La principessa e la guerriera

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7. LA PRINCIPESSA E LA GUERRIERA

# Ivar faceva del suo meglio per non lanciare l'ascia contro uno dei suoi fratelli. Era una sera come le altre, si trovava a cena con la madre e i tre fratelli. Aveva invitato anche Hildr per avere un supporto morale, ma l'amica aveva promesso a Floki di aiutarlo con la costruzione di una barca e poi doveva aiutare Helga con i preparativi del viaggio. Difatti, l'indomani sarebbero partiti tutti insieme per uccidere re Aelle e re Ecbert e vendicare così la morte di Ragnar. Hildr, però, non sarebbe andata con loro perché Bjorn le aveva ordinato di restare a Kattegat e proteggere Aslaug. La ragazza aveva accettato l'incarico volentieri, difendere la regina e la casa reale era un traguardo di spicco per una shieldmaiden alle prime armi.
"Ivar, hai sentito cosa ha detto nostra madre?" chiese Hvitserk.
Ivar scrollò la testa per liberare la mente dal volto di Hildr e tornò al presente, i fratelli e la madre lo guardavano.
"No. Cosa hai detto, madre?"
"Ho detto che avete l'età giusta per sposarvi. Nessuno di voi è innamorato?"
"Io ho messo gli occhi su una ragazza." ammise Sigurd con un sorriso beffardo.
Hvitserk aggrottò le sopracciglia e diede una gomitata nelle costole al fratello.
"E chi sarebbe la sfortunata?"
"E' Hildr."
Ivar smise di mangiare, il cibo era appena diventato veleno. Fissò lo sguardo cieco di rabbia su Sigurd.
"Hildr non è disponibile."
"Perché? Vuoi sposarla tu? Nessuna donna potrà mai amare uno storpio come te. Hildr è tua amica solo perché prova pietà per te."
Aslaug abbassò il mento per non vedere la tristezza che si abbatteva su Ivar. Sapeva che suo figlio era innamorato di Hildr e che temeva di esternarle i propri sentimenti, quindi le parole di Sigurd per lui dovevano sembrare coltellate nella carne viva.
"Hildr non sarà mai tua. Non sarà di Hvitserk, né di Ubbe, né di qualsiasi altro uomo!" tuonò Ivar.
La risata di Sigurd fu come sale su una ferita aperta, bruciava e corrodeva Ivar dall'interno.
"Non mi importa della tua cotta. Hildr diventerà mia moglie quando torneremo."
"Ti sei appena scavato la fossa da solo, Sigurd."
Ivar fece un sorriso perfido, intriso di cattiveria pura, perché il fratello aveva appena segnato la propria condanna a morte. #

Una settimana dopo
Ivar distese il braccio per toccare Hildr, ma la sua mano incontrò solo le lenzuola fredde. Si passò le mani fra i capelli ed emise un sospiro grave. Da una settimana Hildr aveva preso le distanze da lui, non gli rivolgeva lo sguardo, non gli parlava, cambiava strada quando lo incrociava, e si era allontanata anche da Igor. Ivar era conscio che quella separazione fosse colpa sua e del suo segreto riguardo alla morte di Freydis, ma in tutto ciò riusciva solo a pensare che Hildr gli mancava terribilmente. La ragazza aveva trovato un'altra sistemazione da qualche parte nel palazzo, mangiava da sola e passava il tempo con Johannes e con Kyra.
"Disturbo?"
La testa di Katya fece capolino dalla porta e Ivar d'istinto si coprì, benché rimanesse a petto nudo.
"Principessa, non dovresti essere qui."
La ragazza ridacchiò e liquidò la faccenda con un gesto della mano, poco le importava di ciò che doveva o non doveva fare. Più lui cercava di stare lontano da Katya, più lei si avvicinava. Per qualche assurda ragione Ivar in parte era felice di quella vicinanza, era come riavere Freydis con sé.
"A volte mi guardi come se mi conoscessi da una vita." Disse lei.
"E' così. - confermò Ivar - Mi ricordi mia moglie Freydis. Quando ti guardo è come rivedere lei. Fa uno strano effetto."
"Strano in positivo o in negativo?"
"Positivo."
I due si scambiarono un sorriso imbarazzato. Ivar si ricordò che Hildr non c'era e di colpo si accigliò. Ricordare Freydis, chiacchierare con Katya, erano cose che lui non avrebbe mai dovuto fare poiché la sua attuale - quasi - moglie si aggirava in quello stesso palazzo.
"Oggi pomeriggio Oleg ha organizzato un torneo. Ti va di accompagnarmi?"
"Non penso sia consono. Deve essere tuo marito ad accompagnarti."
Katya si sdraiò sul letto a pancia in giù, occupando il posto di Hildr, e si mise a giocare con la pelliccia della coperta.
"Oleg sarà impegnato fuori città per affari commerciali. Ha lasciato il governo nelle mani di Vadim, che presenzierà al torneo. Io sono senza accompagnatore."
Ivar si morse le labbra nel tentativo di frenare le parole, però non ebbe un esito favorevole.
"Allora sarà per me un onore essere il tuo accompagnatore."
"Non vedo l'ora di rivederti."
Katya si allungò a baciargli la guancia, dopodiché sgattaiolò via dalla stanza con un risolino.

La Valchiria del Re (2) || Ivar The Boneless Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora