Capitolo 6

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Davanti a me c'erano un paio di lattine vuote di bassa qualità, che guardai con lo stomaco in gola, cercando di non vomitare. 

-Non c'è dell'acqua in questa casa?- Brontolai a mezza voce. Ovviamente non ottenni risposta. 

Sirius se ne stava davanti a me, con la mani incrociate sotto al mento pronunciato, mentre mi teneva d'occhio come se avesse voluto incenerirmi con la sola forza del pensiero. 

Ringraziai qualsiasi Dio lo avesse creato senza quel potere. 

Anche Draco sembrava non essere propriamente a suo agio.
Era seduto sulla sedia accanto alla mia, e se non mi fossi sentito tanto in imbarazzo in quella situazione, probabilmente avrei riso, pensando a quanto sembrassimo infantili in quella posizione.
Come se Sirius fosse stato il preside e noi avessimo appena fatto un guaio tra le mura della sua scuola. 
- Ricapitoliamo. - Sirius fulminò Draco, che rabbrividì, poi guardò di nuovo me. - Sei uscito di nascosto come un fuggitivo, sei andato in un locale notturno e per poco non ti sei fatto ammazzare. - Sbatté una mano sul tavolo. - Quale parola non hai compreso nella frase "chiudi la porta a chiave e non aprire a nessuno?"-
Alzai gli occhi al cielo. 

-Non mi sembri troppo sorpreso dal fatto che qualcuno mi abbia minacciato.- 
Stranamente tutto quello che riuscivo a provare in quel momento era risentimento. 

Sirius non parlò, così io sospirai. 
- Come faccio a darti ascolto se non so assolutamente nulla? Non so chi è quel tipo che mi ha avvicinato al locale, non so chi è lui...- Indicai con una mano il biondo. - e sinceramente non so nemmeno più chi sei tu. Cosa ci fai in questa casa? E perché conosci Draco?-

 Avevo fatto troppi sbagli nella mia vita, me ne rendevo conto. 

Avevo avuto sempre troppa paura di tutto, e mi ero limitato a vivere nell'ombra delle decisioni che tutti sembravano voler prendere al posto mio.
Ma quella parte della mia vita era finita. Sfumata insieme ai miei genitori. 

E pian piano stava finendo nel dimenticatoio della mia anima.
-Harry...- Sirius cambiò posizione, rilassandosi. Il suo volto parve tornare più simile a quello che ero abituato ad avere davanti ogni giorno.
-Dovrai cominciare ad essere sincero con me, se vuoi che io segua i tuoi consigli.- Dissi semplicemente. 
- Da quando sei diventato così spigliato?- Io per tutta risposta scossi la testa.


Probabilmente da quando Draco è  spuntato nella mia vita come uno spirito guida, stamattina davanti scuola. Dopo averci parlato, ho sentito qualcosa dentro di me cambiare... 

Fu il mio primo pensiero.

- Arriva per tutti il momento di maturare.- Dissi, invece. - Ho vissuto troppo a lungo sotto lo scacco di qualcun altro. E' arrivato il momento di giocare la mia partita. Anche a costo di perderla.- Sentivo come se in un attimo, tutto quello che avevo tenuto nascosto dentro di me, assopito in qualche angolo polveroso del mio essere, si risvegliasse. 

E forse era stato l'alcool, forse l'adrenalina, forse la paura, oppure il senso di libertà che avevo provato nell'allontanare Ron... ma cominciavo a sentirmi vivo. 

 Il biondo, al mio fianco, parve capire il mio stato d'animo. Quasi ne facesse parte. 

D'un tratto smise di starsene rannicchiato su se stesso, e sotto lo sguardo attento del mio padrino, drizzò le spalle e lo guardò apertamente. 

Sorrisi orgoglioso. 

-So che ci sono cose che mi nascondi. Sono certo che lo facessero anche mamma e papà.- 
- Ho sempre detto loro che eri un tipo sveglio, e che avresti avuto le palle di farti rispettare in questo mondo, ma loro non mi hanno mai voluto dare ascolto.- La malinconia nei suoi occhi. 

Together alone || Drarry (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora