«Non ci penso neanche.» gli puntai il dito contro.
«Perché no? Sarebbe una bomba!» saltò sul divano.
«Ander, non voglio farlo.»
«Ascolta, saranno solo delle foto per sponsorizzare quel negozio. Il proprietario ha chiesto aiuto a mia madre e così ho accettato pensando che saresti stata d'accordo.» mi fece gli occhi dolci. «E poi a te piace tanto la moda quindi perché perdere questa opportunità?»
«Perché non è un semplice negozio. Hai idea di quante volte sia finito sulle riviste quotidiane? Non voglio diventare un oggetto da rivista.» obiettai.
«Guardami.» percorse quei pochi centimetri che ci separavano a piedi nudi, o meglio con i suoi calzini, per poi prendermi i fianchi e poggiare la sua fronte sulla mia. «Mia madre è una grande amica del proprietario, il quale le ha confermato che non abuseranno della nostra disponibilità e ci tratteranno come dei veri e propri professionisti. Devi solo sfoggiare la tua posa migliore mentre io ti terrò i fianchi guardando l'obiettivo.»
«Ne sei sicuro?»
«Sicurissimo.» sorrise. «Sono delle semplici foto.» fece spallucce tenendo ancora i miei fianchi.
«D'accordo.» risposi facendolo esultare.
«Grazie piccolina.» mi baciò il naso. «Adesso devo andare. Passo a prenderti tra un'ora, va bene?» urlò dal corridoio non permettendomi di rispondere.
«È riuscito a convincerti in pochissimo tempo.» disse dal nulla mia madre poggiata allo stipite della porta.
«Che ci fai già qui?»
«Ho dimenticato dei documenti, ma in compenso ho scoperto qualcosa.» la guardai con sguardo confuso. «Perché non mi hai detto che tu e Ander state insieme?»
Maledizione.
«Stiamo insieme soltanto da ieri e non mi è passato per la mente di dirtelo.»
«Sono tua madre.» puntualizzò facendomi alzare lo sguardo.
Sembrava avesse voglia di discutere.
«Si, lo so.»
«Ragazzina, ho paura che tu mi stia nascondendo troppe cose.» mormorò.
«Oh, mamma per favore. Quale sarebbe stato il problema se non te l'avessi voluto dire? Tutti hanno dei segreti quindi non ricordarmi di essere mia madre perché è del tutto inutile.» sbuffai prendendo il cappotto per poi uscire di casa.
Indossai gli auricolari che non ricordavo di avere in tasca e feci partire I lived dei One Republic.
«Ciao.» disse qualcuno timidamente, facendomi girare.
«Ciao Samu.» sorrisi togliendo gli auricolari.
«Che ci fai qui da sola?»
«Facevo due passi.» sospirai ricordando la discussione con mia madre di poco tempo prima. «E tu dove stai andando?»
«Lo stesso.» rise creando subito dopo il silenzio. «In realtà...» cominciò. «Stavo venendo da te.» si fermò sul marciapiede facendomi fare lo stesso.
«Da me? Hai bisogno di qualcosa?»
«Ho bisogno di parlarti seriamente.»
«Samuel, è tutto okay?» gli chiesi prima che si avventasse sulle mie labbra.
«Samu, mi dispiace ma...» sbuffai non sapendo come spiegarmi. «Ma io e Ander ci stiamo provando e da ieri stiamo insieme.»
«Scusami, io non lo sapevo.» rispose.
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Dangerous boy || Arón Piper
FanfictionEstate o Inverno? Sono due stagioni completamente diverse che non hanno un bel nulla in comune. Proprio come Ander, freddo come la neve di gennaio, e Olivia, calda come una giornata di agosto. Cosa potrebbe succedere se la protagonista dovesse fa...