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{ 𝚁𝚎𝚊𝚕 𝙷𝚘𝚗𝚐𝚓𝚘𝚘𝚗𝚐 𝙿𝚘𝚅 }
Feci condurre il mio Fake nel mio ufficio da Mingi e Yunho, la copia opponendo ostinatamente resistenza ai due giganti e fallendo miseramente. Prima di lasciarlo sulle sue gambe, controllai ogni possibile nascondiglio nei suoi vestiti, spogliandolo di qualsiasi arma potesse avere con sé.
Apparentemente era molto ben fornito ; due pistole con ricariche, cinque coltelli ed otto pugnali.
Solo il pensiero di cosa sarebbe successo se non lo avessi notato fece passare un brivido per la mia schiena, un sospiro scappando dalle mie labbra. Feci lasciare il nemico dai miei due fidati tesori, facendoli andare via con le armi di questo per sicurezza. Il Fake rimase immobile di fronte a me, la sua aura oscura rendendo l'aria della stanza pesante.
Lo guardai negli fisso negli occhi.<< Cosa avevi intenzione di fare? >>
Il Fake rise divertito, il suono della sua risata agghiacciante.
Mi fissò indietro con aria piena di sfida.<< Non è ovvio? Volevo uccidervi tutti. >>
Rimasi scioccato per un momento vista l'onestà delle sue parole, ritornando poi subito dopo in me.
<< San compreso? >>
<< San compreso. >>
Che essere spregevole; arrivare ad uccidere perfino un membro della tua stessa ciurma, non riesco nemmeno a capire come qualcuno possa essere così meschino.
Lo guardai con disgusto, frenando le mie mani dall agire improvvisamente.<< Perché? >>
Mi fissò con uno sguardo bianco, malinconia apparendo un momento nei suoi occhi solo per essere rimpiazzata subito dopo dal vuoto più totale.
<< Voglio I miei desideri, e voi siete l'unico ostacolo che mi impedisce di raggiungerli. >>
Sollevai un sopracciglio interrogativamente, chiedendo spiegazioni ulteriori ed ottenendo solamente il più puro silenzio.
Sospirai.<< E non pensi alla felicità di San? >>
<< San è felice con noi, non ha bisogno di quel ragazzo. Se lo "ama" così tanto, che morisse con lui. >>
La sua convinzione mi stupì.
<< Sei veramente così cieco? >>
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|| 𝕮𝖔𝖑𝖔𝖗 || [Woosan]
Fanfic{ Completa } [dal capitolo I] ~In tutto quel breve arco di tempo lentamente passato che considero la mia vita, non ho mai visto i così chiamati colori, e quelle poche persone che considero amici me li hanno sempre descritti come un qualcosa di spet...