Il ritorno

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Sono passate ben 3 settimane dall'incidente, ora tutta la città è ricoperta di addobbi natalizzi, con luci su tutte le case, i pupazzi di neve fuori dalle porte d'entrata e i babbi natali che si radunano fuori da ogni negozio.

La città di L.A. è invasa da questa atmosfera, che io in particolare amo.

Mi sono completamente ripresa da quell'avvenimento, sono riuscita a superare le paure che mi sono venute a causa di quell'uomo oltraggioso che grazie alla polizia ora è dietro alle sbarre.

Durante questi giorni tutti i miei amici e la mia famiglia mi sono stati molto vicino, sopprattutto Nick che ogni volta passava da casa mia per vedere come stavo e mi portava a scuola con la sua macchina, cosa che ha fatto irritare molto Ian, anche se è consapevole che lui è solamente un mio amico.

"Allora Elena, ti muovi?!" Nick era sotto la scala che portava in camera mia, io non risposi, avevo ancora addosso solamente la biancheria intima, perché non riuscivo a trovare il vestitino rosso che volevo mettere. Stavo continuando ad aprire e a chiudere le ante dell'armadio, ero molto agitata, per questo mi misi ad urlare contro la mia fortuna inesistente e decisi di andare in bagno a cercarlo. Così spalancai la porta di camera mia scordandomi della presenza di Nick, infatti appena spalancai la porta me lo trovai davanti, in piedi che mi fissava, io mi fermai un attimo imbarazzatissima, lo guardai e vidi lui che mi stava scrutando da testa a piedi.

Chiusi immediatamente la porta e gli urlai

" Che cazzo guardi?", lui si mise a ridere e rispose dal corridoio

" non mi sembra l'outfit adatto per uscire, senti ti aspetto di sotto"

Sorrisi e il mio sguardo si posò sotto il letto dove si trovava arrotolato il mio vestito, così maledicendo qualcuno lo indossai e raggiunsi Nick in macchina fuori in cortile.

Arrivammo a scuola, andai a salutare con un bacio Ian ed entrai in classe. Finita la lezione mi trovai come tutti i giorni in mensa con Nick e Caroline, anche se lei ci avrebbe abbandonato poco dopo perché doveva andare dal suo nuovo ragazzo che l'aspetta sempre fuori dalla mensa e d'altronde non voglio minimamente sapere cosa fanno ai loro incontri giornalieri...

" Cosa vorresti fare dopo la scuola"

Mi chiese Nick addentando con un morso il suo panino

"Pensavo di andare al city college, per diventare giornalitsta"

"Bello!, io non ho ancora la minima idea di cosa fare, non so neanche se fermare gli studi"

"Ma a te piace così tanto studiare"

"Si, ma mi sono stufato, penso che mi dedicherò alla musica"

Dopo alcuni minuti suonò nuovamente la campanella e ci diregemmo entrambi nelle nostre rispettive classi.

Finita scuola andai a casa di Ian e ci guardammo un film sotto le coperte, ma dopo la metà del film mi addormentai essendo stremata dalla giornata.

Quando il sole raggiunse i miei occhi, li aprii e mi trovai tra le braccia di Ian, mi guardai attorno, osservando la sua stanza la quale aveva tante finestre che gli facevano da parete; fuori da queste si poteva intravvedere il mare, si udivano gli schiamazzi dei gabbiani che giravano in tondo.
Spostai lo sguardo e lo soffermai sul ragazzo bellissimo che avevo affianco, aveva gli occhi chiusi e i suoi capelli erano tutti arruffati, sembrava un angelo.
Sorrisi per il suo delicato viso e dopo pochi secondi le sue palpebre si aprirono e un forte, intenso blu mi travolse come un onda dell'oceano.
Lui si stiracchiò le braccia e face un grosso sbadiglio, io scoppiai a ridere e lui offendendosi si girò verso di me.
Appoggiò le sue mani di fianco alla mia testa e si sollevò, rimanendo sopra di me, ma tenendo il suo peso con le braccia, per fare in modo che la ferita che avevo ancora non si gravasse ulteriormente, che a causa dell'intervento era chiusa con dei punti che non si erano ancora chiusi del tutto.
Mi guardò dritto negli occhi, per poi abbassarli osservando la cicatrice.

-Ti fa male?-
Mi domandò fissandomi nuovamente negli occhi

-No, tranquillo-

gli accarezzai la guancia e gli dissi

-Ian non te lo ancora detto, bé grazie!, non so dove sarei in questo momento-

lui sorrise e disse prima di baciarmi

-Amore mio, non devi ringraziarmi-

Dopo molti altri baci lui decise di alzarsi e di andare in bagno a farsi una bella doccia prima di portarmi al ristorante.

Mi sedetti sul letto e con la bocca aperta a causa di un grossissimo sbadiglio, mi guardai attorno cercando i miei vestiti, i quali si trovavano sopra la sua scrivania bianca lucida che guardava fuori dalla finestra. Iniziai ad infilarmi a fatica i jeans i quali erano strettissimi, misi la mia camicetta bianca ed iniziai ad abbottonarmela.
Sentii un suono sul comodino di Ian, mi avvicinai e vidi sullo schermo del telefono il nome di "Selena" che provava a chiamarlo. Così, stranita, iniziai a guardarmi attorno nervosa e tra me e me iniziai a pensare se fosse il caso di rispondere oppure di lasciar perdere...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2020 ⏰

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