Sabato 28 marzo 2020, ore 21:55
Oggi è stata una giornata molto produttiva. Prima di tutto mi sono svegliato alle nove meno un quarto, ed è veramente strano, perché sono una persona mattiniera. Difatti, dopo aver visto l'orario, sono rimasto perplesso. Svegliandomi presto per andare a scuola, la mattina, mi sono trascinato quest'abitudine, ormai da anni, anche nel weekend, al contrario di tutti i miei compagni di classe, credo. A parte ciò, ho fatto colazione, mi sono vestito, perché restare con il pigiama tutto il giorno non mi sembra il caso; sto seguendo il consiglio di psicologi e specialisti vari che vengono intervistati nei talk-show pomeridiani e che vedo sui social networks: dobbiamo reagire a questa situazione e cercare di condurre una vita il più regolare possibile.
Dopodiché, ho liberato la scrivania da qualsiasi quaderno, portapenne, pacchetto di fazzoletti fosse presente e l'ho spolverata e, successivamente, disinfettata. Ho ripetuto lo stesso lavoro anche per la libreria: gli scaffali che utilizzo per riporre libri scolastici e quaderni erano veramente disordinati. Così, ho deciso di sistemare tutto e, cogliendo l'occasione, levare tutta la polvere accumulatasi in questo periodo. In seguito, ho passato l'aspirapolvere e poi ho lavato per terra. Ho finito per l'ora di pranzo e con un lancinante mal di testa, però è stato soddisfacente, devo ammetterlo. Il pomeriggio ho fatto un po' di compiti e ora sto scrivendo.
Mi piacerebbe poter dire di essermi goduto la giornata senza pensare al virus, ma ovunque ci si possa girare, non devo specificare che lo spazio consentito è quello limitato dalle mura di casa, si sente parlare esclusivamente del Corona Virus. È stressante e sconfortante.
I contagi, rispetto a ieri, sono aumentati estendendosi a circa 3600 persone; i deceduti, fortunatamente, rispetto a ieri sono diminuiti, ma sono sempre tanti; i guariti, infine, sono la nota positiva: 1434. Tento sempre di far caso solo a quest'ultimo dato, perché la luce in fondo al tunnel c'è, e presto o tardi ci arriveremo.
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Tornare alla normalità
General FictionTutto è cominciato come un compito da consegnare alla professoressa di Italiano. "Scrivete un diario di quarantena in cui raccontate le vostre sensazioni". Col tempo è diventato molto di più di un semplice "compito scolastico". In "Tornare alla nor...