Epilogo

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31 dicembre 2019 ore 10:00.

«Si può sapere cosa stai facendo?» risi stringendomi nel mio caldo maglione rosso.

«Dai mettiamoci seduti qui.» mi incitò a sedermi sul ponte di legno lasciando a penzoloni le gambe sopra i riflessi dell'acqua. «Questi vestiti stanno iniziando a starmi stretti.» disse gettando il mozzicone di sigaretta che poco prima aveva tra le labbra.

«Non avrai intenzione di buttarti.» dissi, ma prima ancora di terminare la frase iniziò col togliersi il maglione per poi gettarsi in acqua. «Ander, sei impazzito?» risi allontanandomi.

«L'acqua è gelida, ma è così bello stare a galla.» sorrise tirando su i ricci che gli ricadevano sulla fronte. «Sai cosa facevo da piccolo con mio fratello? Facevamo a gara per chi restasse di più in apnea e ora voglio vedere se ne sono ancora capace.»

Non mi diede neanche il tempo di controbattere che era già con la testa sott'acqua.

Passarono secondi interminabili, ma di Ander nessuna traccia, se non il suo corpo a mollo.

«Ander, tirati su.» dissi leggermente preoccupata. «Non mi avvicinerò a te come nei film, in modo che tu possa tirarmi in acqua.»

Nonostante le mie suppliche, non ne volle sapere di tornare a galla ed iniziai a preoccuparmi sul serio.

Afferrai i bordi del mio maglione per poi scoprire il mio busto e tuffarmi in acqua, avvicinandomi ad Ander.

«Ander!» lo chiamai più e più volte fino a quando non tirò su la testa respirando affannosamente.

«Sono riuscito a farti entrare.» sorrise afferrando i miei fianchi.

Ero così preoccupata che non me ne accorsi minimamente di quanto fosse gelata l'acqua.

«Ander, sei un coglione.» esclamai arrabbiata. «Mi hai fatta preoccupare.»

«Sapevo che saresti venuta a salvarmi.» rise poggiando la mia fronte sulla sua. «Ma era l'unico modo per farti entrare in acqua.»

«Che ne dici di uscire adesso?» risi aggrappandomi alle sue spalle.

«Hai ragione.»

Dopo aver afferrato il mio maglione, entrammo in casa privandoci di ogni indumento, restando in intimo.

Non avevo più timore di lui, ero convinta di potermi mostrare in intimo davanti ai suoi occhi.

Ci accomodammo sul tappeto posto davanti al camino in modo da riscaldarci.

Si posizionò dietro di me facendomi appoggiare con la schiena sul suo busto.

Infilò una mano nei miei capelli portando le labbra sulla mia tempia e sussurrando qualcosa di incomprensibile.

«C'è una sorpresa per stasera.» disse poi distruggendo il silenzio.

«Avrei dovuto immaginarlo.» risi.

«Dovrò scendere ai piedi della montagna, ma ti prometto di tornare presto.» disse. «A meno ché non venga un orso a mangiarmi, sarò capace di proteggermi.»

«Benissimo.»

Dopo quella piccola chiacchierata tornò a stringermi più forte di prima, facendomi sentire al caldo e al sicuro.

Lui era in grado di proteggermi come nessuno aveva mai fatto e mai avrei pensato di incontrare un ragazzo così, come lui.

Era l'angelo sceso in terra, pronto a salvarmi sotto qualsiasi evenienza.

Il fuoco scoppiettante rendeva il tutto ancora più romantico e rilassante e capii che lui era l'unica persona che avrei voluto al mio fianco per il resto della mia vita.

Dangerous boy || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora