capito 11 - influenza

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4 Maggio

Che palle, ho l'influenza, non ci voleva proprio a meno di una settimana dalla partenza...

Sono a casa da due giorni con la febbre a 38 anche se oggi va leggermente meglio per fortuna, spero mi passi prima di partire.
Non fraintendetemi, partirei lo stesso se fosse per me, ma non so se i miei mi lascerebbero andare da Giada.

Ho pensato molto in questi giorni di dirgli la verità e penso che lo farò appena mio padre torna a casa, nel frattempo spendo la mia giornata tra pisolini e serie tv, mi sono presa in fissa con lucifer ultimamente ed è la seconda volta che la riguardo in tre giorni.

Ah si ogni tanto passa Lele o qualcuno del gruppo a fare un saluto se è di passaggio ma nessuno di è mai fermato più di 5 minuti, e li capisco, nemmeno io vorrei attaccargli l'influenza, specialmente a Lele.

Mi alzo per farmi un panino e andando in cucina passo davanti ad uno specchio... minchia quanto sono antisesso, capelli raccolti in una pseudo-coda, pigiama zebrato e calzini con gli ananas, meno male che nessuno mi deve vedere.

Faccio partire la musica sul cellulare e inizio a prepararmi il panino.

Parte la mia canzone preferita e, malata o meno, non riesco a non baciarla, così parto, ballo fino a dimenticarmi di essere malata e in cucina, finché la musica si interrompe e inizia il suono di una chiamata.

Chiunque sia le prende.

Prendo il cellulare e rispondo senza nemmeno guardare chi è.

"Wow ad avercele io tutte quelle forze quando sono malato" riconosco la voce di Lele.

"E come fai a saperlo?" chiedo iniziando a diventare rossa.

"Girati" faccio come dice e me lo trovo davanti affiancato da un suo compagno di classe mentre se la ridono.

Sbianco ma poco dopo la vergogna sparisce e inizio ad incazzarmi, un tipo a caso mi ha visto fare una figuraccia e Lele non fa nulla per evitare che si prenda gioco di me, anzi.

Chiudo la telefonata, prendo il mio panino e torno in sala.

Sono incazzata nera e anche un po' triste se devo essere sincera, speravo che qualcosa gli dicesse invece di stare lì a ridersela pure lui.

Mi arriva un messaggio dallo stronzetto "non te la sarai mica presa?"

Leggo e non rispondo.

"Due minuti e sono li che mi faccio perdonare" decido di non rispondere, tanto lo farà comunque, ogni cosa che io gli possa dire.

Due minuti dopo precisi mi trovo Lele davanti a casa con un sacchetto da cui strabordano alcuni sacchetti che però non riconosco.

Gli apro ed entra salutandomi con un bacio in pronte e appoggia il sacchetto sul tavolo.

"Cos'è?" chiedo curiosa.

"Ho letto da qualche parte che coccolare una persona malata la fa guarire più in fretta, quindi ho portato biscotti con gocce si cioccolata e schifezze varie, ci mettiamo sul divano e ci guardiamo un film"

Ok forse non è così stronzetto. FORSE.

Ci sediamo sul divano e scegliamo il film, warm bodies, uno dei miei film preferiti.

Mi metto a mangiare i cookies e dopo 5 minuti sono già finiti. Ma com'è possibile? Non posso aver mangiato così tanto, fino a questo mezzogiorno non mangiavo nemmeno una foglia di insalata. È proprio vero che essere coccolati fa stare meglio.

Mi giro verso di Lele "grazie" gli dico sorridendo.

"Figurati, l'ho fatto con piacere, se no chi viene con me a Milano?"

"Oh quindi è solo per avere chi ti copre eh" lo guardo storto.

"Forse" risponde ridendo.

Passano neanche 10 minuti che mi ritrovo distesa sulle gambe di Lele mezza addormentata.
Rettifico mi sono appena addormentata.

~~~

Mi sveglio che sono le 19.15, cavolo a momenti arriverà mio padre.

Mi giro e non trovo Lele ma sento la sua voce poco fuori dalla porta e mi avvicino per sentire che dice.

"Si so che devo dirglielo"
"Lo farò durante il viaggio"
"Si lo so ma non ho ancora avuto l'occasione di dirglielo"

Qualcosa mi dice che sta parlando di me ma faccio spallucce e torno sul divano finché non rientra il biondo.

"Hei ben svegliata" dice vedendomi seduta a controllare il cellulare.

"Hei, con chi parlavi prima?" chiedo riferendomi alla chiamata.

"Ah i ragazzi" annuisco.
"Comunque mi tocca andare che devo preparare la cena"

"Va bene, grazie mille per oggi" sorrido abbracciandolo.

Esce dalla porta concludendo con un "ci vediamo domani" che mi fa sorridere ancora di più se possibile.

~~~

Sono a tavola con mia sorella e mio padre e decido che devo metterlo al corrente del mio viaggio.

"Papi, riguardo a questo weekend volevo chiederti..." non faccio in tempo a parlare che lui mi interrompe.

"Lo so, Lele mi ha chiamato per dirmelo"
Ma come fa ad avere il numero di mio padre senza essersi neanche mai visti? Vabbeh
"Per me va bene, mi sta simpatico quel ragazzo ma fai comunque attenzione mi raccomando. Non dirò nulla a Nella ma in cambio mi racconterai ogni dettaglio, ok?"

Mi sembra uno scambio equo.

"Ok, grazie mille" detto questo gli stampo un bacio sulla guancia.

Sono circondata da persone stupende.

dietro le quinte|| lele giaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora