capitolo 15 - un ritorno improvviso

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Sono passate due settimane e ormai mi sono rassegnata al fatto che Lele non tornerà più, poco male, sarà piu facile andare avanti.

Eppure, nonostante tutto il male che mi ha provocato, che intendiamoci non è poco, non riesco ad odiarlo.

Le mie sere sono passate ad auto convincermi che lui non ne vale la pena, che ha una vista bellissima a Milano, una specie di fidanzata che sembra una bambola, e che tutta la nostra storia, per lui sia stata solo una stupida parentesi.

Forse sono io che mi faccio troppi film mentali, dopotutto è durata solo un mese, e sono io che ci ho dato più peso del dovuto.
Ma cavolo... lui mi sembrava davvero diverso.

Ma non ha fatto altro che mentirmi dall'inizio e per quanto questo breve capitolo sia stato bellissimo, è solo un breve capitolo, in un insignificante libro, in una biblioteca in cui non va più nessuno se non qualche malinconico solitario.

Riguardo al mio incidente le cose vanno meglio, le botte sono praticamente sparite, ho tolto il collare e mio padre non deve più aiutarmi nella situazioni... delicate.

Certo le ossa ci metteranno ancora un po' a guarire del tutto ma oggi andrò almeno a togliere i gessi e da domani inizierò fisioterapia e potrò camminare con le stampelle.

Oggi mi accompagneranno mia madre e Giada a togliere i gessi alla gamba e al braccio. Sinceramente non so come farò ad usare le stampelle se avevo un braccio rotto ma il dottore ha detto che non dovrebbero esserci problemi.
Se lo dice l'esperto...

Salgo in macchina con l'aiuto di mia madre e prima di andare in ospedale passiamo a prendere Giada a casa sua.

Dopo neanche 5 minuti ci troviamo ad aspettarla davanti alla sua villetta, lei in ritardo come sempre esce sorridente e solare, entra in macchina e ci saluta.

"Monica tu mi spieghi come fai a vivere con lei?" chiede a mia madre dopo l'ennesima discussione sul se è meglio il te al limone o alla pesca.

"Mi tocca" si limita a rispondere.

Grazie eh.

In dieci minuti siamo in ospedale dove mi tolgono rapidamente i gessi e mi fanno alcuni controlli per vedere se dovevo rimetterli ma fortunatamente con un po' di fisioterapia dovrebbe essere risolto tutto.

Risaliamo in macchina e mi viene voglia di gelato così mia madre si ferma nella gelateria vicino a casa nostra e mi accontenta, ho optato per un cono alla nocciola, molto classico lo so ma oggi ne avevo un sacco voglia.

Riportiamo a casa Giada e mia madre si dirige verso casa di mio padre visto che lei dovrà andare via per qualche ora.

Mi aiuta a scendere dalla macchina e prendere le stampelle che uso ancora un po' impacciata. Purtroppo dato il braccio rotto mi tocca usare quelle ascellari che sono SCOMODISSIME e pesantissime.

Ma in qualche modo riesco ad aprire il cancelletto e dopo di che mia madre mi saluta, ha uno sguardo strano... vabbeh sarà solo la mia immaginazione.

Apro la porta di casa e per poco non svengo quando davanti a me noto Lele, non ci credo, non può veramente essere qui, proprio ora che andava meglio.

Che poi perché è qui? Che ci fa a casa mia? Cosa vuole da me?
Vorrei porgli tutte queste domande invece riesco solo a stare in piedi vicino alla porta, impalata come solo una statua sa fare.

Quasi non sento la gamba sinistra che sta per cedere e quando lo fa Lele si avvicina per aiutarmi ma io lo fulmino con lo sguardo e mi arrangio ad arrivare al divano.

"Che ci fai qui?" lo guardo con più disprezzo di quanto credevo di avere in corpo.

"Mi ha fatto entrare tua madre" ah grazie mamma.

"Dove sei stato tutto questo tempo?" dopotutto mi deve diverse spiegazioni.

"Sono andato da mia nipote, avevo bisogno di vederla e stare con lei, mi aiuta a schiarirmi le idee"

Mi limito ad annuire, dai almeno non è stato dalla Barbie stronza, spero.

"Che ci fai qui?"

"Voglio spiegarti" sto per rifiutare ma mi blocca "non puoi dire di no, quindi mettiti comoda che ti spiego"

Non ne ho voglia ma mi metto comoda e lo faccio parlare.

"Primo. La bionda non è la mia ragazza" wow molto schietto "si chiama Natasha ed è la mia ex ma non le è mai entrato in testa che tra noi è finita e allontana ogni ragazza da me, anche le mie amiche" alzo un sopracciglio.

"Sai che non mi riferisco a te dicendo amiche" precisa "comunque le ho spiegato che tra noi non potrà mai esserci nulla e che mi piace già un'altra ragazza"

Cosa crede? Che dicendo così io adesso mi scioglierò ai suoi piedi? Beh si, ma non glielo darò a vedere.

Bei principi Alessia, dopo quanto sei stata male bastano due parole per scioglierti come del burro al sole.
Stupida sei e stupida resti eh.

"Riguardo ai campagnoli ho sbagliato, ma vuoi biasimarmi? Ho vissuto tutta la vita a Milano in mezzo a negozi di lusso e palazzi, non in mezzo a campi e villette"

"Ti ho accolto, ho provato a farti pesare il meno possibile la tua permanenza qui, ti ho presentato al gruppo e ti abbiamo subito trattato come uno di noi e tutto quello che sai dire è "ho sbagliato ma"!?" sbotto infuriata.

"Hai ragione, non ci sono scuse, sono un idiota" abbassa lo sguardo.

"Si lo sei"

"Ma quella sera ero sincero, sei la cosa più bella che mi sia capitata da tantissimo tempo e non voglio perderti, scusa se in questo periodo non mi sono fatto vivo ma tu avevi bisogno di tempo e ne avevo pure io" prende fiato "so che ciò che ho fatto è orribile ma voglio chiederti una seconda possibilità"

"Terza" lo correggo riferendomi alla storia della star di tik tok.

"Terza volta" si corregge.

Ci penso un attimo "si ma a piccoli passi"

Wow sono brava a dire cazzate. Ma chi vuole fare a piccoli passi? Potessi gli salterei addosso adesso ma è necessario aspettare, e soprattutto voglio vedere se lui è disposto ad andare con i miei ritmi.

"Tutto per te"
Schifosamente sdolcinato, MA CAVOLO CHE AMORE.

Gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia. Sono felice che sia tornato ma ho ancora paura a fidarmi.

Vabbeh l'importante è che sia qui, il resto si vedrà.

dietro le quinte|| lele giaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora