Seunghyun P.O.V.
Tenevo stretta la mano del nano da non so nemmeno quanto tempo. Le nostre dita intrecciate erano salde e sicure del fatto che nessuno dei due sarebbe andato da nessuna parte. I suoi bracciali si scontravano con la mia pelle e ad ogni contatto, un brivido mi percorreva la schiena. Il ricordo di quegli accessori mi riportava alla mattina stessa quando il loro suono, ovattato dagli ansimi, scandiva i movimenti di Jiyong. Mi distrassi quanto bastava per farmi guadagnare uno sguardo torvo proprio dal soggetto dei miei pensieri.
-Hyung, si può sapere a cosa stai pensando?- chiese quasi scocciato dal non aver la mia attenzione. Era così dannatamente carino quando si metteva al centro di tutto che lo avrei urlato ai quattro venti. Ghignai -Non lo vuoi sapere- feci sicuro. Sgranò improvvisamente gli occhi rivelandone ogni singola sfaccettatura di marrone e serrò la bocca. Poi con un rapido movimento del capo volse il suo sguardo per terra trovando il pavimento inaspettatamente molto interessante.
-Piccioncini!- ci richiamò Tae da dentro la stanza in cui si sarebbe tenuto l'incontro. Sollevò il capo e con un gesto brusco mi sfilò la mano dalla mia e proseguì senza di me. -Non ti rischiare più a chiamarmi così!- esclamò furioso prima di arrampicarsi sull'amico per prenderlo a leggeri pugni in testa. Sembravano appena usciti da un manga o da un anime shojo. Si staccarono e io scuotendo il capo li sorpassai con passo fiero. Ero rimasto un po' offeso, non lo nego, dal brusco comportamento del mio... beh di Ji. Era tutto nuovo per lui ma lo era anche per me. A differenza sua io non avevo fatto coming out e non lo avrei fatto in ogni caso. Il modo in cui mi attirava il nano malefico era tutto un universo a sé. Non mi sarei riuscito ad immaginare con nessun altro uomo se non lui. Con nessun altro, in realtà.
-Allora ragazzi visto che siamo tutti qui tanto vale cominciare.- prese la parola l'agente Kim. Espose quello che avevano scoperto. Era poco ma pur sempre un inizio. Grazie alle mie conoscenze in vari locali di Seul avevo scoperto qualcosa sul ragazzo che rispondeva sotto il falso nome Song Hajoon. In realtà si chiamava Han Boxu e il suo accento non era del Sud bensì era di origini cinesi. Il suo tatuaggio, il dragone, era l'ovvia dichiarazione di appartenenza ad un clan mafioso. Jiyong era tenuto sotto controllo da una cosca mafiosa e nemmeno se n'era reso conto. Nel frattempo che la poliziotta spiegava le varie dinamiche del piano per far uscire allo scoperto il collegamento tra il clan e il padre del nano allungai una mano sulla sua gamba e la strinsi leggermente. Ero preoccupato dal rischio, dalla precarietà del piano e dalla possibilità che si facesse male, male sul serio.
-Capisco perfettamente che ci sono tanti rischi e notevoli buchi- fece una pausa osservando le nostre espressioni cupe -ma dovete fidarvi di noi. Sappiamo quello che facciamo e ve lo assicuro: non vogliamo in nessun modo mettere in pericolo dei civili- concluse risoluta. Era una donna estremamente coraggiosa e caparbia. Sorrideva anche se magari, in cuor suo, anche lei poteva provare paura. La ammirai tanto per questo. Le rivolsi un'espressione sicura e fiduciosa -Okay, quando cominciamo?- esclamò Ji notando i cenni di assenso da parte di tutti noi.
Dopo averci liquidati i due agenti ci dissero che avevamo il pomeriggio libero prima di dover tornare in casa. Io e Ji potevamo ritornare nell'appartamento del gruppo dato che dovevamo seguire il piano. -Ragazzi che giornata! Vorrei proprio andarmi a fare un giro, che ne dite?- propose Dae mentre si stava stiracchiando nel sedile dell'auto. -Si, effettivamente non usciamo da tanto e poi se ci conciamo bene nessuno dovrebbe riconoscerci- rifletté Tae. Seungri era stranamente silenzioso. Aveva fatto qualche battuta ma sapevo che si stava attenendo al suo personaggio, ad un copione non scritto. -Perché no!- proposi ad un certo punto. Volevo risolvere quella situazione ma anche sollevare l'animo dei miei amici. Il nano da quando eravamo usciti dal distretto era rimasto in silenzio. Stava riflettendo sul da farsi e sicuramente quello che stava macchinando il suo cervellino malato aveva a che fare con il non coinvolgere nessuno eccetto se stesso. Gli presi il capo con una mano, dall'alto, e lo obbligai a guardarmi -Quindi, leader? Ci degnerai della tua presenza?- chiesi procace. Mi leccai il labbro sapendo di aver attirato la sua attenzione. -S-sì, beh, andiamo!- disse palesemente distratto dal mio comportamento. Poi scosse il capo e con fare autoritario sentenziò -Basta che non ci facciamo riconoscere! Siamo sotto copertura non dimenticatelo!- e detto ciò ci avviammo in un luna park suggerito dal Maknae. Era sempre stato aggiornatissimo con questo genere di cose. Era un'attrazione a tematica musicale. Era perfetto per noi.
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The Necklace ~ GTOP
RomanceTutto inizia una fredda sera d'inverno. In realtà è già iniziato da un pezzo per Jiyong, ma Seunghyun, distratto ed egoista com'è, non se n'è mai accorto. Tratto dal Cap. IV Seunghyun mi osservò, dubbioso - Guarda che sono già venuto in questo post...