Capitolo 8 -Rottura di equilibrio-

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Krone prese con delicatezza la lettera dalle mani di Isabella, la aprì con cura con il coltello finendo per strappare l'ultima parte dalle fretta, e ne lesse il contenuto, non crebbe ai suoi occhi.

<Io sarò...>
<Esatto, diventerai la mamma del quarto stabilimento, non è fantastico!, infondo era il tuo sogno.>
<Sarò una mamma!.>
<Già...fai pure le valige...addio Krone.> Disse la mamma sorridendo.
<...Ma perché così all'improvviso?, è strano...> Aggiunse Krone gingillando la lettera tra le mani. <Ah ma certo...ho capito Isabella...>
<Molto bene, ti aspetto giù allora, preparati...> Disse la donna recandosi al piano inferiore.
<Brutta strega...> Continuò Krone stringendo la lettera tra le mani fino ad accartocciarla. <Una vera stronza...>

Krone, senza pensarci due volte si recò nella stanza dei bambini, si avvicinò al letto di Norman, si accovacciò, aprì il cassetto del suo comodino e all'interno vi inserì degli oggetti.
Una misteriosa penna, una scatola avvolta con cura in un panno e un biglietto.

<Fuggite, fuggite ad ogni costo mocciosi, siete bravi ad acchiapparello no, scappate, scappate, cercate di sopravvivere e fate a pezzi questo mondo schifoso!.> Bisbigliò Krone recandosi verso il cancello, sapendo di andare incontro ad un orribile destino.

<Nonna!?.> Esclamò Krone alla vista della donna lasciando cadere la valigia a terra.
<Piccola Krone, hai fatto la brava?!.>
<Nonna devo fare rapporto!, tre prodotti di qualità suprema sanno la verità!, hanno scoperto tutto, e anche due di qualità eccellente, dobbiamo subit...>
<Isabella sa controllarli, non ci sarà alcun problema, proprio come io ho fatto con lei...il problema vero qui non è lei..sei tu.>

Il cancello alle spalle della donna si chiuse e dall'oscurità apparvero due creature ripugnanti, due figure possenti, robuste, con lunghe dita affusolate.

<Addio Krone, sei stata una brava bambina ma adesso, sei diventata davvero disobbediente.>
<No aspettate!, che volete fare!?.> Urlò la donna vedendo le due creature avvicinarsi. <No vi prego!.>
<Mi dispiace.> Aggiunse l'anziana donna allontanandosi.
<Vi prego aspettate!, c'è un errore!, se non li fermeremo scapperanno!.>

Pochi istanti dopo, quello scuro meandro si tinse di rosso, grazie ai colori di un magnifico fiore che si nutriva dell'essenza vitale degli esseri viventi, portando la donna ad una dolorosa e lenta morte, lasciandola distesa su quel freddo terreno nell'oscurità del cunicolo.

Eravamo tutti ai nostri posti, Don e Gilda nel prato davanti all'orfanotrofio, io ero sull'ingresso della struttura, pronto ad entrare in azione e Emma e Norman aspettavano solo il mio segnale.
Feci loro cenno con la testa, e subito dopo corsero verso il muro, io mi diressi infretta verso l'ufficio della mamma, dovevo solo distrarla, dovevo riuscirci, sarebbero bastati pochi minuti, dovevo tenerla lontana dal suo dispositivo di localizzazione per dare tempo a Emma e Norman di vedere oltre il muro.
Bussai alla porta e pochi istanti dopo, come previsto, lei mi aprì.

<Ray, oggi non dovevamo vederci.> Esclamò mamma Isabella vedendo il ragazzino entrare nell'ufficio.
<Ah, quindi non ti fa piacere vedere uno dei tuoi adorabili bambini?.> Domandò il bambino, mostrando un ghigno con una punta di sarcasmo.
<Certo che no, ho sempre tempo per i miei cari bambini, soprattutto quando hanno il compito di dirmi tutto ciò che accade qui dentro, e soprattutto quando mi fa visita il mio adorabile cagnolino.> Sogghignò Isabella chiudendo la porta. <Allora?, che sviluppi ci sono?.>

Dovevo farle credere che ero lì per un motivo, un motivo reale.

<Vedi...devi stare attenta.> Disse il bambino sedendosi sulla sedia vicino alla scrivania.
<Che succede?.>
<Norman...vuole uccidervi, sia te che la sorella.> Esclamò Ray inventandosi una scusa per attirare l'attenzione della donna. <Con l'erbicida...dato che noi più grandi ci occupiamo dei pasti, non sarà complicato per lui...>
<...>

𝓤𝓷  𝓹𝓪𝓻𝓪𝓭𝓲𝓼𝓸  𝓪𝓵𝓵 '𝓲𝓷𝓯𝓮𝓻𝓷𝓸 -The Promised Neverland-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora