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°•Capitolo II•°
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°•Parte I•°
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- La mancanza si fa persona -
Iniziò così un nuovo anno , già dai primi giorni mi accorsi di non avere un vero amico o una vera amica e forse l'unica persona che mi voleva bene veramente era quella bambina che non sopportavo .
Ma poi pensandoci cosa aveva fatto di male ? Anzi , mi trovavo abbastanza bene con lei , capii che ero piena di pregiudizi nei suoi confronti e questi pregiudizi mi avevano annebiato la vista .
Mi piaceva stare di più con i bambini , non che lei non lo era , ma c'erano bambini che se la tiravano parecchio e mi accorsi che avevo sprecato solo il mio tempo stando con loro .
Iniziava a mancarmi quella maglietta con il gufetto e la classe sembrava troppo silenziosa senza quella risata stridula , sembrava che la mancanza si era personificata .
Non ci stetti particolarmente male semplicemente provai difficolta ad abituarmi a questa nuova realtà modificata , ma anche all'arrivo di una nuova maestra .
Ma quello era solo l'inizio di un triste e lungo periodo , i maschietti iniziarono a prendermi di mira dato che stavo sempre sola , iniziarono con piccole cose di non tanta inportanza tipo distruggere le forme che facevo con la plastilina , rubare la merenda oppure rompere i castelli di costruzioni .
Ammetto che ci rimanevo abbastanza male ma la cosa che mi stupii e che se la prendevano solo con me , pian piano anche le ragazze , con me e con Ester ( una bambina XXX ) che però cambio classe .
Io non raccontavo nulla ai mieo genitori anche perché mi sembrava del tutto inutile e poi ero piccola , non capivo la gravità di quei piccoli gesti .
E poi da dove scaturiva quell'odio ? Lo capì quando nella stanza vicino al bagno , dove c'erano gli zaini un giorno una bambina di un'altra classe iniziò a dire cose sul mio abbigliamento per loro strano , colorato e le mie acconciatire diverse ( per lo più trecce ) , erano piccoli e sottili atti di ciò che oggi si chiama " razzismo " ma cose da nulla fin lì.
Stavo sempre sola , alla ricreazione quando giocavamo nelle giostre fuori ( scivoli ed altre ) io stavo in disparte a guardare le mattonelle .
Avvolte scorgevo quella bambina in lontananza ma non mi ci avvivinavo mai , mi sembrava inutile .
Una volta tornata in classe accadeva ciò che succedeva sempre ed io tornavo a casa arrabiata o tristissima , dipendeva dalle giornate .
Da lì iniziai ad essere poco presente a scuola , andavo all'asilo solo una volta a settimana, tanto per non sparire completamente, preferivo di gran lunga dormire tanto lì non c'era nulla e non c'era un motivo per andarci , mi sembrava tutto inutile .
Passavo le mie giornate in modo meno monotono , dormivo dalla nonna e ogni mattina andavamo a fare una passegiata ed arrivavano da via napoleano colainni , fino alla strata foglia dove mio nonno lavorava .
Ci fermavamo a comprare il gelato e tornavamo indietro , nei pomerigi o andavo al museo con mio papà ( perché lui lavorava al museo archeologico ) oppure andavo dalla zia Elena con cui passavo gran parte delle giornate a giocare a carte , disegnare principesse oppure cucinare torte ._________________________________
°•Capitolo II•°
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°•Parte II•°
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- Picchiamenti -
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𝓛𝓪𝓭𝓻𝓪 𝓭𝓲 𝓡𝓲𝓬𝓸𝓻𝓭𝓲
Narrativa generaleUna storia banale ma complessa ; un legame di affinità e complicità che lega due bambine prima e ragazze dopo , un'amicizia che perdura nel tempo e nonostante le circostanze . Un'intreccio di sguardi di sfida o di conforto. Idee ed emozioni che tras...