Capitolo 2

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Con qualche minuto di ritardo entrai in classe scusandomi con il professore.

Adocchiai un posto libero accanto a Carmen e decisi di sedermi lì.

«Signorina stavamo parlando degli elementi della chimica, lei ne sa qualcosa?»

Dopo la sua domanda entrai nel panico avendo dimenticato di studiare il pomeriggio precedente, ma fortunatamente Carmen iniziò a sussurrarmi qualcosa.

«Sono rappresentati nella tavola periodica e di essi ne sono presenti in natura 89 mentre i restanti sono ottenuti artificialmente mediante delle reazioni nucleari. Ogni elemento è rappresentato da un simbolo chimico e quello più abbondante è l'ossigeno.» risposi.

«Molto bene.»

Guardai Carmen ringraziandola con lo sguardo, al che rispose con una leggera risatina.

«Oggi faremo una lezione molto particolare rispetto alle altre.» disse per poi scrivere alla lavagna "alunni professori" ricevendo degli sguardi confusi. «Dei ragazzi dell'istituto verranno a farvi lezione al posto mio. Avrete la possibilità di interagire con degli alunni più grandi e con più conoscenze.» continuò prima che qualcuno bussasse alla nostra porta.

«Buongiorno professore.» salutò una ragazza entrando in classe seguita da un'altra ragazza e due ragazzi.

«Tuo fratello frequenta questa scuola?» sussurrai a Carmen tenendo lo sguardo fisso sulla figura di Ander, il quale appena mi vide alzò gli occhi al cielo.

«Volete discutere anche in classe per caso?» chiese lei.

«Certo che no, farò finta di non conoscerlo.»

«Se continui a fissarlo, non credo riuscirai nel tuo intento.» rise. «Solo che, non capisco perché lui sia qui dato che non ha mai aperto un libro in vita sua.»

«C'è qualcuno che vorrebbe offrirsi e venire qui alla lavagna?» chiese il professore ricevendo degli sguardi allarmati.

C'era chi aveva gli occhi abbassati, chi il capo poggiato sul banco e varie scuse per non andare lì.

«Signorina Hernández, dato che ci ha spiegato così bene qualcosa sugli elementi chimici perché non viene qui?» lo guardai quasi scontrosa per poi puntare lo sguardo negli occhi di Ander, il quale sorrise beffardo.

«Professore in realtà.» dissi, ma venni interrotta da quest'ultimo.

«Ha studiato, signorina?» mi guardò con gli occhi a due fessure.

Sbuffai prima di indietreggiare con la sedia e alzarmi per poi raggiungere il professore e gli altri ragazzi, tra cui Ander.

«Cosa devo fare?» chiesi scocciata all'uomo che mi aveva obbligata a raggiungerli.

«Chiedilo a loro.» indicò i ragazzi alle mie spalle facendomi spalancare gli occhi.

Lentamente voltai le spalle incontrando degli sguardi divertiti.

«Cosa devo fare?» riproposi la domanda alzando gli occhi al cielo.

«Signorina non le sembra di essere troppo indisciplinata nei confronti di noi alunni disposti a fare una lezione per lei e per il resto della sua classe?» mi sfidò Ander con il classico tono da superiore.

«E a lei, signor professore, non le sembra di essere assillante e scorbutico?» risposi incrociando le braccia al petto.

«Ricominciamo, piccolina?» rise sedendosi su un banco facendomi cambiare completamente umore.

«Vi conoscete?» chiese il vero professore, ma proprio quando risposi negativamente, Ander mi contraddì.

«Si.» mi guardò intensamente.

Dangerous boy || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora