capitolo 25 - weekend al lago (ultima parte)

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Il massaggio che Lele mi aveva proposto era, come volevasi dimostrare, una scusa per fare sesso... temo di essermi messa con un ninfomane a questo punto.

Ora siamo in sauna a rilassarci un po' prima di fare le valigie visto che domani ci facciamo l'ultimo bagno al lago e poi partiamo subito per andare al parco dove faremo arrampicata.

"Cosa prepariamo per cena?" Chiedo ancora con gli occhi chiusi.

"Ci prendiamo la pizza?" Propone il biondo il risposta.

In effetti ho proprio voglia di pizza anche se è un peccato non usare una cucina così bella.

"Se vuoi prendo l'impasto pronto al supermercato qui vicino e la prepariamo noi" aggiunge.

La cosa che mi piace di questo ragazzo è la sua capacità di capire se ho qualcosa che non va solo guardandomi.

Annuisco in risposta e aggiungendo un grandissimo sorriso.

"La facciamo würstel e patatine la pizza?"

"Non mi va, facciamo Philadelphia e salsiccia?" Rispondo.

"Solo se ci mettiamo anche le patate"

In sintesi abbiamo avviato una trattativa per la pizza, ma ci può stare.

"Okok ciccione" acconsento prendendolo in giro.

~~~

Stiamo stendendo la pizza sulla teglia e a Lele è venuta la geniale idea di fare come nei film romantici dove il ragazzo è dietro alla ragazza e impastano insieme l'impasto, pessimo errore.
Sono 5 minuti che sto cercando di togliere l'impasto dal bancone.

Lele sta spalmando col cucchiaio il pomodoro sull'impasto residuo e inforna per farla cuocere per qualche minuto prima di metterci il resto degli ingredienti.

Mi fermo a guardarlo, è troppo buffo, cosparso di farina e pomodoro, mi sembra l'uomo focaccina.

Quando l'impasto è sufficientemente cotto togliamo la teglia dal forno e aggiungiamo i condimenti, e per andare sul sicuro mettiamo più condimenti di quanto sia l'impasto.

Suona il timer che indica che la pizza è definitivamente pronta e la sforniamo, per poi tagliarla e metterla sui piatti.

Ne abbiamo fatta di più così domani ce la portiamo dietro al parco.

Non è niente male, ci devo fare i complimenti; non si sa come ne perché ma la pizza è ottima.

Restiamo a mangiarla con calma mentre dalla finestrona si intravede il tramonto dietro alle montagne, che colora il lago si giallo, rosso e viola.

È una bellissima serata e propongo a Lele di farci una passeggiata dopo cena, e lui acconsente.

Penso che con il mio ex non avrei mai potuto fare una cosa del genere, e penso anche a quanto Lele sia mille volte meglio di ogni ragazzo che io abbia mai avuto intorno.
Mi piace davvero un sacco.

***

Siamo arrivati al parco di arrampicata, è immerso in un bellissimo bosco e per arrivarci c'è un bellissimo sentiero che passa vicino al torrente che sfocia nel lago vicino alla baita.

Ci si mettono circa 10 minuti dal parcheggio al parco, e sono 10 minuti in cui si è totalmente immersi nei suoni e nei profumi della natura.

Ci forniscono il caschetto e l'imbracatura e ci spiegano come funziona l'attrezzatura e il regolamento.

Iniziamo dal percorso di prova per capire come funziona l'attrezzatura e non abbiamo problemi per fortuna, ad eccezione di Lele che non riesce ancora a distinguere i due moschettoni.

Passiamo ai percorsi leggermente più difficili, e ovviamente man mano l'altezza dei percorsi si alza, e io, genio che soffro di vertigini, ovviamente decido di salire anche per prima

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Passiamo ai percorsi leggermente più difficili, e ovviamente man mano l'altezza dei percorsi si alza, e io, genio che soffro di vertigini, ovviamente decido di salire anche per prima.

Il percorso inizia tranquillamente con passaggi non troppo spaventosi, ma le cose si complicano quando mi trovo a dovermi dare spazio in mezzo a dei fili con il solo supporto di due fili d'acciaio.

Mi giro verso Lele e strabuzzo gli occhi e lui scoppia a ridere.

"Muovi il culo casotto, la prossima volta inizio io"

Lo guardo storto e parto, lentamente e con il cuore in gola.

Ma perché mi vengono queste idee?

***
Sto caricando le ultime cose in macchina mentre Lele restituisce la sua attrezzatura. Si era fermato a fare un paio di percorsi decisamente troppo alti dal suolo per me.

Mi siedo sul bagagliaio aperto aspettando che arrivi Lele guardandomi intorno e pensando che si è appena concluso il weekend più bello della mia vita.

Vedo Lele risalire il sentiero con un sorriso stupendo e una mano dietro la schiena.

"Che hai lì dietro?" Chiedo facendo cenno alla mano.

"Niente di che, solo questo" esclama tirando fuori da dietro la schiena un mazzetto di fiori bellissimi.

Lo abbraccio e gli lascio un bacio sulla guancia "sono stupendi"

"Quasi quanto te" risponde dandomi un bacio a stampo.
"Ora andiamo, mia nonna ci aspetta per cena"

Annuisco salendo in macchina e allacciandomi la cintura.

Partiamo e decido di controllare i messaggi che mi sono arrivati in queste ore, e uno attira subito la mia attenzione.

"Devi venire da me, è importante, sai perché" da: Riccardo.

Merda.

Riccardo.

Il mio ex.

***
Sono ufficialmente tornata con un nuovo capitolo, spero vi piaccia.😘😘

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