiglia di birra e tolse il tappo, aprendola. Castiel lo raggiunse e dopo diversi secondi l'altro si girò, ritrovandosi improvvisamente incatenato a due occhi blu.

«Non voglio litigare con te Cass! Ma devi smetterla di fare scelte sbagliate!»

«Ti sbagli, so cosa faccio e se questo è il mio destino va bene così, lo accetterò. Se devo morire lo farò.»

«Non parlare così.» mormorò Dean, cacciando indietro le lacrime che gli avevano riempito gli occhi.

«No...fammi finire»

L'angelo avvicinò la mano a quella del ragazzo e la prese con dolcezza, intrecciandovi le dita. Il Winchester abbassò per un attimo lo sguardo sulle mani unite tra loro e si sentì improvvisamente felice; dopo settimane passate in apnea, riusciva finalmente ad avvertire l'aria nei polmoni. Si ritrovò a pensare che fra tutte le scelte prese nel corso della sua vita, quella di distruggere il rapporto che aveva con Castiel era stata forse una delle più sbagliate. Ora, che gli sembrava di essere giunto al punto di rottura, avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare indietro e agire in modo diverso.

«Ti volevo ringraziare per quello che hai fatto per me. Tu e Sam mi avete cambiato, mi avete reso migliore. Grazie a te ho imparato ad amare e mi sono sentito amato, davvero.» disse Castiel con gli occhi lievemente lucidi; deglutì prima di riuscire a parlare di nuovo.

«Credo di essermi innamorato di te Dean.»

Dean si sentì saltare un battito e sgranò lievemente gli occhi senza distoglierli da quelli dell'altro. «Ed io di te.» sussurrò con un filo di voce. Era la verità, perché non ammetterla? Dopo tutto quel tempo lo doveva a se stesso. Dopo essersi fatti del male a vicenda meritavano un po' di sincerità che li facesse stare bene.

Si guardarono in silenzio per diversi secondi, poi Castiel si accostò a Dean e lo baciò; le loro lingue si unirono e diedero inizio ad una lenta danza. Fu un bacio diverso rispetto a quelli famelici che si erano scambiati l'ultima volta. Un bacio carico d'amore, di passione, di dolcezza. Dean fu pervaso da un'ondata di calore trasmesso dalle labbra dell'angelo, mentre una sensazione di benessere gli avvolgeva il cuore. Si sentiva bene, si sentiva amato.

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