Cap.07

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Dean si era dato malato per tutta la settimana, non era uscito da quel bunker nemmeno per seguire Sam e Bobby nella disperata ricerca di una soluzione per togliere il marchio. Si era isolato volontariamente, sentendo il bisogno di rimanere da solo e lontano da tutto quel caos. L'ultimo incontro con Castiel era iniziato male e finito anche peggio; trovarsi di fronte l'angelo, dopo aver saputo del suo tradimento, lo aveva mandato fuori di testa e il marchio aveva fatto il resto trasformandolo in un'animale rabbioso.

Sorrise amaro e piegò un braccio sopra gli occhi, tirando un respiro profondo. Il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere se non si fosse fermato e non avesse ripreso il controllo gli procurò una stretta al petto e sentì lo stomaco in subbuglio. È vero, Castiel lo aveva tradito, ma paradossalmente aveva sempre cercato di proteggere lui e Sam, cominciando con il salvare entrambi dalla perdizione. Senza di lui, Dean, sarebbe ancora all'inferno a massacrare anime.

Si rigirò freneticamente nel letto ingarbugliandosi sotto le coperte, fino a quando mugolò infastidito e si liberò mettendosi a sedere. Mise i piedi per terra e, passandosi entrambe le mani tra i capelli e tirandoli indietro, si alzò indossando un paio di pantaloni della tuta. Poco dopo un rumore alla sue spalle lo fece girare di scatto, si accigliò trovandosi di fronte a Castiel e sentì gli occhi farsi liquidi.

«I sigilli anti angelo che ha fatto Bobby non funzionano molto bene.» constatò l'angelo.

«Stai bene...» disse Dean con un filo di voce, ignorando le parole dell'altro e sentendosi improvvisamente sollevato nell'apprendere che, almeno all'esterno, le ferite di Castiel erano guarite.

«Sto bene, Dean.»

Il Winchester scosse la testa e trattenne a stento le lacrime. «Mi dispiace per quello che ti ho fatto. Ero arrabbiato, anche se questo non mi giustifica.»

Castiel si avvicinò a Dean, il quale s'irrigidì sentendo accelerare il proprio battito cardiaco.

«Non eri in te, il marchio cambia le persone.»

«Non era solo il marchio Castiel!» si bloccò incerto su come continuare. L'altro teneva gli occhi fissi nei suoi e, a Dean, sembrò quasi di poter nuotare in quel meraviglioso blu cobalto. «Non riuscivo ad accettare il tuo tradimento» disse dopo qualche minuto di silenzio.

Castiel si strinse nelle spalle rimanendo in silenzio, sentendo qualcosa dentro attorcigliarsi come un nodo.

«Quando abbiamo un problema ne parliamo tra di noi, non facciamo un patto col diavolo. Perché non sei venuto da me, Cass?»

«Facile dirlo adesso, ma dov'eri quando avevo bisogno di te?»

Dean si accigliò: «Io c'ero. Tu dov'eri?» ribatté punto nell'orgoglio. Ma davvero c'era stato per Castiel? Gli sapevano tanto di menzogna quelle parole, le sue stesse parole, sputate solo per sentirsi meno in colpa. Aveva provato a reprimere i sentimenti verso l'angelo e si era ridotto uno straccio. Perché doveva per forza aver bisogno di lui? Perché non riusciva a immaginare una vita senza Castiel?

«Mi dispiace, avrei dovuto parlartene, ma ero terrorizzato dall'idea di perderti e ho fatto un patto con Caino soltanto per poter salvare la tua vita e quella di Sam. Lo sapevo che era sbagliato, l'ho fatto per proteggerti.»

«Bugiardo.Tu lo hai fatto per te stesso, perché sei un fottuto egoista!» detto ciò, il Winchester, lo sorpassò e si diresse alla porta d'ingresso.

«Si, forse è vero! Il solo pensiero di poterti perdere mi uccide!» gridò esasperato Castiel. Dean si voltò di scatto e lo raggiunse sbattendolo contro il muro e schiacciandolo contro il proprio corpo. Dopo qualche secondo la sua bocca travolse quella dell'angelo, che dischiuse le labbra lasciando che l'altro infilasse la lingua. Castiel non riuscì a contrastare quell'assalto erotico e nemmeno volle provarci, mille sensazioni diverse lo travolsero come una tempesta furiosa mandandogli in tilt il cervello. Era successo così in fretta, forse fin troppo per riuscire a realizzare davvero ciò che stava accadendo.

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