Cap. 32

1.4K 90 5
                                    

JIMIN's POV

«Sono qui per te» sussurrai prendendogli le mani.

Lo vidi prendere un bel respiro.
«Partiamo dal principio... e dio ti prego non interrompermi mai...» sussurrò il più piccolo stringendomi forte le mani.

***********Flashback***********

17 Marzo 2014

«Jungkook» dissi scuotendo il corpo del più piccolo, eravamo già in ritardo per la scuola ma, nonostante i vari tentativi, lui proprio non aveva intenzione di svegliarsi.
Sbuffai guardandolo. Presi un post-it e lasciandogli un messaggio "io sono a scuola, ci vediamo dopo."

Mi misi le scarpe e uscii di casa di corsa. Vidi da lontano i miei due migliori amici che mi aspettavano e sorrisi salutandoli con una mano.
La giornata a scuola passò velocemente e ognuno tornò a casa propria, rimanendo d'accordo per lo stesso pomeriggio.
Rientrato a casa Jungkook non c'era più e sospirai. "Si sarà offeso per qualche inutile stronzata" pensai.

Mi avvicinai ai miei amici al luogo che ci eravamo prefissati.
Hoseok mi squadrò.
Che stava succedendo?
«Quando avevi intenzione di parlarcene?!» disse avvicinandosi a me con gli occhi pieni di lacrime.
Capii immediatamente di che cosa stava parlando.
«Hobi...» sussurrai indietreggiando.
«TRE ANNI DI STRONZATE! Bugie nient'altro che bugie! » sbraitò spingendomi.
«Io vi posso spiegare» guardai Jimin con le lacrime agli occhi «Però prima ditemi come lo avete scoperto» dissi alzando un braccio cercando si mantenere le distanze con entrambi.
«Ti farebbe più male sapere come lo abbiamo scoperto» sussurrò Jimin.
«Dimmelo» dissi stringendo i pugni.
«Tuo padre...  ci ha raccontato tutto quanto. Non avevi chiuso con lui?! Dopo quello che aveva fatto a tua madre ancora ti sei andato a fidare di lui?! È in carcere cazzo e mi ha inviato una lettera indirizzata a me e ai miei genitori.» esclamò Hoseok sbracciando. Jimin mi passò la lettera di quello stronzo psicopatico.

"Ho parlato con mio figlio giorni fa, è venuto in prigione per me. Pensavo mi volesse ancora bene ma mi ha detto tutto il contrario.
Lui mi odia, ancora per colpa di quella stupida di sua madre. È solo colpa sua se io sono qui dentro.

Mi ha spezzato il cuore quello stupido figlio di puttana! Mi ha confessato di stare con un uomo da tempo. Il demonio si è impossessato di lui.

Voi siete cari amici di famiglia e so che il vostro pensiero e come il mio. Chiedo umilmente di prendere sotto la vostra ala il mio bambino e che Hobi possa istruirlo a dovere. Mio figlio è malato! Sta da tre anni con un ragazzo, non è normale. So che voi mi aiuterete prima che possa perdere le staffe io"

Accartocciai quella lettera nella mia mano ed iniziai a tremare.
«Perché ce lo hai nascosto?!» disse Hoseok.
«PERCHÉ?! Perché non ne avevo il coraggio! Ammettere a voi questa cosa voleva dire confermare a me stesso di essere frocio!» urlai, avevo gli occhi pieni di rabbia. Quella rabbia che avevo preso da mio padre.
«Ma che cosa stai dicendo cazzo!? Se tuo padre la pensa in una maniera non vuol dire che la dobbiamo pensare anche noi così. Poi ricordati che anche noi siamo "froci", non ci siamo mai fatti problemi a dirti la verità....» disse Jimin perdendo le staffe.
Guardai negli occhi il più piccolo, erano pieni di lacrime. Lo avevo ferito tremendamente con quella frase.
Indietreggiai serrando la mandibola.
«Sparisci immediatamente!» disse minacciosamente Hoseok.
«Oh cosa fai ora? Mi minacci?» chiesi con strafottenza.
«Bugiardo di merda. Vattene.» disse squadrandomi un ultima volta.


Corsi a casa di Jungkook. Avevo passato tutto il pomeriggio a chiamarlo ma senza mai ricevere una risposta.
Bussai ripetutamente, ero ancora fuori di me.
Lui aprì.
«Hyung! Aspetta che dentro c'è mio-» sussurrò il più piccolo ma lo bloccai.
«Esci subito da qui dobbiamo parlare!» dissi esagerando.
«O-oh ehm si... dammi un sec-» cercò di dire ma lo presi la polso trascinandolo fuori.
«Cosa cazzo stavi facendo che non mi rispondevi?» chiesi serrando i pugni.
In quel secondo riuscii anche a pensare ad un tradimento.
«Ero con mio fratello hyung... ma che ti prende?!» chiese.
«Mi prende che... che» dissi prendendo un bel respiro cercando di calmarmi.
«Hyung le hai prese le pastiglie? Sai che ti servono... mi fai paura quando fai così» disse accarezzandomi il braccio.

Gli raccontai tutto quanto, non omettendo nemmeno una singola frase.
Vidi il più piccolo indietreggiare.
«"Frocio"mh?» disse mordendosi il labbro, in un secondo i suoi occhi si riempirono di lacrime.
«Ho creduto ad ogni tua stupida parola in questo tre anni! Pensavo volessi mantenere la nostra storia segreta per via del tuo passato! Per salvaguardarci! Non perché ti vergognassi di essere gay cazzo» sbraitò indietreggiando.
«J-Jungkook aspetta» dissi rendendomi conto del guaio che avevo appena combinato.
«Abbiamo chiuso.» disse voltandosi di spalle e mentre apriva la porta di casa lo presi per il braccio.
«Non ci pensare nemmeno!» urlai.
Jin uscì attirato dalle nostre urla.
«Che cazzo succede qui?» chiese incrociando le braccia.
«Succede che abbiamo chiuso» disse il piccolo strattonando il braccio per poi chiudersi la porta alle spalle.

Mi infilai in un bar qualsiasi ed iniziai a bere trattenendo le lacrime.
Non mi rimase nemmeno un centesimo in tasca, avevo speso tutto ciò che conteneva il mio portafogli. Uscii e salii in macchina ubriaco.
Imboccai l'inizio dell'autostrada ed iniziai a sentire una tremenda nausea. Accostai la macchina e scesi. Vomitai accasciato vicino al guardrail.
Mi alzai barcollando, mi girava la testa ed in un secondo mi resi conto che forse in quei drink potevano averci messo qualcosa.
Iniziai a sbattere gli occhi velocemente indietreggiando, vedevo delle luci puntate sulla mia faccia accecandomi.
Sentii un forte rumore, uno stridolio delle gomme sull'asfalto.
Un colpo e poi il buio.

***********Fine Flashback***********

Piangemmo entrambi ma io comunque aspettai la fine della sua storia.
«Yoongi.... è stato il mio primo amore e pensavo sarebbe stato l'ultimo. Andai al suo funerale con mascherina e cappello, non volevo essere riconosciuto.
Piansi tanto sotto gli occhiali da sole. Mi sentivo in colpa e avevo per sempre perso quello che credevo l'amore della mia vita.
Lui amava quando cantavo, per questo avevo smesso, Paper Hearts fu la canzone che stavo cantando quando seppi della su morte. Avevo promesso a me stesso che avrei potuto lasciar andare il suo ricordo solo quando sarei riuscito a collegare tutti i pezzi del puzzle di quel tremendo giorno.
Quando me ne parlasti tu quel giorno in macchina cappii ogni cosa. Tu e Hoseok. Eravate il pezzo mancante.
Quel giorno lo lasciai andare.» sussurrò asciugandosi le lacrime.

Just for fun ~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora