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°•Capitolo VIII•°
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°•Parte I•°
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- Normalità -Non credo di aver mai parlato della scuola domenicale ( catechismo ) , forse non era uno dei migliori argomenti .
In linea di massima mi piaceva , ci andavo con piacere ed ero entusiasta di andarci ma al mio ritorno ero molto delusa e affranta.
Era peggiore della scuola : almeno , a scuola , i compagni di classe si trattenevano un po' , loro no .
In primis le catechiste , non accettavano il fatto che ero stata battezzata in una chiesa cattolica, e che mia madre fosse "extracomunitaria" perciò mi isolavano . A causa di quella mia sottile diversità , trovavano da ridire a ogni mia parola .
Cosa ancora più terribile era il punteggio : a tutte davano 100 , sopratutto alle figlie del tesoriere e del "viceparroco" . A me , invece , a causa della mia costante assenza nel 2012( per problemi famigliari ) mi davano"60" .
Secondo me , però , quella era l'ennesima scusa per sottovalutarmi . Ricordo che era un giorno qualsiasi , quando , ci chiesero :《Qual è il vostro talento speciale ?》 Tutti risposero cantare e ballare , io invece, che da sempre ero stata controvento risposi:《Il mio talento e guardare le nuvole ed immaginare , e poi , di notte , prima di dormire sono piena di ispirazione e vedo tante figure che vorrei disegnare 》 ovviamente allora non sapevo spiegarmi , il mio talento è la creatività .
Dissero aspramente che il mio non era affatto un talento ed io ci rimasi. Ma come ? Riportare nella carta ciò che vedo nella mia mente per farlo vedere anche agli altri non è arte ? Non è un dono ? Allora cos'era? Iniziai a disprezzare quel mio modo di essere , quello che credevo fosse un talento , quella cosa che aveva la capacità di conoscere Angy e altre persone in seguito .
Loro , chiamarono mia madre e le chiesero 《In Messico siete stregoni ?》 Lei rimase scioccata, e si mise a ridere nonostante la gravità della loro supposizione.
Mi sono sembre chiesta : perché mi isolavano ? perché non mi volevano ? Cosa avevo di diverso ?
Quei comportamenti che avevano i compagni di classe, i coetanei in chiesa , le maestre e chiunque quando entravo in un negozio con mia madre , mi portarono a pensare che io fossi sbagliata.
Una domenica tornata dalla chiesa , andai a guardarmi nello specchio, con un peso nel cuore ed una sproporzionata voglia di piangere . Di sfogarmi. Vidi la mia faccia triste , quel graffio nel viso , quegli occhiali rosa e quel corpo gracile , ossuto e prosciugato dal dolore provocato delle persone che mi stavano attorno.
Sono sbagliata
Avrei voluto piangere e sfogare le mie lacrime mentre ripensavo a ciò che era successo quel giorno :
Quando per la foto , mi presero in giro perché portavo i sandali comprati in Messico .
《 non si viene in chiesa con i sandali , sei proprio strana!》disse Giulia appoggiata da Marta 《 cosa penseranno gli altri 》 intervenne Paola
《 sei pazza, sei proprio pazza! E meglio se non la fai la foto》 disse Angelo . Le catechiste , dal canto loro non intervenirono né dissero nulla , erano lì , come spettatrici di un film .
La cosa che più mi rendeva triste e che tutto ciò succedeva in chiesa , dove dalla mattina alla sera ripetevano che Dio è amore e che siamo tutti fratelli .
Forse in questi tutti io non ne facevo parte.
Arrivai al punto di pensare di sfuggita a fare qualcosa di irrimediabile , volevo morire , ma scacciai velocemente quel pensiero . Pensai a mia madre , mio padre , la mia famiglia, Angy e a tutte quelle persone che mi volevano bene , che nonostante fossero un minoranza in confronto a quelle che invece mi odiavano, mi resi conto che allora forse non ero io che ero sbagliata.
Se fossi stata veramente sbagliata , molto probabilmente , né Angy né i miei genitori e né nessun altro avrebbe potuto volermi bene.
Ma allora perché mi trattavano così?
Raccontavo tutto ad Angy , lei mi consolava senza parole , bastava uno sguardo di conforto per dimenticare tutto .
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𝓛𝓪𝓭𝓻𝓪 𝓭𝓲 𝓡𝓲𝓬𝓸𝓻𝓭𝓲
Genel KurguUna storia banale ma complessa ; un legame di affinità e complicità che lega due bambine prima e ragazze dopo , un'amicizia che perdura nel tempo e nonostante le circostanze . Un'intreccio di sguardi di sfida o di conforto. Idee ed emozioni che tras...