11. Muscolerentola

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+ Muscolerentola, una storia di Daniele Lazzaretti +

Pensavate che il padrone di casa non raccontasse le storie? Male, male, ragazzi miei! Il padrone di casa vi vuole edotti. Il padrone di casa vi vuole educati. Per questo io, il signor Daniele Lazzaretti, vi intratterrò con una storia morale molto bella e utile, quella di Muscolerentola.


C'era una volta, non molti anni fa, una giovinetta molto buona e gentile, che viveva con suo padre e sua madre in una casetta di campagna, in uno dei pochi stati ancor governati da una monarchia. I tre erano una famigliola felice, ma un triste giorno la madre si invaghì di Rocchetto, un influencer di Instagram che esibiva migliaia di giacchette di marca e scintillanti rolex al polso e, abbagliata da tanta ricchezza, decise di fuggire con lui.

Rocchetto la ricambiava, poiché la donna era bella e sarebbe stata una perfetta fidanzata-trofeo, così venne a prenderla con una macchina lunga venti metri e agghindata con migliaia di specchietti tutti di marca, pagò fior fior di quattrini gli avvocati perché spingessero il marito della donna a divorziare al più presto e scappò con il suo bottino, la mamma della nostra protagonista.

La povera giovinetta e suo padre rimasero soli nella piccola casa di campagna, molto afflitti. La giovinetta, questo era importante dirlo, aveva ereditato da sua madre quella stessa bellezza che aveva affascinato l'influencer, ma dal padre aveva preso la gentilezza, la bontà e la lealtà, e non poteva sopportare di vedere il suo povero genitore che piangeva dalla mattina alla sera, dalla sera alla mattina, e che anche dopo un mese non accennava a smettere di disidratarsi in codesto vergognoso modo, spillando fiumi di lacrime su tutto il pavimento e l'orto.

«Papà» Gli disse lei un giorno «Perché sei così triste? È vero, la mamma se n'è andata, ma il mare là fuori è pieno di pesci e troverai presto un'altra donna che ti amerà molto più di quanto non abbia fatto quell'egoista superficiale della mamma»

«Hai ragione, figlia mia» disse l'uomo, asciugandosi le lacrime «Forse è arrivato il momento che io mi riprenda e mi trovi un'altra moglie»

«Ma no, papà, prima frequenta un po' di donne... conosci qualcuno di simpatico... trovati un'amichetta, ma non sarà troppo presto per sposarsi di nuovo?»
«È stato troppo presto anche solo per divorziare, perdinci! Voglio una nuova moglie e questo è quanto!»
«Ma se fino a pochi secondi fa stavi solo piangendo come un bambino...» gli fece notare la giovinetta, ma il padre non volle sentire discussioni.

Dovete sapere che il cuore dell'uomo era stato molto ferito da questo improvviso abbandono, e ora stava cercando di riprendersi più rapidamente che poteva, per questo voleva sposarsi e non pensarci più. Avventatamente, l'uomo sposò una vedova con due figlie che lo voleva solo per impadronirsi dei suoi (pochi) soldi, visto che doveva mantenere la sua esigente prole, ma di lavorare non voleva saperne.

La vedova si chiamava Matrigna. Proprio così, di nome, perché anche sua madre era stata malvagia.

Allora, Matrigna e le sue due figlie, Dolores e Dolores Due, si trasferirono a casa della nostra povera protagonista. Due mesi dopo, il padre della poverina morì all'improvviso, di crepacuore, perché anche se si era sposato non riusciva a dimenticare la moglie.

La giovinetta rimase allora sola con la matrigna e le due sorellastre e fu allora che iniziarono per lei le vere tribolazioni.

«Che vuole quella buona a nulla in salotto?» Esse dicevano «Chi mangia il pane deve guadagnarselo, sotto questo tetto: fuori sguattera!».

E a nulla valsero i timidi tentativi della giovinetta di far loro capire che in realtà quella casa apparteneva più a lei che a loro, visto che Matrigna e le due Dolores la minacciavano sempre di ucciderla se si fosse ribellata.

Un boccaccio di AmuchinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora