Capitolo 11

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Calum's pov

Sono state due settimane infernali.

Luke ha iniziato a fare di nuovo la testa di cazzo, e David ha deciso di rimandare il tour di un'altra settimana.

Come se non bastasse Ash è depresso perché ha litigato con la sua ragazza, e non vuole suonare.

Perché quella stronza doveva litigare con il nostro batterista una settimana prima del tour? È una cosa assurda.

Poi c'è stata la discussione con David, sul fatto che non possiamo dire a nessuno delle groupie.

Tutto perché, sempre quella testa di cazzo di Luke, è uscito con Emy, e si sono fatti fotografare isnieme. Quando hanno chiesto chi fosse la ragazze, lui, da completo idiota qual'è, ha detto che è solo una groupie.

E poi c'è Camille, che ha passato tutti i giorno di queste due settimane a casa mia, triste per quello che è successo con le sue amiche.

In queste settimane non è stato un lavoro. Sentivo di dover soddisfare i suoi bisogni, invece di pensare solo a me. Volevo farla stare bene dopo tutto quello che ha passato. Mi ha detto che ha litigato con la sorella, e che i medicinali che sta assumendo Sophia non hanno avuto effetto.

Non mi ha detto cosa è successo a sua sorella, ma solo che è abbastanza grave. Penso che abbia bisogno di altro tempo per riflettere su tutto, ma se continua così io impazzisco.

Non sopporto di vederla così. L'ho sempre giudicata forte, e anche abbastanza menefreghista. In questi giorni invece ho scoperto un suo lato che non conoscevo. L'ho vista debole e indifesa, e mi veniva voglia di stringerla finché tutto il dolore che provava non fosse scomparso.

Non capisco neanche da dove vengano questi pensieri. Non ho mai provato queste cose per nessuno. È tutto strano e confuso.

Oggi verrà di nuovo a casa, ma non ho voglia di fare assolutamente niente.

In realtà non so neanche perché l'ho chiamata. Volevo vederla, e sapere come sta. Mi interessa sempre come sta, come si sente e se è cambiato qualcosa con le sue amiche o sua sorella.

Mi ricordo la prima volta che venne a casa mia, dieci mesi fa. Era così timida, non sapeva come muoversi, dove e come toccarmi. All'inizio ero io quello che faceva tutto, poi è diventata sempre più esperta.

Ricordo che aveva i capelli molto più lunghi, che le cadevano sulle spalle e quasi nascondevano il suo bellissimo corpo.

In questi dieci mesi è cambiata moltissimo, non solo fisicamente, ma anche caratterialmente. La prima volta che entrò in casa non mi guardò neanche, si tolse il giubino e iniziò a studiare l'appartamento.

Ogni volta che finivamo quello per cui era venuta, andava a sedersi sul davanzale della finestra del salone. Anche se faceva freddo, anche se pioveva o nevicava, lei era lì, su quel davanzale, con una tazza di caffè macchiato in mano, e guardava fuori.

Quando la guardavo pensavo che si vergognasse di me, e per questo mi stava sempre lontano.

Poi le chiesi di guardare un film insieme per vedere cosa avrebbe fatto, e lei si sedette vicino a me. Era stesa sulle mie gambe, mentre guardavamo l'ultimo de Il Signore degli anelli. Io le toccavo i capelli, e lei giocava con le sue mani mentre osservava attenta lo schermo della televisione. In quel momento capii che non aveva vergogna di me, ma di quello che facevamo.

Avevo pensato che forse essendo più amichevole avrebbe smesso di essere così timida, invece l'ho solo confusa, quindi sono tornato ad essere il capo freddo e distaccato che ero prima.

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