capitolo 16-lettera 3

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Cara Lucy,
Stamattina è arrivata mia sorella. Quanto è bella? Aveva una tutina beige e degli anfibi. Niente di troppo elaborato, non era cambiata per niente. Mamma e papà non c'erano quindi trascorriamo la mattina in giardino a chiacchierare e giocare a calcetto.
-Allora Marie come sono stati questi 2 giorni con mamma e papà?
-Bhe, niente male. Alla fine siamo stati a casa a parlare del più e del meno. Mi hanno costretta a stare con le gatte morte però.-alzo gli occhi al cielo
-E chi sarebbero queste gatte morte?
-Secondo te? Quelle che pensavo fossero mie amiche. Illusa ero un'illusa. Nessuno tiene a me. Solo Lucy.
-Dai non dire così, io ti voglio bene e..
-Perchè non mi hai scritto quando ero in prigione?
-Io volevo farlo
-Sì tutti volevate farlo ma uno come uno che ha preso una penna e un pezzo di carta non c'è stato.
-Ti prego perdonami. Io non volevo ferirti ma pensavo fossi arrabbiata cioè sei andata in galera per colpa mia quindi pensavo che non volessi vedermi o sentirmi.-mi abbraccia forte
-Charlotte sei mia sorella. Qualsiasi cosa farai avrai il mio appoggio. Il tuo errore è stato quello di pensare che io non volessi stare con te.
-Ti voglio tanto tanto tanto bene
-Io di più.
Giochiamo a calcetto fino all'arrivo dei miei genitori. Quando mia madre arriva è strana come se da un lato fosse felice dell'arrivo di mia sorella, come se non aspettasse altro da tanto tempo, dall'altro lato invece è come se avesse paura di qualcosa, disturbata da qualcuno. Arrivò in casa silenziosamente e quando mia sorella si avvicinò a lei, ella non ne volle sapere e si fece abbracciare solo rientrata in casa. Non me la raccontava giusta, c'era qualcosa sotto.
-Charlotte ho preparato le lasagne. Ti piacciono ancora vero?
-Sì. Amo le lasagne
Mia madre fece un sorrisetto compiaciuto e diede ad ogni commensale un piatto.
-Tesoro questa volta ti sei superata: hai preparato un pranzo squisito.- afferma mio padre
-Grazie caro. E voi ragazze! Avete apprezzato?
-Sì le polpette erano ottime
-Per non parlare del tiramisù- aggiunge mia sorella.
Rimaniamo un po' in salone a parlare del più e del meno quando mia sorella ci propose di fare un giro per il centro commerciale.
-SIIII- dissi
Se io ero assolutamente convinta di passare del tempo con mia sorella, i miei genitori non ne erano così sicuri
-Perchè? -chiese mio padre- non vuoi passare del tempo solo con noi?- aggiunse dopo.
Ero contrariata, che voleva dire?
-Certo che voglio stare con voi, solo che mi chiedevo se potevamo fare una passeggiata insieme come una famiglia, come una volta-rispose Charlotte
-E daiii,mamma tu che dici? È domenica, ci sarà un sacco di gente. Non saremo i soli in giro.- tentai di convincerli.
Diventarono bianchi. Non osavano ribattere. Neanche una parola. Avevo capito:
-Ah ora ho capito. Pensavo avreste imparato a lasciare parlare la gente. Pensavo che finalmente la cosa più importante non è apparire agli occhi degli altri ma la famiglia. Tutti possiamo sbagliare e questo l'ho già detto ma perchè continuate a trattarci come se avessimo fatto qualcosa di orribile? Cos'è che vi turba? Il fatto che io sia andata in galera per salvare mia sorella?
-O il fatto che io faccia la spogliarellista per guadagnarmi da vivere e inseguire il mio sogno? Perchè quest'orgiglio? Voglio studiare e fare successo e sapete una cosa papà e mamma? Se siamo qui a parlare di questo è solo colpa vostra. Se papà fosse stato più previgente nel sperperare i risparmi e tu mamma avessi saputo consigliare ed impedire a papà di fare ciò che ha fatto non saremmo in questa merda!! Che c'è? Non vi conviene più il gioco delle colpe?- tuonò mia sorella.
-Sapete una cosa? Io mi rifiuto di stare qui con voi. Me ne vado.-dico sicura di me
-Andiamo-dice mia sorella
-No. Tu hai già tanto da fare non voglio essere d'intralcio.
-Ma tesoro tu non sei d'intralcio e non lo sarai mai. Puoi venire tranquilla.
-No. Dopo ti dirò dove sono così se un giorno avrai bisogno saprai dove trovarmi.
-Va bene ma stai attenta.
-Vieni in camera che ti spiego tutto.
I miei genitori erano allibiti. Nonostante ciò andiamo nella nostra ex camera da letto e le spiego:
-Allora, ho iniziato a cercare una casetta da quando ho convinto nostra madre a farti venire a pranzo. L'ho trovata. È bellissima:c'è un giardinetto, due balconcino, tre camerette, un bagno e una cucina. La condividerò con due ragazze. Non è molto ma si trova solo a 220 metri dalla scuola.
-Ah perfetto. Si trova lontano da qui?
-Em..a solo 3 ore..
-Ah vabbè
-Di volo
-COOSA!!
-Sì emm... si trova ad Hillingdon, un paese in provincia di Londra.
-E se io volessi venirti a trovare dovrei andare in Inghilterra?!?!
-PUÒ ESSERE?- faccio un un sorrisetto innocente, a modo mio,😬
-Ma come farai?! Cioè non stai andando a Fiumicino ma nel Regno Unito! Scusa se sono scettica ma tesoro come farai a comunicare? Non parlano italiano e puoi essere brava quanto vuoi ma..
-Ehi puoi stare tranquilla ho due certificazioni starò bene.
-Se lo dici tu.. ma invece come farai a guadagnarti da vivere?
-Non lo so. Credo tramite borse di studio oppure se mi dovesse andare male, in una caffetteria.
-Sicura? Hai preso la tua decisione
-Sì. Per favore mi potresti accompagnare all'aeroporto?
-Va bene.
Uscimmo dalla nostra camera e trovammo i nostri genitori a braccia conserte:
-Allora, tu puoi andartene, ma per quanto riguarda te, Marie, non vai da nessuna parte:sei minorenne
-E dopo? Voi siete degli imbecilli.
-Non permetterti mai più o..
-Oppure cosa? Mi mettere in castigo? Smettetela di preoccuparvi per me non l'avete mai fatto.
Sbatto la porta e vado con Charlotte verso l'aeroporto. Adesso sono su quest'area con un triste passato alle spalle e un futuro incerto. Sarò all'altezza? Lo spero.
-Baci Marie

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Buenos dias amigos. Come state? Spero bene. Cosa fate in quarantena? Come ve la passate? Marie fortunatamente non conosce il covid-19 e andrà a Londra. Mettete una stellina se vi è piaciuto e lasciate un commento *che mi fa taaanto piacere!* ♡♡
-Baciuzzi Mary♡♤

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