capitolo 4- serata film

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È arrivato sabato sera e sono davanti all'armadio a scegliere cosa mettere sta sera, non che mi interessi a vestirmi particolarmente bene considerando le condizioni pietose in cui mi ha vista ma non posso fare la figura di una che non si cura.
Opto per un vestitino pantalone e degli anfibi, un classico.

Una volta vestita scendo a mettermi un filo di trucco ed esco dirigendomi verso casa di Nella che quando mi vede sull'uscio mostra un sorriso da orecchio a orecchio che fa sorridere anche me.

"È in camera ma attenta oggi è di cattivo umore" mi avvisa.

La ringrazio e mi dirigo verso la camera del nervosetto.

Apro la porta e appena Lele mi vede rotea gli occhi esordendo con "non sono dell'umore ci vediamo domani" e si gira guardando fuori dalla finestra. Ci sono rimasta male lo ammetto ma anche io ho di questi momenti ogni tanto...

Mi avvicino piano verso di lui, estraggo i kinder Bueno che avevo precedentemente messo nella bursa, gli circondo la vita con le braccia mostrandoglieli.

È ancora di spalle e non posso sapere che espressione abbia ma sento solo i Kinder Bueno che vengono tolti dalle mie mani.

Pochi secondi dopo si gira con un leggero sorriso "come faccio a dirti di no, dai siediti"

Iniziamo a parlare del più e del meno finché non riesco più a mordermi la lingua e gli chiedo "ti manca tanto Milano?"

Vedendo la sua espressione mi pento subito della domanda "scusa fa come n...", "si molto, ma meno di quanto non credessi" mi interrompe continuando a guardare un punto fisso.

"Immagino... deve essere dura abbandonare tutto e venire a vivere qui"

"È vero, ma se non fossi qui non avrei conosciuto te" dice sorridendo.

Sorrido a mia volta.

"Domani vado al cinema con alcuni amici, vieni? Vogliono un sacco conoscerti" gli propongo, e dopo un attimo di esitazione accetta.

~~~

È 10 minuti che discutiamo su che film guardare quando gli strappo il computer dalle mani e cliccando qualche tasto faccio partire un film.

"Guardiamo un weekend da bamboccioni e non si discute" impongo mettendo il computer in mezzo a noi, mi piace troppo quel film e scoppio a ridere ogni due per tre.

~~~

Il film finisce piuttosto in fretta e dato che sono solo le 10 Lele ne sceglie un altro, "una notte al museo", meno male che abbiamo gli stessi gusti più o meno, anche se ho dovuto insistere per evitare gli horror e starwars (dato che lo so ormai a memoria).

Il film è iniziato da circa mezz'ora e sento i miei occhi chiudersi e poi nulla, buio totale.

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Mi alzo dal posto dove ho dormito e appena realizzo sento un senso di vergogna che mi pervade. Ho dormito sulle gambe di Lele mentre lui è ancora seduto con la schiena contro il letto e il computer accanto.

Mi sento troppo in colpa per averlo fatto dormire per terra ed estremamente in imbarazzo perché chissà cosa avrà pensato Nella, al solo pensiero arrossisco.

Apro la porta e mi dirigo verso la cucina dove trovo Nella, la saluto impacciatamente e mi siedo.

"Allora... com'è andata la notte?" Chiede in modo malizioso.

Arrossisco ancora di più se è possibile e mi affretto a dire "no non è come credi, mi sono solo addormentata mentre guardavamo il film e probabilmente Lele non ha voluto svegliarmi"

Annuisce con lo stesso ghigno malizioso di prima ma prima che possa aggiungere altro chiedo se mi posso fare un caffè e lei acconsente indicandomi il necessario.

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Finisco di bere il mio caffè e decido di svegliare Lele dato che sono già le 10.30.

Mi inginocchio vicino a lui e lo scuoto leggermente, apre gli occhi a fatica e appena mi vede sorride.

Si alza indolenzito e io mi sento ancora più in colpa.

"Scusami se ti ho fatto dormire così scomodo"

"Tranquilla dormo sempre seduto per terra" sdrammatizza vedendo la mia espressione mortificata.

"Comunque ti ho lasciato la colazione pronta in cucina, spero ci piacciano le crêpes, io devo proprio andare ma ci vediamo alle 4 da me che ci passa a prendere una mia amica per andare al cinema, ok?" Detto questo lo saluto ed esco salutando anche Nella.

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Rientro a casa che per fortuna è vuota da ieri sera dato che i miei sono divorziati, mia sorella era da mia madre e mio padre era dalla sua compagna.

Almeno mi sono evitata una figuraccia.

dietro le quinte|| lele giaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora