1 // Acqua

745 36 9
                                    

T/N's POV


"Ho ben impresso nella mia mente l'inizio della mia fine quando, un brutto giorno di tanti anni fa, avevo rischiato di perdere la vita durante una gita in barca con i miei genitori. Il mare si era incupito all'improvviso e quella notte, che precedentemente poteva vantarsi di un cielo carico di stelle, era sul punto di trasformarsi in tragedia. Il mio fratello più piccolo era caduto dalla barca ed io, essendo una brava nuotatrice, mi ero tuffata in acqua per salvarlo, ma..."

Interruppi immediatamente la lettura del mio scritto abbassando ancora di più lo sguardo per tentare di nascondere le lacrime alla mia psicologa, che sedeva a gambe accavallate a pochi metri da me. Mi aveva dato il compito di provare a narrare gli avvenimenti che avevano segnato nella mia infanzia per cercare di esorcizzarne il potere debilitante che avevano sul mio animo; in quel momento senza alcun successo. 

"Basta così per oggi", disse lei togliendosi gli occhiali e ripiegando le stanghette su loro stesse. "La prossima settimana concluderemo la frase a cui sei arrivata e continueremo con la restante parte del tuo racconto. In questi giorni, prova ad avvicinarti all'acqua in un qualche modo. Anche la piscina andrà benissimo, non deve essere per forza il mare."

"V-Va bene", sospirai tentando di mettere in ordine i pensieri ed asciugandomi le lacrime con il dorso di una mano. "La ringrazio."

"Nessun problema. Ci vediamo la settimana prossima alla solita ora", sorrise alzandosi e dirigendosi alla sua scrivania.

"Va bene."

Raccolsi la borsa e dopo aver pagato la seduta uscii dall'ufficio dalla psicologa. Nonostante vivessi ad Iwatobi fin dalla mia nascita, ogni volta che il profumo di salsedine che circondava la città ogni santo giorno dell'anno giungeva alle mie narici, una forte nausea mi ribaltava lo stomaco se permettevo anche solo per un istante ai ricordi più invadenti di prendere possesso della mia mente. Cercavo infatti di tenermi impegnata in ogni modo possibile leggendo e scrivendo, ma ero riuscita soprattutto ad appassionarmi al disegno. Amavo fare ritratti nel tentativo di cogliere i lineamenti dei miei soggetti e mi permetteva di staccare completamente i pensieri negativi lasciando che la mia mente si concentrasse nel comprendere appieno l'anima di colui che stavo ritraendo. L'avevo sempre trovato rilassante, ma in quegli anni era diventata la mia unica e vera valvola di sfogo. 


"T/N!"

Mi voltai e vidi Gou in piedi davanti al bar a cui ci eravamo date appuntamento mentre mi salutava sventolando una mano. Sorrisi, e quando mi fui avvicinata mi sedetti ad uno dei tavoli esterni in sua compagnia. 

"Come è andata oggi?" chiese.

"Bene, dai. Ho letto una riga in più rispetto alla settimana scorsa", sospirai afferrando il menù che la ragazza mi porse in quel momento.

"Mi pare ottimo. Sono certa che affrontando questa cosa come si deve starai molto meglio. Sai che tifo per te!" 

"Lo spero."

Gou Matsuoka, la mia migliore amica dal primo anno di liceo, era a conoscenza del brutto avvenimento che stavo tentando di superare, ed era sempre stata la prima ad offrirmi il suo supporto incondizionato, fin dai tempi dell'accaduto.

In quell'istante, il telefono della ragazza squillò e lei lo prese tra le mani nascondendo lo schermo alla mia vista come se si trattasse di un segreto di stato. Si voltò poi con fare circospetto per rispondere alla chiamata e non farmi udire quello che stava dicendo, ma poco dopo bloccò il telefono con fare stizzito nascondendolo nella tasca e mostrandomi un grande sorriso.

BREATHLESS - Sosuke Yamazaki x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora