Capitolo 3

1.6K 87 136
                                    

La porta della stanza di Midori si spalancò.

-Riukyu guarda che per sbaglio ho preso il tuo libro- annunciò Koichi con il libro in mano.

Midori si girò verso di lui con una faccia terrorizzata.

Solo in quel momento il ragazzo si rese conto che Riukyu era in reggiseno con un maglione largo, che stava per essere indossato, infilato solo sulle bracca.

La ragazza arrossì di botto e si mise velocemente il maglione.

Koichi fece un ghigno avvicinandosi a lei mentre la ragazza iniziò ad indietreggiare finché non picchiò la schiena contro al muro.

Midori era spaventatissima, aveva paura di quello che stava per succedere.

Koichi si tolse il maglione della divisa, ma al posto di avvicinarsi a lei si avvicinò al suo letto.

La quattrocchi si coprì gli occhi con le mani mentre lui le lanciò uno sguardo confuso per poi scoppiare a ridere sonoramente.

Con un po' di esitazione la ragazza aprì gli occhi, vedendolo seduto sul suo letto che continuava a ridere.

Guardò prima la sua faccia dai lineamenti quasi delicati per poi posare lo sguardo sul suo corpo, aspettandosi di vedere chissà cosa, solo per accorgersi che l'unica cosa che si era sfilato era il maglione.

-Aiuto, Riukyu cosa credevi?- continuò a ridere -Penavi ti stessi per molestare?-.

-Senti, non si sa mai- lo fulminò con lo sguardo imbarazzata, per poi sedersi sul suo letto accanto a lui.

-Perdonami, volevo solo chiederti se puoi raccontarmi perché sei qui- le spiegò Koichi con un sorriso -sai, non credo capiti tutti i giorni una cosa del genere-.

-Il mio vero nome é Midori Serizawa- iniziò a raccontare -mi trovo qui semplicemente perché questa scuola é vicina a dove abito io e perché ci lavora mio padre, diciamo che era una questione di comodità- sospirò -il preside e gli altri professori mi hanno accettato a patto che mi vestissi da ragazzo per evitare certi problemi-.

Il riccio la osservò con un sorriso, intuendo che non era così facile per lei stare in quella scuola.

-Anche io ho un segreto- tentò di rassicurarla.

-Sono scappato di casa. Vivevo con mio padre e la sua fidanzata e, quando mio padre é morto lei si è data all'alcool per dimenticare. Sono scappato da queste parti dove abitano i miei zii che ora mi hanno preso in custodia e mi hanno iscritto a questo liceo- spiegò, sospirando al ricordo di tutto quello che gli era capitato.

-Beh è bello liberarsi di questo peso almeno un po', almeno posso essere aiutata da qualcuno- commentò la ragazza.

-Dobbiamo solo capire come non subirci l'orgia alla fine del mese- ragionò Koichi
-chiaramente nessuno può sapere del fatto che sei una ragazza e nessuno verrà a saperlo, mentre invece io non voglio essere sverginato da uno studente a caso che nemmeno conosco...-.

-Potresti chiedere a uno dei senpai, almeno per te- gli suggerì Midori.

-Si, penso che sia la soluzione più giusta, almeno per ora-.

La mattina dopo i due ragazzi si prepararono e si incontrarono prima del solito per per poter discutere e trovare una soluzione al loro problema.

Girando per i corridoi della scuola intravidero una chioma bionda spuntare da dietro un angolo.

-Hey voi due, ciao! Riukyu stavo cercando proprio te, devo parlarti un secondo in privato- disse il Senpai Akemi con un sorriso afferrando il polso del diretto interessato trascinandolo con sé in un aula vuota.

Koichi si guardò attorno cercando una panchina sulla quale sedersi, ma la prima cosa che catturò la sua attenzione furono i capelli viola di Shikatani passare per un corridoio lì accanto.

-Senpai Shikatani, ho bisogno un attimo di parlarti- lo richiamò.

-Che c'è Koichi? Vuoi per caso chiedermi di scopare con te? Beh in tal caso, se non lo avessi capito, io odio la sporcizia e sono esclusivamente passivo- spiegò Shikatani aggiustandosi gli occhiali sul naso.

-In verità non era di questo che volevo parlarti- lo interruppe il castano.

Nel frattempo, nell'aula vuota, Akemi si era seduto sopra un banco appoggiando il mento sulle mani intrecciate.

-Sai non sei proprio bravo a mentire...- sputò lì il biondo.

-Eh? D-di cosa stai parlando?- chiese a sua volta la quattr'occhi allarmata.

-Intendo dire che ieri ho visto quanto eri imbarazzato a vedere tutti quei sex toys, oppure quando abbiamo parlato dello scopo del nostro club...Oh e per non parlare degli atteggiamenti a dir poco femminili che hai quando ti muovi Riukyu...O dovrei usare un nome da ragazza?- continuò il capo dello Yaribu con un ghigno.

Midori dovette rivalutare la sua ipotesi sul biondino: era innocente all'apparenza ma astuto e diabolico all'interno.

-Non so di cosa tu stia parlando- mentì di nuovo la ragazza.

-Dai, ormai so il tuo segreto, non lo dirò a nessuno- propose lui raggiante.

-Quindi...Qual è il tuo vero nome?- domandò con ancora più insistenza.

La mora prese un respiro profondo e, con un po' di riluttanza, glielo disse.

-Beh in realtà devi sapere che odio le ragazze ma viste le circostanze potrei fare un eccezione e dati anche i tuoi lineamenti ambigui potrei anche considerarti simpatica. Comunque non sono quel tipo di persona che giudica dall'apparenza- concluse Akemi con un enorme sorriso mentre Midori rimase un attimo sconcertata dalle parole del suo Senpai.

I due uscirono dalla stanza, il biondino andò a cercare l'amante e l'altra a ritrovare l'amico.

Lo notò parlare con Shikatani e decise di aspettare che avessero finito.

-Senpai, come potrei fare se volessi evitare l'orgia allo Yari Club?- gli domandò schiettamente.

-Devi scopare, stupido- il senpai lo guardò un po' confuso.

-Ma se io non volessi scopare con nessuno?- gli fece gli occhi dolci -lo chiedo a te perché tra tutti mi sembri quello più affidabile...- tentò di convincerlo Koichi facendo un po' il lecca culo.

Il viola lo scrutò per qualche secondo dall'alto in basso, valutando le opzioni e i pro e i contro che ci sarebbero stati aiutandolo.

-Mi puoi aiutare a trovare una soluzione?- lo pregò di nuovo Koichi.

-Mh solo se in cambio mi compri dei nuovi intimi- Shikatani fece un sorrisino.

Lover || Yarichin Bitch ClubDove le storie prendono vita. Scoprilo ora