Giorno 49: Immortalità
Il monaco magro in preghiera si è spostato all’ingresso delle Sale dell’Illusione: malgrado gli abbia rimosso gli impedimenti, non accenna neanche la minima intenzione di andarsene. Come Kotaro, anche lui ha trovato la sua pace, e quindi tanto meglio per entrambi. Di contro, io non ho voluto indugiare oltre dopo la morte delle tre scimmie. Ancora una volta il buio mi ha catturato e guidato dal tintinnio armonioso della campanella sono giunto a un ambiente più familiare: un grande tempio al centro di un laghetto pieno di ninfee. Un luogo stranamente “chiuso” ma anche con un colore più definito e reale, un sollievo per i miei occhi stanchi della nebbia e dell’apparenza ingannevole. Questo posto mi ispira una strana sensazione di rispetto… Forse susciterebbe soggezione in animi meno cinici.
Sono entrato nel tempio aperto. Al centro c’era un altro ragazzo, forse più che adolescente. Dietro una ricca alcova di offerte e immagini votive, rilucenti nei suoi rossi e gialli. Non ho neanche capito se sia un lui o una lei. Vestito di bianco, aveva davanti una scatola di legno finemente intarsiata. Ha capito subito che cercavo la Lama Mortale, la spada che non si può sguainare. Non si può perché coloro che la sguainano muoiono all’istante. Senza arroganza o presunzione, ho detto che avrei comunque tentato. Quando l’ho presa in mano dalla scatola che il suo padrone apriva, ne sentivo gli strascichi di forza maligna, tentacoli di rosso che mi si attorcigliavano intorno allo stomaco. Ho fatto appena in tempo a vederne il filo sotto l’elsa prima che la percezione di interrompesse bruscamente, risucchiandomi nel buio…… Solo per tornare indietro, attingendo per la prima volta con cognizione di causa al potere dell’Erede Divino. Il tutto mentre il ragazzo si compiangeva nel constatare la stupidità di quello che per lui era solo l’ennesimo stolto. Quando mi ha visto rialzarmi ha capito immediatamente il fardello che portavo, il Retaggio del Drago. Mi ha lasciato tenere la Lama, è sulla mia schiena mentre scrivo queste righe. Ne ho accolto il potere, osservandola ricoprirsi nella sua interezza dello stesso alone di rossa morte con cui aveva cercato di irretirmi.
Giorno 50: Origini
Sono rimasto a lungo a parlare con quella che ho scoperto essere una giovane. Ha manifestato un po’ di stupore quando ha capito che il mio signore Kuro aborrisce il Retaggio del Drago. Mi ha detto che lo trova tristemente ironico: lei è una delle bambine delle Acque del Ristoro… Ennesima conferma che queste ultime non sono che un modo per replicare artificialmente gli effetti del Retaggio. Oltre che probabilmente forse conosceva anche Kotaro. Comunque ho mantenuto la promessa e le ho consegnato il tomo che il suo tutore, sommo sacerdote del Tempio Senpou, mi aveva affidato. Lo ha accettato di buon grado, anche se sembrava un po’ turbata. È anche per questo che ha cominciato a parlare di riso… per essere una persona cresciuta in un contesto agiato o comunque protetto, pare stranamente erudita su tale argomento. Quando le ho chiesto di darmene un po’ ne ha tirato fuori subito una manciata. Era bianchissimo, e pochi chicchi mi hanno saziato. Non è un riso come tutti gli altri, è come se fosse… Rigenerante. Forse un effetto dell’essere stato coltivato dalle Acque del Ristoro.
Non ho voluto annoiarla oltre e sono tornato al Lago Ashina. Da queste parti mi hanno detto che dovrebbe esserci la via per un altro ingrediente del rituale di rescissione dell’immortalità. Per una crudele ironia, è una via che passa dallo stesso pozzo in cui mi sono risvegliato all’inizio di quest’incubo. C’è un pertugio dietro al fondo, raggiungibile solo col rampino ma sorvegliato da un nemico inaspettato: l’Ombra Solitaria con Spadone. È un ninja vestito di viola, che nonostante combatta con una mano sola è in grado di fare acrobazie impossibili e di rompermi la postura anche con un semplice calcio. In teoria resisterebbe a due colpi mortali, ma cogliendolo di sorpresa sono riuscito a ridurlo al silenzio più in fretta. Niente Esecuzione Shinobi, non se la merita.
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Il Diario del Lupo Grigio
AdventureAmbientato nel periodo Sengoku del Giappone, risalente alla fine del XVI secolo. Uno shinobi chiamato Lupo, creduto morto dopo che il suo signore Kuro venne rapito e il suo braccio sinistro amputato dal samurai Genichiro del clan Ashina. Il braccio...