Capitolo 5 -La migliore carta in tavola-

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<Sei tu la spia, non è vero?.> Disse Norman con tono accusatorio, ma allo stesso tempo calmo e coinciso.

Nel dormitorio femminile il silenzio regnava sovrano, calma e tranquillità erano accompagnate dal ticchettio dell'orologio a pendolo, sempre costante e preciso.
Ray rimase seduto sul bordo del letto di Emma, sembrava impassibile, il suo sguardo era come fisso nel vuoto.
Chinò pian piano il volto fino a quando il suo ciuffo di capelli scuri lo coprì quasi del tutto, lasciando in vista solo un ghigno divertito.

<Ma che dici Norman?.> Esclamò Ray gesticolando in modo molto rilassato.
<Tanto l'avrai già capito che la trappola che avevo preparato non era per due, ma per tre persone.> Disse Norman voltandosi verso il ragazzo con sguardo di sfida. <"A Don ho detto che la corda si trova sotto il materasso di Emma, e Gilda che è nell'ultimo scaffale nel magazzino", davanti a te ho detto questo, ma in realtà a Don ho detto che si trovava in cucina e a Gilda che era in giardino.
Prima sono andato a prenderle tutte, e l'unica che manca è quella sotto il materasso di Emma. Don è stato incolpato ingiustamente...perché la spia sei tu Ray!.>

Ero stato smascherato, non avevo più alcun motivo di mentire, speravo di ingannare ancora un po' Norman, speravo di prenderlo ancora un po' in giro, speravo di muovermi meglio di lui.

<Ahahahahahhh, ahhh...> Sbuffò il ragazzo lasciandosi cadere sul letto facendo cigolare leggermente le molle. <Pensavo di essermi mosso bene...e invece...
Pensavo di riuscire ad ingannare ancora per un po' un credulone come te...invece mi hai beccato.> Esclamò rimettendosi seduto. <La spia della mamma sono io.> Dichiarò mostrando un ghigno divertito. <E dimmi, da quanto sospetti di me?.>
<Da quando è arrivata sorella Krone...mi facevo ribrezzo da solo per aver pensato a te, il mio migliore amico.
Se tu fossi davvero stata la spia per noi sarebbe stata la fine; invece per il nemico sarebbe stato perfetto.
Perché tu potevi influenzare i nostri piani e manovrarci a tuo piacimento, così la mamma avrebbe avuto tutto sotto controllo.>
<Quindi hai dubitato di me?.>
<Speravo davvero non fosse così, sarebbe stata la peggiore delle ipotesi.
E probabilmente non è la prima volta che fai la spia per la mamma...da quanto lo fai?.>
<Da tanto tempo.
Mantenere l'ordine, sorvegliare...controllare al posto della mamma il suo prezioso bestiame...come un cane che giuda le docili pecorelle del pastore.>
<In quanti?.>
<Solo io.>
<Tu sapevi della fattoria ma hai continuato ad aiutare la mamma?.>
<Esatto.>
<Quindi...era tutto una bugia. Quanto hai raccontato alla mamma?.>
<Che ti importa, tanto mi taglierai fuori dalla fuga.>
<...No, non lo farò.> Disse Norman sorprendendo il ragazzo. <La mamma non ci ha ancora spediti perché crede di poterci controllare attraverso di te, allontanarti sarebbe un errore; chissà cosa farebbe la mamma se scoprisse che ti ho beccato...>
<...Che cosa vuoi?.>
<Tre cose.> Esclamò Norman voltandosi verso Ray.
<Uno, resterai con noi, come hai fatto fino ad ora. Due, mi dirai tutto ciò che sai. Tre, passerai dalla nostra parte.> Disse contando sulle dita. <Questa volta sarai la mia spia.> Concluse Norman mostrando un leggero sorriso.
<Ma sei idiota?!. Se era il tuo piano sin dall'inizio sarebbe stato più conveniente per te continuare a sfruttarmi tenendomi all'oscuro di tutto e poi scaricarmialla fine, lasciandomi qui a marcire in questo orfanotrofio...>
<È quello che volevo fare...ma poi lei mi ha fatto cambiare idea.>

Solo dopo quella frase capì perché l'aveva fatto, capì perché non voleva lasciarmi morire, era stata lei, ed era più che ovvio che si stava riferendo a Emma, lei non avrebbe mai lasciato morire nessuno di noi, nemmeno un traditore.

<Ho deciso che voglio avere anche io fiducia in te, sei pur sempre mio amico.
Inoltre, c'è una cosa che non so spiegarmi; hai nascosto te il peluche di Connie nella stanza di Emma vero?, l'hai fatto per farle scoprire la verità, così che scoprisse l'orrendo segreto di questo istituto.
Ci hai controllato, ma piuttosto che ostacolarci, ci indirizzarvi verso le scelte più giuste, ma oltre a questo, controllavi anche la mamma non è così?.> Spiegò Norman davanti al volto impassibile di Ray. <Non hai nemmeno detto alla mamma dove è la vera corda, quella che ho nascosta nel bosco, non ha alcun senso, perché l'hai fatto?.> Continuò mentre girovagava per la stanza. <Poi ho capito...il motivo, è che in realtà non sei un nemico.> Disse il ragazzo facendo sobbalzare leggermente Ray. <Alla mamma hai detto tutto, tutto tranne ciò che ci avrebbe portato uno svantaggio, e sono più che certo che sei perfettamente in grado di distruggere le trasmittenti, o sbaglio?.
Dimmi la verità, perché sei diventato il fedele cagnolino della mamma?.>

𝓤𝓷  𝓹𝓪𝓻𝓪𝓭𝓲𝓼𝓸  𝓪𝓵𝓵 '𝓲𝓷𝓯𝓮𝓻𝓷𝓸 -The Promised Neverland-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora