Capitolo 15

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Firmai l'ultima fotocopia e ringraziai il professore, uscendo dall'aula vuota. Cedric mi stava aspettando fuori dalla porta, con un sorriso gentile ad illuminargli il volto. 
- Congratulazioni per il tuo diploma. - Mi disse, tentando di risollevare il mio umore. 
- Non credo tu di debba congratulare con me. Ho solo pagato un pezzo di carta. Credo che alla fine non ci sia nulla di cui andare fieri. - Mormorai, mentre insieme a lui mi dirigevo verso la macchina, parcheggiata fuori dall'edificio. Era la prima volta che mi presentavo lì dentro, ma ufficialmente era lì che avevo frequentato i miei ultimi tre mesi. Mi era bastato parlare con il preside di quel liceo, e fargli odorare il profumo dei miei soldi. Lui aveva subito accettato di falsificarmi i documenti per il diploma. Sospirai. Non avrei mai pensato di dover ricorrere a certi trucchetti per ottenere quello che volevo, eppure stavo cominciando a capire che il denaro poteva aprirmi porte delle quali non avevo mai valutato neppure l'esistenza. 
- E' pur sempre un diploma, no? A chi importa di come l'hai ottenuto? - Anche da quel punto di vista, il discorso non faceva una piega. Mi limitai ad annuire, più per non far rimanere male Cedric, che per reale interesse. 
- Oh, quel Malfoy ha richiamato oggi. Tuo zio mi ha detto di non dirtelo, ma dovrebbe sapere che prendo ordini solo da te. - Il fatto che Cedric fosse leale come pochi, mi metteva addosso una certa sicurezza e tranquillità. Era come avere costantemente qualcuno con il quale condividere i propri pensieri e le proprie preoccupazioni, senza che il tutto sfociasse in amicizia. 
Non lo definivo mio amico, eppure il nostro rapporto era perfetto. 
Era quello il sentimento che avrei dovuto sentire per Draco? Era in quel modo che mi sarei dovuto sentire insieme a lui? Scossi la testa ed entrai in macchina, mettendo in moto. Cedric si accomodò silenzioso sul sedile del passeggero, ormai abituato al mio modo di fare. 
Ricordavo che le prime volte era stato difficile fargli capire che non volevo che si comportasse come il mio autista, ma alla fine ero riuscito a toglierlo dal posto di guida. 
- Sinceramente mi sembrava parecchio preoccupato. MI ha chiesto insistentemente di parlare con te, e poi ha provato a convincermi a dirgli dove siamo. - Continuò, masticando rumorosamente la sua gomma da masticare. Respirai a fondo e tentai di calmare il battito accelerato del mio cuore. 
- Non voglio sentire altro. - Borbottai. Lui ci pensò per qualche secondo, come se stesse cercando di valutare quali fossero i rischi che avrebbe comportato quella decisione, poi, però, annuì, ritornando al suo silenzio. Da quando ero andato via, Draco aveva provato a contattarmi talmente tante volte, che dopo un po' avevo deciso di lasciare che a vedersela con lui fosse Cedric. Avevo provato a fargli dire che era il mio nuovo fidanzato, che mi ero trasferito e che non avevo più voglia di ritornare su i miei passi. Avevo persino supplicato Sirius di sparire dalla città insieme a me, e di non rispondere a nessuna delle chiamate del biondo. E mio zio aveva addirittura accettato senza lamentele, sorprendendomi più del dovuto. 
Nulla di tutto questo, però, era servito. Draco sembrava ogni giorno più convinto del precedente, e ormai anche Cedric non sapeva più che pesci prendere. Non faceva neppure più finta di essere il mio ragazzo, sapeva che con il Mafoy non avrebbe avuto alcun effetto. 
- Tra due giorni hai una riunione per un investimento. Ho sentito tuo zio parlarne al telefono quando sono passato stamattina. - Mi avvisò dopo un po', Cedric. 
- Oggi pomeriggio ho un incontro con lui. Vedrò di cosa si tratta. Tu tieniti pronto per l'eventuale organizzazione del viaggio. Presumo si tratti di quel nuovo progetto estero... - Ci era voluto poco affinché mi abituassi alle mie mansioni e ai miei doveri. Non dovevo fare altro che acquistare nuove proprietà, e gestire quelle vecchie per evitare di perderle. Un po' come un grande Monopoly, giocato nella realtà. Da quando, poi, circa due mesi prima, avevo lasciato la scuola, tutto era diventato ancora più facile e naturale. Ero concentrato sul lavoro, e dovevo persino ammettere che mi piaceva quello che facevo. 
- Notizie di Tom? - Domandai, allora. Cedric scosse la testa. 
Questo era strano. Come poteva una persona che mi aveva minacciato in quel modo, sparire dalla mia vita come se non fosse mai esistita? Forse aveva perso le mie tracce quando mi ero trasferito... Passavo le miei giornate a chiedermi quanto tempo ci avrebbe messo a trovare la nuova città in cui vivevo, e quale piano aveva per togliermi dalle mani ciò che era mio di diritto.
- Nessuna novità. A quello che dice tuo zio, sembra che abbia seguito la nostra pista sbagliata, e ti stia cercando a Londra. - Londra... non ci sarebbe voluto poi molto a capire che non ero lì. Sospirai per quella che mi sembrò la decima volta nell'arco di poche ore. 
 
- Allora. Vedo che ci hai preso la mano. - Sirius sorrise furbo, guardandomi dall'altra parte del tavolo, troppo lungo per ospitare solo due persone. Ce ne stavamo seduti alle due estremità, proprio come in uno di quei film che non sopportavo. Due persone potenti che discutono di macchinazioni e soldi, troppo importanti e orgogliose per sedersi uno accanto ad un altro, era esattamente quello che sembravamo. Iniziavo a chiedermi se non fosse quello che Sirius voleva davvero. Quando si parlava di affari per lui non c'era legame di sangue che tenesse.  
- Perché non parliamo in ufficio? Questo posto mi mette i brividi. - Dissi atono. Sirius ridacchiò falsamente. Pensai che magari quello poteva essere il suo modo di tenere in mano le redini della situazione. Il fatto che io fossi subentrato a lui nel comando dell'azienda di famiglia, non gli era andato giù facilmente. Me ne ero reso conto fin dal principio, e anche se lui sembrava voler a tutti i costi farmi capire che era contento della situazione, sapevo che stava mentendo. 
- L'ufficio è così formale. - Il suo tono divenne tanto languido da farmi rizzare i peli sulle braccia. 
Dello zio che apprezzavo e adoravo così tanto fino ad una manciata di mesi prima, non ne era rimasto che un pallido e quasi invisibile alone. Quello che avevo davanti sembrava così  diverso... Mi passai una mano tra i capelli ormai troppo lunghi e sbuffai, infastidito. 
- Ti disturba stare qui insieme a me? - Era quel genere di domande che mi davano il tormento. 
Quale senso avevano? Era come se mi stesse trattando da bambino viziato. 
- Sono solo stanco, zio. Quindi potresti passare alla parte della conversazione in cui mi dici cosa ti serve che faccia? Vorrei andare a riposare. - Ero duro, lo sapevo. Ma avevo imparato a gestire bene i miei sentimenti contrastanti. Questo se imparare a gestire significava lasciare che il mio cervello prendesse il sopravvento, evitando ogni aspetto di qualsiasi possibile sentimento. 
Mi risultava molto più facile da quando Draco non era al mio fianco. Probabilmente perché solo con lui lasciavo andare la parte sentimentale che era in me. 
Sirius ticchettò per un paio di volte le dita sul tavolo, minacciandomi con lo sguardo, che dopo qualche istante si addolcì. 
- Sì, come ho fatto a non pensarci? Hai ragione, Harry. Dovresti andare a riposare. Volevo congratularmi solo con te per il diploma. - Assottigliai il mio sguardo, incapace di credere alle sue parole tanto dolci e pacate. Che cosa aveva in mente? Era il suo modo di punire il mio comportamento sfacciato? Alzai gli occhi al cielo e decisi che non mi importava. Qualsiasi fosse il motivo, mi aveva lasciato andare, e tanto mi bastava. 
Quando uscii dalla camera, Cedric non c'era. Aggrottai le sopracciglia e mi guardai intorno. Ero sicuro che mi avesse assicurato di rimanere lì durante il mio incontro con mio zio. Che avesse avuto un contrattempo? Impossibile, Cedric non si sarebbe mai allontanato senza dirmi niente. Probabilmente era successo qualcosa. Il solo pensiero che poteva essere nei guai mi fece mettere in allarme, mentre il mio cuore aveva preso a battere più veloce. 
Strinsi i denti e mi feci strada verso l'ascensore in fondo al corridoio, pregando che nessuno fosse in agguato, pronto ad attentare alla mia vita. 
Sarei potuto tornare da Sirius, ma il mio istinto mi gridava a gran voce di non fidarmi di lui. Nell'ultimo periodo lo avevo visto sempre più distante, e avevo visto lati di lui che non conoscevo, che non pensavo che avesse, e che non mi piacevano affatto.
Se anche fossi stato in difficoltà, o in presunto pericolo, lui di certo non sarebbe stato il primo a cui avrei chiesto aiuto. 
Misi le spalle contro il muro, mentre aspettavo, e afferrai il cellulare, componendo il numero di Cedric, prima di portare l'apparecchio accanto all'orecchio. 
Se quello era uno scherzo, non mi stavo divertendo affatto. 
- Cazzo. - La segreteria telefonica. Rinunciai all'impresa di chiamarlo, e mi gettai velocemente tra le porte dell'ascensore, forse un po' troppo velocemente. 
Successe tutto in pochi secondi. Vidi la figura incappucciata nell'ascensore, sentii la sua presa su di me. Avrei voluto urlare, ma la sua mano fu più veloce di me, posizionandosi sulla mia bocca, così da impedirmelo. Provai a scalciare, e a dimenarmi, ma chiunque fosse, era abbastanza forte da mantenermi stretto al suo petto, mentre con la mano libera schiacciava con forza il piano sul quale voleva che andassimo. I parcheggi sotterranei. 
Le porte si chiusero, e al contrario di quello che mi sarei mai potuto aspettare, la presa che lo sconosciuto aveva su di me, si fece sempre più debole, fino a sparire. 
Mi voltai nella sua direzione, tornando a respirare in modo naturale. O almeno ci provai, perché proprio nel momento in cui la sua mano si tolse dalle mie labbra, ebbi un altro motivo per cui perdere il fiato. 
- Mi dispiace averti fatto spaventare, ma era l'unico modo. - Era un sogno? Sirius mi aveva drogato? O era stato tanto noioso nei suoi discorsi da farmi addormentare? 
Doveva essere così, perché altrimenti non sarei riuscito a spiegare in alcun modo quello che avevo davanti agli occhi. Proprio no. 
- Draco? - Quanto stupido stavo sembrando in quel preciso momento? Il ragazzo fece una smorfia, in risposta al suo nome pronunciato da me. Deglutii e chiusi la bocca, supplicando me stesso di rimanere impassibile. 
- Che diavolo ci fai qui? Credevo di essere stato chiaro...- Ma ovviamente, come solo lui sapeva fare, Draco mi zittì bruscamente. 
- Non sono qui per convincerti a stare con me, se è questa l'idea che ti sei fatto. - Sbaglio o era arrabbiato? Adesso che lo guardavo meglio, non mi sembrava affatto contento di essere insieme a me. Insomma, avevo immaginato spesso a come sarebbe stato rivederlo, dopo quello che avevo fatto, eppure nelle mie visioni lui era sempre triste, e mi supplicava di tornare insieme... 
Probabilmente non avevo calcolato il fatto che Draco fosse Draco, ed anche se con me si era lasciato andare più di una volta, questo non significava che si sarebbe prostrato ai miei piedi, in attesa di una seconda possibilità. Scossi la testa, portandomi una mano sulla fronte, frustrato. 
- Allora cosa ci fai qui? - Chiesi, optando per un approccio calmo e distaccato. 
- Te lo spiego dopo, ora limitati a seguirmi in silenzio. - Mi afferrò per un braccio, stando attento a non sfiorare nemmeno per sbaglio la pelle scoperta, al di sotto della manica della mia giacca, e non appena le porte dell'ascensore si aprirono, rivelando il buio del piano inferiore. 
- Ma? - Anche questa volta non ebbi la possibilità di esprimere il mio pensiero. Draco si voltò, il volto tanto vicino al mio da poter vedere con chiarezza ogni piccola sfaccettatura dei suoi occhi color ghiaccio, e sentire sulla mia pelle il suo respiro. Fissai per meno di un attimo le sue labbra, distratto dal fatto che fossero a pochi centimetri dalle mie, fu una breve frazione di tempo, ma ero certo che Draco se ne fosse accorto. Se sentì la stessa emozione lancinante che provai io non lo diede a vedere. Si limitò a minacciarmi con lo sguardo, severo. 
- Harry, per una volta. Una sola. Fai quello che dico. Te lo chiedo per favore.- 


Angolino autrice: 
Oooookay sono stata super veloce a scrivere questi ultimi capitoli. Molto probabilmente ce ne saranno al massimo altri due, oppure il prossimo sarà quello finale. Non lo so ancora, ma spero vivamente che la storia vi stia piacendo, anche se l'ho forzata un po', per la fretta di concluderla e accontentare le vostre richieste. Fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima. 
P.S. Siete contente di rivedere Draco così presto? :)

Together alone || Drarry (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora