Fotografie - pt 2

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Katsuki rimase a fissare la porta per quella che gli parve essere un'eternità. Continuando a ripetersi nella mente che era uno scherzo, che sarebbe tornato tra poco.

Ma i minuti passavano, e lui non tornava.

Una mano si aggrappò all'orlo della sua maglietta. Abbassò lo sguardo, per posarlo su un viso tanto giovane quanto spaventato.

"Perché papà se n'è andato?"

Lo prese in braccio. "Ha bisogno di un po' d'aria, Toshi" poi cercò con lo sguardo la primogenita, e la trovò nella posa in cui era lui fino a poco fa; posata sul ripiano della cucina, le braccia incrociate sotto un primo accenno di seno, lo sguardo contrariato.

Gli sembrò di vedere una sua fotocopia: Inko era uguale a lui, stessi capelli biondi e espressione corrucciata. Apparte gli occhi, che erano verdi come quelli di suo marito.

Rimasero ad osservarsi per un bel po', Katsuki indeciso su cosa dire. Optò infine per un tattico. "Preparo la cena?"

"Ti aiutiamo papà, altrimenti rischi di bruciare la cucina"

"Non è vero!" Esclamò passando una mano sui capelli di lei, scompigliandoli. Si stava calmando, ed era la cosa giusta da fare. Non poteva permettersi di mostrarsi preoccupato di fronte ai suoi figli.

"Papà, che vuol dire "cazzo"?" Chiese il più piccolo.

Bakugou lo posò a terra. "Non vuol dire niente. Fa finta che non l'abbia detto" aprì il frigorifero, poi si fermò. "Quanto avete ascoltato della conversazione?"

Rispose Inko. "Abbastanza per capire che papà è arrabbiato con te"

Il biondo strinse il pugno. "Anche io sono arrabbiato con lui"

"Si, ci eravamo accorti anche di questo. Facciamo i pancake?"

Katsuki la guardò. Nonostante l'aspetto fosse uguale al suo, la sua personalità era completamente diversa. Era una ragazza riflessiva, arguta e paziente. In assenza di Deku, era lei che lo calmava.

Toshinori invece per il momento sembrava aver preso il carattere di Deku. Però aveva solo sette anni, magari sarebbe cambiato col passare del tempo.

"Facciamo i pancake"


Stavano apparecchiando la tavola, mentre l'ennesimo pancake si riscaldava sulla padella, quando Inko chiese. "Apparecchio anche per papà?"

Katsuki perse un battito. Certo che doveva apparecchiare anche per lui, che razza di domanda era? Aveva forse preso in considerazione il fatto che lui non tornasse per cena?

"Si, penso che tornerà in tempo..."

Non appena terminò di pronunciare quella frase suonò il telefono fisso.

Fece per andare a rispondere, ma lo precedettè sua figlia.

"Pronto? Ah, ciao papà"

Il biondo la osservò. L'orecchio appoggiato al telefono, mentre fissava lo sguardo nel vuoto. Poi la vide annuire. "Ho capito, ma sei sicuro?"

Rimase in silenzio per una manciata di secondi. "Anch'io" e riattaccò.

"Ha detto che sta da zio Tenya. Passerà la notte"

Deglutì, allora Inko aveva ragione. Fu scosso da un brivido: era la prima volta che Izuku non tornava a casa per un litigio. A prescindere dal fatto che non litigavano così da anni.

Almeno aveva deciso di stare a casa di Iida, se fosse andato da Bastardo a Metà sarebbe andato a cercarlo sotto casa coi forconi. Non aveva mai smesso di essere geloso di lui: fin dai tempi del liceo aveva avuto l'impressione che Todoroki fosse interessato a Deku. E non esitava a farglielo notare tutt'ora, ogni volta che i due dovevano fare qualche missione assieme.

Raccolta bakudekuWhere stories live. Discover now