Capitolo 17

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Camille'spov

Torniamo a tavola, sotto lo sguardo attento di Cam. È stato davvero imbarazzante che lei ci abbia visti uscire dal bagno dopo il nostro... Ehm, rapporto.

"Perché ci hai messo tanto?" chiede Mike, sforzandosi di trattenere un sorriso.

Ovviamente l'ha capito. Tutti l'hanno capito. Che pessima figura che sto facendo in questo momento. Calum sembra non importarsene affatto, e questo mi fa ancora più vergognare: per lui non c'è nessun problema, mentre io potrei finire nei guai con David se si venisse a sapere che ho fatto sesso con Calum in un luogo pubblico.

Io dovrei essere un segreto. Non dovrei trovarmi neanche qui, stasera.

Faccio una smorfia a Mike, ed evito di rispondere alla sua domanda. Prendo un sorso di acqua, e ascolto attentamente la conversazione che si sta svolgendo tra Luke e Calum.

Parlano di me, sicuramente, anche se non dicono il mio nome.

"Dovresti smetterla con questa cazzata. Si capisce che c'è altro sotto" dice Luke, e oltre a collegarlo alla nostra situazione, non saprei come decifrare questa conversazione. Tutto riporta a noi. A Calum e me, a me e Calum. Vorrei che gli altri la smettessero di pensare a noi, e si facessero un po' di affari propri.

Cam, che prima stava dall'altra parte del tavolo, scambia posto con Mike, e si siede vicino a me.

Mette il mento sulle mani unite, e i gomiti sul tavolo. Sorride fintamente, e mi guarda in modo strano.  Oh, no. Adesso arriva la sgridata.

"Vuoi parlarne?" Mi spiazza completamente con questa domanda.

Pensavo che avrebbe dato i numeri per la mia poca prudenza, e per la poca intelligente che ho avuto nel fare quello che ho fatto. Invece è abbastanza calma per essere Cam.

"No, sto bene così." Preferisco tenere per me i miei rapporti con Calum. Non sono il tipo che bacia lo dice.

"Pensavo aveste risolto il problema della groupie" virgoletta le ultime parole, e si sistema meglio sulla sedia.

Prendo un altro sorso d'acqua, perché tutta questa situazione mi sta facendo seccare la gola. Non sopporto il suo sguardo accusatorio e, anche se lo fa a fin di bene, odio quando cerca di dirmi come lavorare.

"Non c'è nessun problema. Tra noi va alla grande." Sposto lo sguardo verso Luke e Calum, che stanno ancora parlando di quello, mentre Ashton e Michael intrattengono Ed con qualche storia divertente, come le sanno raccontare solo loro.

"Quindi tu non sei più solo una groupie?" mi chiede.

Non so come rispondere a questa domanda, perché ormai non so più cosa sono per Calum.

Prima è gentile e amichevole. Facciamo l'amore, ma dice che le cose non cambieranno tra di noi, poi mi tratta in modo indifferente, e adesso dice che può amarmi come merito. Non capisco cosa vuole, e se vuole qualcosa oltre al causarmi un forte mal di testa.

"Non so cosa sono, ok? So solo che volevo licenziarmi, ma David non me l'ha permesso." Avevo iniziato questa conversazione convinta che non avrei parlato, e adesso le dico anche delle mie cose personali.

"Nessuno si licenzia da qui. Prendi me per esempio: continuo ad essere pagata per stare con Ashton, quando poi noi siano veramente fidanzati" sbuffa una risata, e la seguo.

In fondo, ha ragione. Lei viene pagata per amare il suo ragazzo, e la cosa migliore e che tra di loro va tutto alla grande. La cosa peggiore è che se un giorno litigassero, dovrebbero continuare a stare insieme, perché la Modest è come un contratto a vita.

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