Capitolo 11 -Un compleanno indimenticabile-

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Sembrava così magico, io e lei in quella grande sala a notte fonda, la luce della luna che ci illuminava delicatamente, come se tutto dovesse succedere.
In quella notte così tranquilla, sembrava che non potesse accadere nulla ma, noi ancora non sapevano che di li a poco, ci sarebbe stato l'inferno in terra a Grace Field House.

<...Ci ho pensato tutto il tempo; cosa potevo fare per il bene di Norman?, e l'unica risposta che ho trovato è stata...niente, non fare niente.
La mamma ha detto che dovevo arrendermi, bhe, non potevo assolutamente farlo, ma dovevo farle credere che mi ero davvero arresa.>

Era così seria quando parlava di lui, quando c'era di mezzo Norman non vedeva nient'altro; credevo di starmi lentamente avvicinando a lei, di avere una possibilità ma, ero ancora così dannatamente lontano, mi chiedevo se l'avrei mai raggiunta.

<Non renderò vana la sua morte...e tu Ray?.>
<Ahah...> Ridacchiò Ray facendo qualche passo indietro. <Stavamo pensando la stessa cosa.>
<Scappiamo.>
<In questi due mesi ti ho parlato poco per non far insospettire la mamma.>
<Ho pensato allo stesso modo, non volevo farle scoprire il mio vero obbiettivo.>
<Obbiettivo?, quale obbiettivo Emma?.>
<Isabella è stata molto prudente, nonostante io non facessi nulla non mi ha mai staccato gli occhi di dosso, neanche per un istante, così ho deciso di sfruttare la cosa a mio vantaggio.>
<Certo, è ovvio, se guardava te non avrebbe guardato nessun altro...dico bene?.> Concluse Ray intuendo la cosa.
<Bingo. Gli altri hanno gestito gli allenamenti, le provviste, le coperte, è tutto pronto. Inoltre ho già un piano, domani mattina, prima della tu...>
<Hey aspetta, non correre principessa.> Esclamò Ray alzando una mano per fermarla. <Di giorno è troppo rischioso, fuggiremo di notte è più facile nascondersi.>
<Ma...>
<Ascolta Emma...mettiamoci seduti.>

Dovevo spiegarle il piano in modo molto dettagliato e poi, c'erano ancora un sacco di problemi.
Dovevo evitare che lei si facesse prendere dall'entusiasmo o avrebbe rischiato di mandare tutto a monte, doveva rimanere concentrata.

<Emma, ci sono due grosse falle nel piano, la prima sono i bambini, se vuoi portare tutti con te sarà difficile, molti di loro dormono nella stessa camera della mamma; la seconda è la voragine, non puoi superarla, l'unico modo è passare dal ponte ma, è questo il problema, sarà sorvegliato e se dovesse scattare l'allarme tutte le guardie si precipiteranno lì.> Espose Ray per poi alzarsi. <L'unico modo, è questo...> Disse il ragazzo tirando via una coperta da sopra una scatola,  mostrando all'amica delle taniche ricolme di combustibile.
<Ma quello è combustibile?.>
<Stanotte...daremo fuoco all'orfanotrofio.> Rispose prendendo in mano una delle taniche mostrando in sorriso malizioso.
<V-vuoi appiccare un incendio?!.> Sbraitò Emma preoccupata.
<Esatto. Mentre la mamma penserà a tenere a bada le fiamme tu porterai via gli altri per proteggerli, se poi riesci a bloccare la porta della stanza segreta lei non potrà comunicare con il quartier generale.
Così penseranno tutti ad un'incendio e non ad una fuga, le guardie saranno molte meno; ah e in giardino, vicino al pozzo, ho nascosto delle bombe molotov.>
<B-bombe molotov!?.>
<Le scaglierai sul quartier generale, con un po' di fortuna si scatenerà un un'un'incendio, li manderà in confusione e tu riuscirai a fuggire.> Esclamò Ray avvicinandosi. <Allora Emma...te la senti?.> Chiese Ray mettendole una mano sulla guancia.
<...Certo, la mia gamba non è mai stata meglio.> Rispose Buttando a terra la stampella, mostrando a Ray di star bene.
<Bene...è deciso...> Disse il giovane aprendo il contenitore contenente il liquido infiammabile.
<Ma...Ray?.>
<Sai...sono sempre stato contrario all'idea di portare i bambini, almeno quelli più piccoli dovresti lasciarli qui...lo dico per te Emma.> Disse dopo aver versato a terra un'intera tanica di liquido. <So che non mi ascolterai...ma preferisco vederti fuggire che restare qui a morire...> Aggiunse rovesciando una seconda tanica.
<E se la mamma decidesse di lasciar perdere l'incendio?, se non gli desse peso?!.>
<Molto brava, te ne sei accorta subito...diventi sempre più perspicace, quasi non ti riconosco...ecco perché piaci...> Aggiunse Ray avvicinandosi al viso della ragazza. <Hai ragione, è molto probabile che accada...per questo appiccare un incendio non basta.>
<Eh?.>
<Ma tranquilla, non c'è problema...> Spiegò aprendo una terza tanica. <Basta fare...così.> Disse Ray portando la tanica sopra la testa, iniziando a versarsi il contenuto addosso.
<NO RAY!.>

𝓤𝓷  𝓹𝓪𝓻𝓪𝓭𝓲𝓼𝓸  𝓪𝓵𝓵 '𝓲𝓷𝓯𝓮𝓻𝓷𝓸 -The Promised Neverland-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora